Rectius: baseball; poi viene offerta al protagonista la posizione di GM presso i Boston Red Socks.

Un modo alternativo di rappresentare il business dietro al football americano.

Come Moneyball, Ogni Maledetta... ci offre uno scorcio sul business dietro al football. La storia del campione redento è ovviamente un cliché. E' l'allenatore Al Pacino il vero gioiello di questa produzione hollywoodiana.

Non desidero soffermarmi sulla recitazione (pessima), sul soggetto (senza capo, né coda), sul perché mai mi sia sottoposto ad una visione del prodotto "moccioso" di Moccia (un mistero od una forma di autolesionismo indotto dal nulla in una serata televisiva estiva). Mi vorrei invece soffermare su alcuni impressionanti buchi nella sceneggiatura. Più precisamente, mi riferisco al primo appuntamento della bella protagonista con Massi Senza Cognome. Ci sta che la protagonista, presa dal ragazzo, lo segua, anche se le presentazioni avvengono circa quattro ore dopo il fatale incontro, per la serie "prima me lo s... e poi glie digo er nome". Ci sta che la protagonista, presa dal ragazzo, accetti un CD in regalo, dopo che il Massi ha indovinato con la telecinesi il brano nelle cuffie. Non ci sta il regalo del telescopio e della stella (con tanto di certificato) quando Massi non si è mai allontanato dalla protagonista, neanche per pagare. Più che una sorpresa, una magia! N.B. Massi è un vampiro

Carino e divertente.

Pessimo, a parte l'espressione "Scimmia va....".

Chazz Michael Michaels ed il lobo d'acciaio.

Divertente il cameo di Chazz/Ferrell.

Una commedia romantica con Will Ferrell non si può proprio vedere.

Scuoti e cuoci!

Ammazza Yankees e Kristinith (non Kristin o Krista)...

Ancorché Anchorman 2 sia un film comico demenziale (per definizione), si ride moltissimo nel vederlo, salvo forse che alla fine. Ron cieco che dipinge è una trovata geniale.

Film carino, ma siamo ben lontani dalle meraviglie, almeno sotto il profilo narrativo.

Filmetto sulle famiglie disastrate di oggi e sui ragazzi in cerca di trasgressioni.

Questa è Sparta!!!! Ognuno ha le sue opinioni. Non si pretende di giudicare 300 sotto l'aspetto storico, filosofico, ecc. Il film di Snyder non è un capolavoro, né pretende di esserlo. Per converso, esso è puro intrattenimento "gasante", con un aspetto da graphic novel. In questo, 300 è straordinariamente divertente.

Concordo pienamente con Guidri ed aggiungo che questo film non è soltanto uno spreco di tempo (e, per chi ha osato andare al cinema, di denaro). Vedere questo film può costituire un atto masochistico, autolesionista, dal momento che alla fine lascia nello spettatore una terribile emicrania, oltre che il rimorso, il profondo rimorso, di essersi sottoposti ad una purga di tal fatta.

rectius: 0,5. Visto durante un lungo viaggio, ovviamente senza che potessi scegliere. O.C. era già un serial TV scadente (a parte la bellissima Misha Barton). Questo film mira a rappresentare O.C. con dei cani per protagonisti (e non si sta scherzando ovvero parlando di pessimi attori tipo Gabriel Garko), laddove agli umani è riservato un ruolo di contorno, ancor di più di quanto accade nella famosissima saga per bambini Beethoven. Il carattere orribile di questo film, superiore persino ai "capolavori" del "maestro" Uwe Bohl, viene reso se possibile ancor più orribile dal doppiaggio di una cagna bastarda (nessun riferimento ad attrici tipo Eva Grimaldi) con un accento inglese. Una ca...gnata colossale come il molossoide protagonista: un Alano di razza impura...ed ho detto tutto.

La modernità avanza. Il vecchio West scompare. Se "In c'era una volta il West" Sergio Leone preferisce mostrare l'avanzamento della modernità sotto il profilo scenico, inquadrando a più riprese la ferrovia, Peckinpah si concentra sugli effetti dei cambiamenti, delle trasformazioni epocali sui personaggi e sui due protagonisti. Da un lato, il Kid, non in grado di adattarsi al nuovo che si appropinqua. Dall'altro, Pat Garret, divenuto sceriffo ed adattatosi in vecchiaia al nuovo scenario. Quest'ultimo prevarrà, così come i tempi moderni si giustappongono sempre ai tempi antichi. Bellissima la fotografia. Un capitolo a parte meritano la colonna sonora di Bob Dylan, sublime, e la scena di Knocking on Heaven's Door, ancora più sublime. Siamo davanti alla storia del cinema e della musica leggera.

Esagerata la storia del "campionato dei ladri".

7 vale soltanto la scena dei dadi.

Divertente, ben girato e ben scritto.

Si chiamano tette, Ed. Il punto più alto del film. Scherzo! Storia di impegno civile, ben diretta e recitata, ma tutto qui.

Il tentativo di rappresentare le origini, lo svolgimento, gli effetti, la soluzione di una pandemia globale, con le relative paure, fobie, pratiche profittatrici. Superficiale la sceneggiatura. Buona la regia e la recitazione, le quali, tuttavia, non riescono ad innalzare il film oltre la sufficienza.

Questo film è un capolavoro sotto ogni punto di vista, dalla colonna sonora minimal (simile a quella in Sesso, Bugie e Videotapes) alla sceneggiatura patchwork, dalle interpretazioni di Benicio del Toro e di Michael Douglas alla regia ed alla fotografia a colori alterni. Semplicemente splendido.