C'è anche di peggio, ma qui ci siamo quasi. La morale della storia è: il matrimonio è una prigione perché condanna a subire un uomo violento e possessivo; idem la prostituzione. Solo la sessualità libera consente di vivere. Invero, se si bada al mero dato probabilistico, avere relazioni multiple senza dubbio espone maggiormente al rischio di violenze, specie quando si va con il primo che si incontra. Quindi, sotto il profilo del messaggio, il film è quanto meno improbabile. A ciò si aggiunge che, nel confronto con il Nymphomaniac di Von Trier, qui siamo dinanzi a un Melissa P. in ambiente adulto e persino con il classico finale pseudo-edificante. Pessimo.

Polpettone. Merlo Streep e' una comparsa inutile. Speravo che la mulligan fosse torturata ad un certo punto..cosi da svegliare le sorti del film

Delusione. Noioso per circa 1.40 min.

Jennifer Lawrence è questo film, oltre ad essere la più talentuosa attrice giovane nell'universo hollywoodiano. Per il resto la pellicola lascia il tempo che trova.

Film molto bello, ben scritto e recitato in modo superbo. Il tutto è toccante, ma mai in modo melenso. Invero lo script e la messa in scena di questa storia verosimile sono capaci di toccare le corde del cuore, proprio perché i personaggi raccontati sono veri, reali, inseriti in un'antitesi fra la Stanza ed il Mondo.

Se Jobs era il solito film celebrativo, la pellicola di Boyle cerca di affrancarsi dagli standard nei biopic americani, dipingendo uno Steve Jobs più complesso e sfaccettato. Tuttavia, al di là dell'ottimo Fassbender (e quando non lo è?), il film risulta alla fine ben fatto, ma senza infamia e senza lode.

Plumbeo ed imprigionato nel testo shakespeariano. Ottime le interpretazioni ma, coniando una nota canzone del Califfo (altre non ne conosco), tutto il resto è noia. Il sonoro e le musiche contribuiscono, peraltro, a tediare lo spettatore, distraendo persino dagli scenari misteriosi delle highlands.

Il film fa ridere. Questo è lo scopo di un film comico, cosa ben diversa dalla commedia.

Concordo sulle (poche) imperfezioni nello script. Ma -come si è detto- il cuore di questa pellicola sta altrove, nella joie de vivre che supera il sopruso.

Poco originale. Molte idee sono tratte da Il Re Leone, Alla Ricerca della Valle Incantata, ecc. Ottima la parte tecnica. Poetico comunque.

L'idea è geniale, ma il film è sopravvalutato.

Da grande fan della saga sono rimasto alquanto deluso. Più che altro lo script è un remake -neanche troppo ben celato- del Guerre Stellari del 1977. L'originalità non è quindi uno dei tratti distintivi dell'episodio VII. Accanto a ciò si pongono alcune aporie e stranezze .. perfino per l'universo di Star Wars. In breve, Rey non può imparare a governare la forza in pochi minuti, quando persino Anakin Skywalker aveva ricevuto un addestramento da allievo padawan. A parte questi rilievi di colore, il film è troppo frenetico ed assomiglia più ai fumettoni Marvel che alla saga di George Lucas. Inoltre, l'attore che interpreta Finn ed il suo personaggio sono inutili. E' l'amico nero presente in tutte le pellicole americane, in nome della parità di trattamento. Ma Star Wars non è un fumetto Marvel qualsiasi. E' uno dei marchi cult più influenti di tutti i tempi: e bisogna avere rispetto, cosa che persino la seconda trilogia aveva (a parte Jar Jar Binks).

Continua la saga volutamente meno originale di tutti i tempi. Questa volta tra gli spunti di ispirazione si annoverano anche Matrix e Matrix Reloaded, oltre ai nomi di Ghostbusters (sei tu il Braccio Destro?) ed all'alleanza ribelle di Guerre Stellari. Il film è comunque mediocre, soprattutto con l'introduzione della sosia di Miley Cyrus.

Perché la sufficienza. Non di certo per il cast. Non di certo per l'originalità del soggetto, che è un patchwork di tutti i plot distopici degli ultimi due decenni. Più che altro Maze Runner è una perfetta sintesi nerd di una serie di pellicole: Hunger Games e The Truman Show per l'osservazione dei soggetti in ambiente prestabilito; Starship Troopers per gli aracnidi; The Island per lo studio terapeutico; la puntata de I Simpsons in cui Bart, Lisa, Milhouse, Nelson e gli altri della classe naufragano su un'isola deserta e si comportano con modi tribali. Come sintesi nerd-cinefila, questo film è perfetto. Per il resto siamo comunque di fronte ad una c...orazzata potemkin di stampo fantozziano.

Commedia carina, con diverse battute intelligenti, anche se talune trovate, come il furto del computer o le vicende finali della protagonista, sono dei cliché.

Non è un anime complesso e di difficile interpretazione. E' un anime fatto male, con una sceneggiatura convulsa. Il manga da cui è tratto è molto più lineare.

Utilizzerò una tipica espressione romana, tale da dipingere il mio stato d'animo al "giusto" epilogo di questo sceneggiato. Che amarezza!

Puro intrattenimento, con una sceneggiatura ben scritta ed un soggetto banalissimo. Buona la regia. Sufficiente

Film ben costruito sotto il profilo scenico, ma non della sceneggiatura. Certamente la stessa è coerente. Tuttavia, non può non notarsi come l'intreccio risulti a tratti eccessivamente lento, come si dia poco spazio alla poetica di Hardy sulla rottura dell'armonia naturale, come la rappresentazione appaia sostanzialmente fredda. Buone e misurate le prove di Sheen e della Mulligan. Su Shoenaerts e sulla sua espressività forse è meglio tacere.

Bellissimo film. Non geniale come The Truman Show, ma con ambientazioni, regia e fotografia stupende. Ottime la recitazione, la colonna sonora, la sceneggiatura.

Opera d'arte. Il soggetto è semplice e lineare, con tutte le peculiarità dell'immaginario giapponese. Ciò che risulta straordinaria è la sceneggiatura che sviluppa benissimo la caratterizzazione più intimista della principessa Kaguya. Ciò che risulta straordinaria e' la rappresentazione grafica, con particolare riferimento alla scena del sogno e della corsa. Sublime.

Il finale salva questo lungometraggio di animazione che, forse per un tratto ben più lungo della fase introduttiva, risulta essere zoppicante. condivido il termine poc'anzi utilizzato. Ottimi i disegni. Meno incisiva la colonna sonora, tratto qualificante di altri capolavori targati Studio Ghibli.

Commedia forse un po' sorniona, ma molto delicata. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal film che in seguito ho scoperto essere una rielaborazione di una precedente pellicola tedesca, già candidata all'Oscar sul finire degli anni '90.