Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Playing the Victim

Scrivi un Commento COMMENTA Vota il film VOTA Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Playing the Victim
titolo originale Izobrajaya Zhertvy
nazione Russia
anno 2006
regia Kirill Serebrennikov
genere Commedia
durata 96 min.
distribuzione Iguana Film
cast Y. Chursin (Valya) • A. Mikhalkova (Lyuda) • V. Khaev (Capitano)
sceneggiatura O. PresnyakovV. Presnyakov
musiche A. Manozkov
fotografia S. Mokritsky
montaggio O. Grinshpun
media voti redazione
Playing the Victim Trama del film
Valya è uno studente universitario. Per guadagnare qualche soldo ha accettato di collaborare con la polizia interpretando il ruolo della vittima nelle ricostruzioni degli omicidi. Dopo la cattura di un criminale viene formato un gruppo che, agli ordini del capitano, ricostruisce la scena del crimine. Uno dei poliziotti interpreta l'assassino e, nella maggior parte dei casi, Valya è la vittima predestinata. Così le giornate che si susseguono non sono mai uguali, tra una scena di un omicidio e l'altra. Una notte però gli appare suo padre, morto qualche tempo prima...
Recensione “Playing the Victim”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 7)
C’è del marcio in Russia...
Un uomo appare al figlio per aprire i suoi occhi sulla propria morte, mettendolo contro la madre e lo zio (che nel frattempo ha preso il suo posto): “Izobrajaya Zhertvy” non è l’Amleto, sebbene la storia sia la stessa. Più che un punto di partenza, la tragedia shakespeariana è un riferimento per una lunga, lunghissima citazione. Per essere qualcosa di più manca l’atmosfera sospesa tra incombenza del destino ed epica ribellione, il tormento interiore che diventa esso stesso tragedia prima ancora dei delitti: Kirill Serebrennikov (insieme ai fratelli Presnyakov) lo sa benissimo, e non cerca il confronto accontentandosi di una storia (e che storia) per il suo film.
Il giovane ‘principe’ russo è un ragazzo qualsiasi, emblema dell’occidentalizzazione del paese: è tanto vicino nel modo di vivere e rapportarsi agli altri al prototipo europeo (o americano) quanto è lontano dall’iconografia cinematografica sovietica e oltre, fino ai giorni nostri (basta pensare alle atmosfere lente, pesanti di “Madre e figlio” di Sokurov o de “Il ritorno” di Zvyagintsev). La sua particolarità, come da titolo, è nel suo mestiere: Valya impersona la vittima nelle ricostruzioni che la polizia fa delle scene dei delitti, seguendo alla lettera le dichiarazioni di chi li ha commessi. Tra una ricostruzione e l’altra, tutte riprese con una videocamera da un’addetta, la vita di Valya scorre piatta, nell’attesa di chissà quale traguardo, il matrimonio, la laurea, o semplicemente la vendetta.
Nelle scene di lavoro il film è vivace, a tratti divertente nel proporre macchiette, ironico nel dissacrare gli omicidi stessi affrontandoli con la naturalezza della quotidianità; l’espediente della videocamera giova alla narrazione, con intere sequenze riprese a mano libera fino a veri e propri passaggi non cinematografici, pura fantasia visiva.
La prima opera di Serebrennikov diffusa oltre le frontiere nazionali sembra una novità, un film di rottura col presente e con la tradizione cinematografica russa, ma in Europa verrà ricordato soprattutto (per non dire soltanto) per aver vinto, a sorpresa, la prima edizione della Festa Internazionale del Cinema di Roma.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Il film non è stato ancora commentato.
News sul film “Playing the Victim”
Playing the Victim Iguana Film acquista Il giorno di Yuriev Iguana Film acquista "Il giorno di Yuriev"  ( 5 Settembre 2008)
Playing the Victim A Serebrennikov il Marco Aurelio A Serebrennikov il Marco Aurelio  (21 Ottobre 2006)
Ultime Schede
Parola di Dio
Izmena (Betrayal)
Il giorno di Yuriev
Playing the Victim
Festival di Roma 2006
Dal 13 al 21 Ottobre 2006 la prima edizione
Bene ai festival, male in sala
La vittoria di un grande festival fa incassare di più?