Concordo sulla lentezza, che è però funzionale al percorso della protagonista. Soggetto interessante. Regia e fotografia notevoli. La Marling sceneggiatrice-attrice è semplicemente splendida. Finale ottimo.

Carino. Bel finale.

Occasione mancata. Il soggetto c'era e c'era anche la possibilità di un finale spiazzante. C'era la possibilità di approfondire situazioni e personaggi interessanti. Invece si è voluto ridurre il tutto al mainstream che di tutto parla e tutto confonde nelle sommarie descrizioni. Qualche luogo comune di troppo (padre malato di sla e the circle che riunisce facebook e google in una sola impresa). Qualche loophole di sceneggiatura tra intreccio e finale (SPOILER ALERT ma il personaggio di boyeha non era per la privacy?). Buone le interpretazioni. Emma W. è splendida come al solito.

Degna chiusura della saga, prendendo a modello gli ultimi fumetti del 2015. Scelta coraggiosa

Una boiata colossale e scontata. Ma la cosa più assurda è che Roman (non mi sta per nulla simpatico) cade in un lago ghiacciato senza andare in ipotermia e -si badi bene- senza bagnarsi. Ed io che ero rimasto a Rambo, il quale aveva il banale dono di non prendere raffreddori di sorta..

SPOILER ALERT. Asimmetrie temporali celebralmente asimmetriche: ci vuole lo stesso tempo ad attraversare una cordigliera e a percorrere un corridoio. Concordo sulla sconclusione di questo film

Ottimi effetti speciali, ma il tutto mi sa di già visto. Sufficiente. Non entusiasma.

Naturalmente la trama è alquanto banale, anche se il film nel complesso merita ben più della sufficienza, risultando abbastanza gradevole. Comunque, divertente in alcuni punti (e Carmelo...). Drammatico in altri (su tutte la scena dei soldati liberati). Bel finale, purtroppo vero.

Mi è piaciuto. Concordo sul finale struggente. La Cotillard sopra Pitt.

Speravo peggio per poter scherzare con la gentile compagnia. Purtroppo questo nuovo capitolo -sempre insulso quanto a trama- si lascia vedere. Anastasia poi è la ragazza aperta che ogni uomo desidera. Siamo sempre nella mediocrità però

«Quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18, 8). Questo è il leitmotiv del film, privo di colonna sonora, e invero più vicino alle opere di Malik, oltre che all'Ultima Tentazione di Cristo rispetto alle altre realizzazioni di Scorsese. Non si tratta di una pellicola storica. Non si tratta di un romanzo di avventure. O almeno Silence non è soltanto questo. Si tratta soprattutto di un'analisi intimista. Un fervente cristiano, e cioè un predicatore missionario, che è messo di fronte a una scelta terribile: rinnegare la propria fede (e la propria storia) oppure soffrire e far soffrire gli altri, in un luogo dove alla persecuzione dei Christian si contrappone il Silenzio di Dio. Eppure è nel Silenzio che appare scorgersi la presenza del Signore...
P.S. Do 7,5 e non un voto più alto solo perché il film è troppo lungo, e perché Andrew Garfield, pur bravo, doveva essere rimpiazzato da qualcun altro (mi pare Daniel Day-Lewis nei piani originali).

Rambo con una spiccata propensione per i numeri. Non mi si fraintenda: adoro la presenza di soggetti in grado di sterminare da soli decine di uomini armati. Ma lasciamo fare questo a Statham. Ben Affleck è un regista e uno sceneggiatore decente. Come attore è però inespressivo e monotono.

Solo per il livello dell'animazione e per il theme di How Far I'll Go. Altrimenti questo cartone mi è sembrato un'accozzaglia di tutto e di più. Comunque da vedere in inglese.

Gran bel cartone animato, anche se il suo lato divertente non è sempre accessibile ai bambini più piccoli (il richiamo a Walter White e Jesse Pinkman in primis).

Senza infamia e senza lode. Due ore alquanto inutili, fatta salva la scena finale con Darth Vader. Pessimo il personaggio di Saw Gerrera, come quello del nuovo droide. Capisco poi la scelta di omettere per uno spin-off la tradizionale intro con le scritte che si perdono nello spazio, ma a un affezionato al brand di Star Wars comunque questa decisione dispiace. Speriamo che anche l'episodio VIII (come il VII e questo capitolo one-stand) non si riveli la proposizione di un insulso sceneggiato accompagnato dal brand.

