Quasi 70 anni e non sentirli. Straordinaria Barbara Stanwyck nel ruolo di Phyllis Dietrichson, una delle prime femmes fatales del cinema, divenuta un simbolo indelebile. Con questo film Billy Wilder ha fissato i canoni, tutt’oggi ugualmente validi, del perfetto film noir. Memorabile ed ammaliante.

Un toccante omaggio al cinema, come la canzone o la poesia che dedichi all’amore della tua vita. Bello e così ben riuscito proprio perché fortemente sentito. La scena finale, col montaggio dei baci censurati, è indimenticabile, rasenta il sublime.

Personalmente stravedo per quei film “da due soldi” che riescono a sorprenderti, come questo. Un cast di sconosciuti ed una sceneggiatura a dir poco lineare, banale se vogliamo, non sono elementi a cui sopperire, bensì fondamenti necessari allo sviluppo di un’idea, quella di raccontare una realtà per come è semplicemente filmandola, senza mediazione apparente di alcun tipo. L’essenzialità è basilare, annulla il distacco ed il dramma colpisce nell’intimo. Bravo Soderbergh, per la tecnica e per il coraggio.

Un film tanto godibile quanto poco memorabile. L’intento (riuscito) è quello di appagare lo spettatore, ma non c’è interesse ad andare più a fondo. D’altronde Ridley Scott non è Martin Scorsese né Brian De Palma ed ogni confronto coi maestri del Gangster Movie sarebbe oltremodo ingeneroso. Concordo comunque nel ritenere questo il miglior lavoro recente del regista inglese. Non che ci fosse molta scelta, a dire il vero.

Un racconto drammatico di straordinaria forza espressiva, essenziale e spiazzante, come l’interpretazione di un magnifico Toni Servillo. Tanto di cappello dinanzi alla tecnica di Paolo Sorrentino, salito un decennio fa sull’olimpo dei migliori registi italiani e mai più sceso. Grande attesa per “This Must Be The Place”.

È assodato che comparare un romanzo alla sua trasposizione cinematografica risulta spesso ingeneroso verso quest’ultima, motivo per cui tralascio un paragone che trovo alquanto fine a sé stesso, cercando di giudicare il film in maniera obbiettiva. Film che non mi è dispiaciuto; l’alone di angoscia opprimente è reso davvero bene dall’interpretazione dei due bravi protagonisti, ho gradito le musiche ed il montaggio delle varie fasi temporali della storia, che mantiene un buon ritmo sino ad un finale tutto sommato ben costruito.

Ottime idee ed un’eccellente messa in scena. Alcune piccole forzature nella sceneggiatura sono coperte dall’interpretazione di un cast di grandi attori ed alla fine il messaggio passa in modo più che efficace. Come sempre preferibile la versione originale rispetto a quella doppiata, qui più che mai.

This is Cinema.