Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Valzer con Bashir

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Valzer con Bashir
titolo originale Waltz With Bashir
nazione Francia / Germania / Israele
anno 2008
regia Ari Folman
genere Animazione
durata 87 min.
distribuzione Lucky Red Distribuzione
sceneggiatura A. Folman
musiche M. Richter
fotografia D. PolonskiA. HanukaY. Goodman
montaggio N. Feller
uscita nelle sale 9 Gennaio 2009
media voti redazione
Valzer con Bashir Trama del film
Una sera, al tavolo di un bar, un vecchio amico racconta al regista Ari un incubo ricorrente nel quale lui è inseguito da 26 cani furiosi. Ogni notte, lo stesso numero di cani. I due uomini deducono che ci sia un collegamento con la missione dell'esercito israeliano durante la prima guerra in Libano a cui hanno partecipato nei primi anni '80. Ari è sorpreso da quanto poco ricorda di quel periodo, e decide di esplorare il mistero rintracciando e intervistando vecchi amici...
Recensione “Valzer con Bashir”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 7,5)
L’animazione impeccabile della Pixar, o la grafica tridimensionale, o ancora i disegni fatti a mano lasciano talora spazio a stili ben più diffusi tra gli amatori e sui quali è forte la prevenzione dell’appassionato. “Valzer con Bashir” dimostra ancora una volta (dopo “Persepolis”, ad esempio) che non è la ricerca scientifica a fare da sola un buon prodotto, ma l’amalgama tra la storia, il modo in cui viene raccontata e le tecniche di rappresentazione. Il film di Ari Folman, sembra fatto in Flash, e la tecnica usata non è che poi si discosti tanto da quest’apparenza (Flash, animazione tradizionale e 3D confluiscono nella combinazione messa a punto da Yoni Goodman, direttore dell’animazione); nonostante qualche (raro) effetto non del tutto riuscito, il film si lascia godere in quanto tale, tanto che alla fine, quando Folman decide di ricordarci l’aderenza alla realtà della storia raccontata, non c’è un brusco risveglio ma un continuum di sensazioni, al massimo più crude ma non più concrete.
Il procedimento attraverso il quale l’ex-combattente Ari Folman decide di raccontarci la sua (onesta) versione del massacro di Sabra e Shatila è tipicamente cinematografico, inscenato per creare dapprima interesse, quindi un crescendo di suspense mentre il protagonista, lo spettatore e il regista stesso si avvicinano ad un evento che, non potendo essere vissuto come nuovo, viene rivissuto. Il discorso sulla memoria non si limita all’espediente narrativo, ma tocca delle verità proprie dell’essere umano, il processo di rimozione come autodifesa e quello di recupero come consapevolezza, come crescita e accettazione di ciò che prima faceva paura.
L’oggetto del racconto, lungi dall’essere il viaggio nei meandri della memoria del regista stesso, è un viaggio nella memoria collettiva, riportando alla luce un episodio del quale tanto si è detto, ma la verità è sempre rimasta un’opinione: la tesi di Folman è che i cristiani falangisti abbiano perpetrato il massacro dei profughi palestinesi grazie al non intervento dei livelli più alti dell’esercito israeliano, ministro della difesa Ariel Sharon in primis (e questa è Storia), ma i soldati israeliani sono completamente scagionati. Difficilmente il punto di vista di chi a Beirut nell’82 c’è stato, in qualità di soldato semplice israeliano, potrebbe essere diverso: ma l’incoscio di Folman non ha tutti i torti, e di motivi per rimuovere l’episodio (i soldati israeliani non dovevano stare in quella zona da diverse settimane, una ritorsione falangista era facilmente prevedibile e nel campo profughi li hanno fatti entrare loro) ce ne sono abbastanza.
Parliamo delle notti tra il 14 ed il 16 settembre 1982: è passato un quarto di secolo, Ariel Sharon da molti mesi è in coma ma è il premier eletto (al processo per crimini contro l’umanità è sfuggito soltanto per la morte del testimone chiave in un attentato), di guerra israelo-libanese se ne è appena conclusa un’altra, in Palestina ci sono pseudo-campi di concentramento israeliani e questo film è spaventosamente attuale.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Argento (127 Commenti, 70% gradimento) AlbRag Medaglia d'Argento 20 Maggio 2016 ore 20:04
1
voto al film:   8

"Non è la ricerca scientifica a fare da sola un buon prodotto, ma l’amalgama tra la storia, il modo in cui viene raccontata e le tecniche di rappresentazione". Esattamente. Perche' questo film ha l'indubbio merito di dare una versione - anche se soggettiva - di fatti storici tuttora in ombra, o dimenticati, o sconosciuti. Il tutto con un disegno accattivante e una storia che non lascia vuoti di tensione, tenendo incollato lo spettatore fino alla conclusione. Un gioiello.
Utente di Base (6 Commenti, 100% gradimento) andre92 19 Novembre 2014 ore 13:37
voto al film:   8

Utente di Base (1 Commento, 0% gradimento) marcus14 16 Novembre 2014 ore 09:59
voto al film:   7,5

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) charlie91 5 Novembre 2014 ore 14:49
voto al film:   7

Medaglia di Bronzo (51 Commenti, 80% gradimento) barney Medaglia di Bronzo 29 Ottobre 2014 ore 18:28
voto al film:   8

Utente di Base (12 Commenti, 10% gradimento) marcopecs 4 Novembre 2013 ore 23:10
voto al film:   7,5

Medaglia di Bronzo (73 Commenti, 58% gradimento) X-man Medaglia di Bronzo 5 Gennaio 2013 ore 00:32
voto al film:   9

Medaglia d'Argento (113 Commenti, 59% gradimento) kikujiro Medaglia d'Argento 23 Dicembre 2012 ore 17:36
voto al film:   8,5

Utente di Base (20 Commenti, 60% gradimento) venusietta 3 Novembre 2012 ore 10:16
voto al film:   7,5

Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 25 Settembre 2012 ore 11:47
voto al film:   7


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