"Domenica in chiesa, lunedì all'inferno."
Se New York è la Grande Mela, "Little Italy" ne è il bruco, con le sue contraddizioni e i suoi giovani che vagabondano come anime erranti.
Charlie (Harvey Keitel) e Johnny (Robert De Niro) sono due interpretazioni della stessa realtà. Il primo, amante della sorella di Johnny, è vittima di una malsana educazione religiosa che lo porta a vivere con fastidio la sua condizione, anche se di fatto, non facendo nulla per cambiarla, la subisce passivamente. Il secondo (un ghignante e straordinario De Niro) sembra attratto solamente dai facili guadagni, poco incline alle fatiche del lavoro, spaccone e con l’aria di chi non ha niente da perdere.
Uno dei film più sinceri e crudi di Scorsese, dove le sue ossessioni cattoliche (il peccato e la redenzione, la carne ed il sangue) fanno corpo unico con il racconto; un mondo dove crimine e legalità s’intersecano con fili inestricabili. Il fascino dell'opera risiede nel suo meccanismo "antinarrativo"; domina la stasi, le azioni proseguono al rallenty, un pò come le carrellate dentro il locale, che sembrano lo stato embrionale dei bellissimi piani sequenza di "Quei bravi ragazzi". I personaggi si trascinano nel loro incedere, aspettando quel punto di rottura che porterà al tragico finale.
L'equivalenza stabilita in "Mean Streets" tra l'inferno e il bar è definitiva; il rosso opprimente, la violenza, il sesso e l'alcool: il bar di Tony è il luogo della dannazione terrena, l'anticamera dell'inferno dove giocare ad esorcizzare l'inferno stesso. E Charlie, come la maggior parte degli eroi scorsesiani, è sospeso tra l'obbedienza alle regole della "famiglia" e scelte individuali che assumono un carattere sempre più sofferto, anche se sono sentite come l'unica strada verso una possibile salvezza dell'anima: ma aiutare fino in fondo Johnny Boy e Teresa, per Charlie rimane impensabile.
La strada per l'inferno è spianata; ed è lo stesso Scorsese, nei panni di un killer, a premere il grilletto.
Premio dei critici newyorkesi a Rodert De Niro come Miglior Attore Protagonista (1973). |
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