Già era una porcheria l'archetipo. Era da aspettarsi un sequel non all'altezza del primo film.

Pretenzioso e noioso.

Bel film. Non alla pari dei precedenti Padrini, ma pur sempre un bel film, con un plot intrigante (citato persino da Krugman in International Economics, vol. 2) e con una sensazionale scena di dolore finale. Al Pacino è semplicemente straordinario.

Omonimo sequel del grande capolavoro Il Padrino. Era difficile ripetere un capolavoro, ma Coppola è riuscito nell'impresa, superando - per alcuni - il livello qualitativo del primo film. Da ricordare: la morte di Fredo, l'epopea di Don Vito e la chiusura della porta in faccia a Kay.

Capolavoro. Questo film non presenta difetti, ma ogni suo aspetto ne connota le ne sottolinea la grandezza, dall'interpretazione di Brando all'indimenticabile colonna sonora di Nino Rota, dal plot alle sensazionali scene dello studio di Don Corleone, dell'offerta che non si può rifiutare, della testa di cavallo nel letto, di Kay dinanzi allo studio di Michael, della morte di Sonny al passaggio a livello.

IL FILM DI GUERRA.

Uno dei più bei film sull'umanità e sulla natura dinanzi alla guerra.

Bello, poetico, panteista.

Concordo sul fatto che The Tree of Life è un'esperienza metacinematografica. Le scene circa la creazione del mondo sono da antologia. Tuttavia, la proposizione della Nuova Creazione (il finale del film) è stato un vero e proprio azzardo, posto che si è resa necessaria una spiegazione di mio padre (esperto di questioni teologiche), altrimenti non avrei capito nulla. Una qualche spiegazione, forse, sarebbe stata opportuna da parte di Malick.

Abominevole. Si può dare 0,5?

Splendido. Un piccolo capolavoro di regia, fotografia, interpretazione e caratterizzazione dei personaggi femminili. La prova di Holly Hunter rappresenta indubbiamente uno dei migliori lavori da parte di un'attrice drammatica. Un capitolo a parte merita la colonna sonora di Michael Nyman, ingiustamente snobbata agli Oscar del 1993 (l'anno delle produzioni cinematografiche). Si tratta di una perla in grado di impreziosire il film. Da ascoltare e da riascoltare: The Piano Suite e soprattutto The heart asks pleasure first.

Un piccolo capolavoro. Il soggetto è semplicemente geniale e coinvolge tutti i nostalgici dei videogiochi degli anni '80 e '90. Alcune battute sono memorabili, come quando l'Aggiustatutto cerca di rompere le sbarre della prigione ed invece le rinforza. Tenerissima la relazione tra Ralph ed il glitch Vanellope. La morale della favola: ciascuno può essere costretto a giocare un ruolo, in virtù delle sue capacità, ma una persona non può essere definita da ciò che fa, ma da ciò che è.

Bellissimo. Attori, intreccio, regia, fotografia, caratterizzazione dei personaggi, tutto è eccezionale in questo film. Una menzione particolare merita la scena dell'inseguimento notturno prima in elicottero e poi in automobile. La stessa cosa vale per il dialogo, per la sfida, tra Robert De Niro ed Al Pacino, la prima scena che vede contemporaneamente la presenza dei due grandi attori, prima del deludente Sfida Senza Regole.

9 è un voto molto alto, ma questo è uno dei miei film preferiti. E' stata criticata molto la semplice sceneggiatura, ma anche il libro di Cooper non è poi questo grande capolavoro. Per converso, la grandezza del film di Mann risiede proprio negli aspetti più prettamente cinematografici dell'opera. La fotografia di Spinotti è impressionante, Daniel Day-Lewis è sempre Daniel Day-Lewis, la regia è perfetta, per non dire spettacolare, specialmente nelle scene del corriere, della notte stellata, dell'inseguimento, della notte d'amore, nonché nelle sublimi scene iniziale e finale. Un capitolo a parte merita la colonna sonora di Trevor Jones. A volte una colonna sonora è capace di elevare un film "oltre ogni immaginazione", per prendere in prestito un'espressione di Cora. La colonna sonora dell'Ultimo dei Mohicani è indubbiamente una delle più belle di sempre. Non ci sono parole per descrivere il tutto. Ringrazio i compositori per aver avuto questa ispirazione, questa intuizione.

