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Kurtz, colonnello dell'esercito statunitense in Vietnam è uscito dai ranghi, ha sconfinato in Cambogia con i suoi uomini e ha costituito una sorta di impero personale dove combatte una sua feroce guerra privata. Al capitano Willard è affidata la missione di raggiungere Kurtz nel suo territorio e di eliminarlo. Sarà un viaggio terribile, punteggiato di insidie e, ancor più, avvelenato da molteplici orrori. |
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“Insegnano ai ragazzi a sparare alla gente ma non gli lasciano scrivere "fuck" sugli aeroplani.”
(John Milius)
Cinema della logica provocazione. Cinema americano, con ciò che sottintende d'intuitivo e di esaltante. "Apocalypse Now", visto anche in questa prospettiva, si afferma come un capolavoro essenziale.
L'irrazionalità del "guerriero", ma ancora più il fascino perverso della seduzione guerriera, trovano un’illustrazione agghiacciante nelle scene di guerra del film di Coppola. Perché il regista del "Padrino", ha trasformato il Vietnam nel riflesso di quello che è uno spettacolo più vasto e allucinante: il nostro modo di vivere quotidiano. La degenerazione del nostro modo di affrontare la vita.
Da "Patton" di Schaffner (del quale Coppola scrisse la sceneggiatura), alla "Conversazione", i suoi film sono la storia dell'"americano tranquillo" e qualunque logica del sistema si tramuta in "degenerazione morale". "Apocalypse Now" è, nella sua prima parte, l'affresco grandioso e visionario di questa "follia".
La "dismisura" del film serve alla sua riuscita, in quanto amplifica le ripercussioni emotive mosse da uno straordinario Spettacolo. Serve ancora (per contrasto), quando il viaggio sul fiume diventa la rappresentazione di un tragitto spirituale all'interno della propria coscienza. Quello spettacolo che di "Apocalypse Now" costituisce al tempo stesso la molla creatrice e distruttrice che degenera in materia viva in continua trasformazione, terribilmente simile a noi.
Un’esperienza fisica unica e assoluta nata dalla penna coraggiosa di John Milius (Un mercoledì da leoni); un’"opera totale" che trova in "Apocalypse Now Redux" un senso della narrazione ancora più maestoso e fluente.
Palma d’Oro al Festival di Cannes 1979.
2 Oscar 1980: Miglior Fotografia, Miglior Sonoro.
David di Donatello 1980 per il migliore regista straniero a Francis Ford Coppola. |
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