Ci si può abituare pure all'insolito? E' questo il leitmotiv di questo bel film, oscillante fra il desiderio di fuggire dalla nostra comoda realtà e il rischio di rendersi avvezzi all'orrore della guerra...e nel mentre ci si dimentica di quale fortuna c'è nelle belle cose piccole della vita, di quanto si è fortunati da questa parte del mondo. Ottima sceneggiatura. Ottimo soggetto. Ottima interpretazione. Un film insolito per Tina Fey, giustamente incline alla commedia.

Concordo. Solo Tom Hardy.

Finalmente l'ho visto. Si fa per dire (finalmente). Lati positivi: il personaggio e l'interpretazione di Deadshot-Will Smith; il personaggio e l'interpretazione di Harley Queen-Margot Robbie; Margot Robbie in sé e per sé (splendida anche dopo un bagno in un mix di sostanze chimiche). Lati negativi: la sceneggiatura (non inesistente, ma insulsa); Cara Delevigne-incantatrice (pessima attrice per un villain penoso); colonna sonora a casaccio; il pony rosa; tutto il resto, ivi compreso il ladro di banche australiano; il Jocker di Jared Leto (esagerato e non all'altezza dei due predecessori).

Benché adori Cristoph Waltz e ovviamente Margot Robbie (per motivi diversi), devo ammettere che questo sequel-remake di Greystoke è un pessimo incrocio tra Avatar, Rambo III e Superman, quello brutto con Brandon Routh. Avatar è la storia principale (salvare i nativi dalla conquista). Rambo sta tutto nelle capacità guerriere di Tarzan, oltre che nel ruolo di Jane come prigioniera interlocutrice del cattivo, come avveniva tra il colonnello Trautman e il capo dei russi (cfr. frase ad effetto: un uomo qualunque farebbe il possibile per salvare la moglie; mio marito non è un uomo qualunque). Di Superman rivedo l'inconcludenza del cattivo di turno. Buoni gli effetti speciali. Ma il film della Disney era ben altra cosa. Forse anche il film con Cristopher Lambert. Per fortuna che c'è Margot Robbie. Almeno un bel vedere...

Non ho purtroppo mai avuto il piacere di giocare a Warcraft. Comunque, credevo che questo film, dato anche il pessimo trailer, fosse la solita minestra servita, del tipo blockbuster fantasy, del tipo il Cacciatore di Giganti, del tipo quell'altra schifezza con Thor e Kristen Stewart. Invece mi sono dovuto ricredere. Molto carino...ovviamente per essere un film di mero intrattenimento.

Più che sufficiente. Trama scorrevole. Battaglia finale fortemente ispirata alla costruzione fumettistica. L'unico neo: Fenice si insinua dopo in Jean Grey.

Concordo: ottime prove attoriali; fotografia e regia eccellenti; problemi di sceneggiatura (e prima ancora di soggetto) evidenti. Queste ultime criticità affossano però la qualità e l'intento del film, rendendolo "pesante" per lo spettatore.

Orrendo e insulso tentativo di imitare la Marvel (mica Kubrick). Per non dire come, al di là del lazo di Wonder Woman, sia assolutamente improponibile la soluzione del conflitto tra i due supereroi sulla base di un minimo comun de-"nominatore" (per non spoilerare niente). Purtroppo la DC/WB non si fermerà qui.

Meglio di come me lo avevano descritto. Civil War è uno dei migliori fumetti della Marvel. Quindi le basi erano presenti tutte. E le aspettative non sono state tradite. Il problema è che, nell'affastellarsi di fumettoni cinematografici, lo spettatore inizia a cercare qualcosa di diverso e persino di più serio. Una petizione per la riduzione dei fumettoni ad un numero congruo, sradicando completamente le velleità della DC Comics per cominciare.

Nell'ensemble Il Capitale Umano non può non definirsi un buon film. E' però il senso del già visto che, lungo tutto lo svolgimento dell'intreccio, pervade lo spettatore (o quanto meno mi ha pervaso). Un esempio: la divisione in capitoli con reiterazione della vicenda da più punti di vista, escamotage narrativo già presente in Pulp Fiction. Altro esempio: le vicende padre-figlio (Bernaschi), o la storia d'amore fra la bella e il ragazzo ingiustamente emarginato. Comunque, come ribadito all'inizio, nulla da ridire sulla qualità complessiva del film. Ottima e misurata l'interpretazione di Valeria Bruni Tedeschi. Detestavo Valeria Golino (come pseudo-grande attrice) e, nei panni di psicologa, continuo a detestarla. Camaleontico Fabrizio Bentivoglio, bravissimo, come del resto lo è Fabrizio Gifuni. Ho apprezzato la prima della Gioli.