Al di là di Simple Jack, di Tom Cruise e di qualche altra scena, il film è mediocre. Non è all'altezza di Zoolander.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso dal film. Non mi aspettavo assolutamente un film comico. Mi aspettavo invece una commedia non brillante e pretenziosa come Tropic Thunder. Invece I Sogni Segreti di Walter Mitty è una produzione ben scritta ed a tratti divertente, con splendide immagini della Groenlandia e dell'Islanda (see the product placement). Intelligente l'omaggio agli uomini ed alle donne di Life, la prima rivista americana ad essere diventata esclusivamente una pubblicazione online, con contestuale licenziamento molte persone.

Bel film. Ottima la metamorfosi di Servillo.

Un piccolo capolavoro. Dramma di ambiente (rigorosamente chiuso) e storia di affinità elettive. Sarebbe stato più giusto intitolarlo "Le conseguenze delle affinità", ma le affinità non rendono bene in un titolo. Ad ogni modo, sono le affinità, e non pure il semplice amore, che condizionano e modellano la vita di Titta Di Girolamo (come il Ministro dell'Agricoltura, senza matrimoni con il PD). Le precedenti affinità e connivenze con la mafia lo portano ad una vita di reclusione in un albergo. Le affinità con la giovane cameriera lo liberano dalla sua prigionia, lo spingono ad un atto di generosità, a riprendersi denaro e vita, verso una colata di cemento. Ottima l'interpretazione di Toni Servillo. Ineccepibili la regia, la fotografia, il procedere della sceneggiatura, il montaggio, and so on.

Mai avrei pensato di vedere un film catastrofico. E' la prima volta che mi succede di vedere un film e di ricredermi sul genere cinematografico cui questo appartiene.

Bellissimo. Dopo Le Onde del Destino, Lars von Trier continua il processo di lenta vivisezione, di lenta analisi e di lenta tortura delle sue donne, di personaggi semplici e profondamente buoni, di una bontà che non riesce a sopraffare le tenebre e che è schiacciata da esse. Selma è come Bess e come Bess sarà distrutta da un'umanità cieca dinanzi agli angeli che albergano nel mondo. Il suo sacrificio, tuttavia, genererà la vita (la vista del figlio), così come il sacrificio di Bess salverà la vita del marito Ian. Ottima l'interpretazione di Bjork e straordinaria I have seen it all.

Bellissimo. Con Le Onde del Destino (Breaking the waves) ha inizio il processo di vivisezione dei personaggi e dell'umanità de parte di Lars von Trier. Bess non è psicotica. Ella è buona, di quella bontà che porta a sacrificare sé stessi per gli altri, per quelle persone - e non pure per quelle parole - che si amano. Questa bontà, tuttavia, viene seviziata dal male che alberga negli uomini, nel marito paralizzato Ian, negli anziani del paese, nei clienti e nei carnefici di Bess. La vita di Bess e il suo sacrificio per un miracolo che salvi (e che salverà) il suo amato marito, contro le ipocrisie e le convenzioni dei puritani scozzesi, insensibili dinanzi all'uomo che soffre, insensibili dinanzi alla morte, insensibili dinanzi alle campane che suonano a festa in cielo. N.B. L'interpretazione di Emily Watson è straordinaria.

IL FILM CULT (insieme a Guerre Stellari-Una Nuova Speranza). Da ricordare: Luke sono tuo padre!

Carino.

A mio avviso il miglior film del 2012, incredibilmente sottovalutato. Anna Karenina è un romanzo molto complesso, sia per le tematiche che tratta, sia per il lungo sviluppo della trama, sia per la coesistenza di due protagonisti e di due plot paralleli. Non era facile rendere tutto ciò sullo schermo, e non dico che sia possibile riuscirvi interamente. Né era facile rappresentare Anna Karenina in un modo nuovo, distinto dai precedenti prodotti cinematografici e quindi appetibile per il pubblico. Wright e Stoppard sono riusciti nell'impresa, dando il giusto risalto al teatro dell'haute société pietroburghese, nonché alle opposte vicende di Anna-Vronsky e Kitty-Levin. Si è persino trovato il modo di inserire, splendidamente, la morte di Nikolaj, una delle tre morti di Tolstoj. Non vi sono punti lenti nella sceneggiatura e l'ambientazione è fantastica, anche quando si esce dai salotti-teatri della nobiltà. Unica nota negativa: A. Johnson.

Classico della letteratura e del cinema. Capolavoro della settima arte. Splendido affresco dell'alta società newyorkese di fin de siècle. Splendida rappresentazione di quel complesso dramma che è la vita umana, in perenne tensione tra la razionalità, la pulsione dei sentimenti, le convenzioni sociali.