"La felicità è tanta, ma oggi ci sentiamo in dovere di controllarla". Così Giorgio Pasotti, protagonista del primo film di Alessandro Angelini e accolto favorevolmente dalla critica, dopo il drammatico incidente che ha sconvolto Roma questa mattina. Lo scontro tra due treni della metropolitana, costata la vita a una persona e ferendone altre centinaia, ha inevitabilmente gettato un ombra di tristezza in questo quinto giorno di Festa del cinema. Sono (sincere) parole che ben testimoniano l'aria che oggi si respirava nei pressi dell'Auditorium. E non solo... Monica Bellucci, sconvolta dalla notizia, aveva espresso la volontà di non tenere la conferenza stampa di The stone council, che si è comunque fatta per non deludere i tanti giornalisti che erano accorsi, ma le sue parole "...mi sento stupida a parlare a parlare di cinema oggi" sono rappresentative di questa giornata. Giornata che ha visto la proiezione del primo film italiano in concorso, L'aria salata, storia di un padre (carcerato) e un figlio (educatore sociale) che si rincontrano dopo vent'anni; proprio l'ambientazione del carcere, con tutte le sue problematiche, estremizza il rapporto padre-figlio e i fantasmi di un passato familiare rimosso, accentuandone il carattere fortemente emotivo. La sera è stato il turno di Mon Colonel, pellicola in bianco e nero basata sul romanzo di Francis Zamponi sul colonnelo Duplan, il cui cadavere viene ritrovato a Parigi, e sulle indagini del tenente Galois che ripercorrerà nelle sue indagini i crimini di guerra perpetrati dai francesi (con il consenso delle autorità) durante la guerra d'indipendenza algerina del 1956. Per la sezione Premiére sono stati presentati nella Sala Santa Cecilia alle 20:00 Le concile de Pierre di Guillaume Nicloux, accolto con freddezza dalla critica e con protagonista la Bellucci nelle vesti di una madre disperata alla ricerca del figlio rapito all'età di sette anni, mentre alle 23:00 è stata la volta di Christopher Nolan, con il suo The prestige, incentrato sulla rivalità di due famosi illusionisti e della loro acerrima competizione nella Londra a cavallo tra '800 e '900. Nella sezione Extra invece, lo spazio è stato dedicato a film "scomodi", selezionati in collaborazione con il Tribeca Film Festival. Si è iniziato con The Yacoubian Building del regista egiziano Marwan Hamed, tratto dall'omonimo best seller di Alaa Al Aswany, che narra della difficile situazione di corruzione e terrorismo dell'Egitto dei giorni nostri. Il film ha già fatto parlare di sé per via dell'opposizione di molti parlamentari egiziani contrari alla sua proiezione per via delle sue tematiche omosessuali. Non meno drammatico The bridge di Eric Steel, presentato alle 18:00 in Sala Petrassi, un documentario sul Golden Gate Bridge, celebre ponte sulla Baia di San Francisco noto non solo perchè una delle mete turistiche preferite dagli stranieri ma anche per le tante persone che decidono di suicidarsi buttandocisi giù. A seguire doveva essere il turno di Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti, che è stato posticipato a sabato 21 visto il suo carattere satirico-ironico che mal si conciliava con un giorno come questo. Dopo il successo del suo primo lungometraggio Kirikù e la strega Karabà, torna ad incantare Michel Ocelot con Azur e Asmar, film scritto, disegnato e diretto dal regista francese, storia magica africana di due fratelli che dopo essere stati separati brutalmente si ritrovano grazie all'aiuto di una fata. Il resto della giornata sarebbe dovuto essere segnato da eventi collaterali e passarelle, ma l'opportuna sensibilità dell'organizzazione verso la tragedia occorsa nella mattina, ha cancellato tutte le manifestazioni che non fossero legate alle proiezioni dei film.
Oggi i riflettori sono rimasti spenti e i tappeti rossi non sono stati calpestati. |