|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Bill, un medico senza alcuna qualità, entra in crisi quando la moglie Alice gli racconta i suoi sogni di tradimento e quando una sua paziente gli confessa il suo amore davanti al cadavere del padre. Bill si farà tentare da una prostituta, parteciperà ad un festino orgiastico in maschera dove verrà scoperto e per così dire salvato da una donna misteriosa. È la stessa di cui osserva turbato e conturbato il cadavere all'obitorio? |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
"Ad occhi chiusi, spalancati…"
Un’opera di un artista unico nell'universo cinematografico, segreto e metodico, sorprendente e perfezionista, visionario e riservato, prepotente e fragile. Spaziare sull'intimo e sull'insolito e filmare con la pellicola "spinta", come soltanto un grande fotografo rivelatore ha il coraggio di fare.
"Doppio sogno": è dalla fine degli anni sessanta che Stanley Kubrick aveva acquistato i diritti al racconto che lo scrittore Arthur Schnitzler aveva pubblicato nel 1926. "Eyes Wide Shut": l'invito subdolo del titolo a voler finalmente spalancare gli occhi (o proprio l'opposto) costituisce la molla dell'intrigo. Quello di una fortunata coppia che decide di dirsi tutto. Quando "tutto", ovviamente, significa sesso; e quando chi decide ovviamente è lei.
Da quel momento il "ritmo delle buone maniere" cede il passo ad una nuova dimensione. La vera natura dell'uomo affiora con la meccanica del racconto. Le maschere costituiscono lo schermo dell'ipocrisia.
"Eyes Wide Shut" si colloca all'opposto del film al quale più assomiglia, "Shining": la follia del personaggio di Jack Nicholson isolato nelle nevi erano la conseguenza ad una volontà di reclusione. I protagonisti di "Eyes Wide Shut" affrontano il rischio contrario: quello di aprirsi al mondo e alle sue tentazioni. Due esploratori sprovveduti dell'inconscio.
Ma ciò che rende unico e prezioso "Eyes Wide Shut" è la sua diversità rispetto all'universo poetico del suo autore. Non più un cinema di "riferimento", che si attacca ai generi tradizionali per raggiungerli con la propria importanza estetica e critica. Ma un cinema sofferto, personale e forse per questo meno perfetto.
Pochi film susciteranno le medesime riflessioni. Ma senza lasciare nessuno indifferente; perché le sue immagini si depositeranno lentamente nelle memorie, anche in quelle di coloro che non amano la pellicola. Perché non è tanto il sesso, quanto l'inquietudine ad essere al centro dell’opera; e quell'Amore e Morte ai quali tutti siamo confrontati.
Segnati dal peso indelebile della mano dell'artista, i personaggi, gli avvenimenti, le reazioni di "Eyes Wide Shut" ritornano sempre due volte. Prima nel nome di una fuga amorosa, più o meno sognata; la seconda, con gli stessi personaggi, in un incontro ormai preceduto dalla morte.
I movimenti suadenti della cinepresa, l'intuizione delle inquadrature, la puntualità degli elementi, s'imprimono a creare chiaroscuri e mezzetinte misteriose. Ai confini, in una metafisica dell'animo in cui l’"osceno" ha la sacralità di un canto religioso.
Presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia (1999). |
|
|
Commenti del pubblico |
|
|
|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
8,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8,5
|
|
|
|
|
La messa in scena del rapporto di coppia. L'ultimo grande viaggio di un maestro inimitabile, con moltissime scene indimenticabili e forse l'unico difetto di una storia non indimenticabile. Per capire fino in fondo questo (capo)lavoro "non ci resta che una cosa da fare: vederlo e rivederlo e rivederlo". Fotografia, scenografia, costumi e colonna sonora da urlo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Ultimo film di un grande regista. Ancora indimenticabile la scena in costume nella setta e, benché sia apprezzabile in ogni sua parte, sconta il difetto di non essere all'altezza di quello a cui Stanley Kubrick ci aveva abituato.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
|
|
|
|
|
|
|
News sul film “Eyes Wide Shut” |
|
|
|
Arte e cinema al Teatro dei Dioscuri (10 Dicembre 2014)
|
|
|
Kubrick in lingua originale allo Spazio Oberdan ( 4 Dicembre 2014)
|
|
|
Kubrick al Palazzo delle Esposizioni (18 Settembre 2007)
|
|
|
"Color Me Kubrick": una storia vera (30 Marzo 2007)
|
|
|
Colour him Kubrick: parenti serpenti? ( 3 Novembre 2006)
|
|
|
|
Ultime Schede |
|
|
|
|