Si può arrivare a scantonare facilmente nella morbosità e nell'ossessione? Dopo la buona accoglienza per "Il Caimano" di Nanni Moretti, la critica ha applaudito con più convinzione "L'amico di famiglia" di Paolo Sorrentino, l'altro film italiano in Concorso a Cannes. Un film 'inquieto' che ha sorpreso in maniera positiva il pubblico per la sua grande ambizione visiva e narrativa. "Io volevo rappresentare in maniera bella lo squallore, perché trovo – alle volte – che lo squallore sia bello. Mi piacciono i momenti scomposti e sbilenchi che trovo altrettanto attraenti come vedere una modella che sfila perfetta su una passerella." Il regista spiega: "Lo squallore tout court non mi interessa: non mi piace il cinema ultrarealista che mette in scena situazioni squallide. Mi piace, invece, trovare la bellezza nello squallore. In questo senso mi sono ispirato in maniera irriverente a Fellini che in film come Roma non fa altro che presentare sullo schermo una galleria di mostri, rendendoli affascinanti. In tutti gli individui si annida – in agguato – il rischio della perdita del proprio equilibrio".
Oggi è il giorno di "United 93", il film di Paul Greengrass (Bloody Sunday) presentato fuori concorso a Cannes. United 93: il quarto dirottato dai terroristi l'11 settembre del 2001, l'unico ad aver fallito il suo bersaglio, la Casa Bianca, ed essere precipitato in Pennsylvania grazie al coraggio e alla rivolta dei passeggeri che si sono battuti fino alla fine contro i quattro kamikaze. Il film segue le vicende degli ignari passeggeri di quello che doveva essere un volo qualunque e i controllori di volo dell'aereoporto JFK di New York. E proprio l'uomo che quel giorno era al comando, ha interpretato se stesso nel film. "Ho fatto alcuni film nel corso degli anni che parlavano di violenza politica - spiega Greengrass - e nella mia testa una voce continuava a chiedermi che senso ha fare questo tipo di film senza affrontare l'11 settembre, una tematica così contemporanea e così pressante. Lo scorso anno in questo periodo stavo ancora pensando se fare o meno questo film, ero piuttosto dell'idea, ma non ero ancora completamente convinto. Poi ci sono state le bombe a Londra lo scorso luglio e ho preso la mia decisione. Alla fine di quella giornata sapevo che avrei fatto il film".
Intanto il boxino dei film dati per favoriti dalla critica internazionale dà ancora Pedro Almodovar con il suo affresco femminile "Volver", come il vincitore più probabile. Ci sono ancora quattro pellicole però in arrivo per la giuria presieduta dal regista cinese Wong Kar-wai: "Quand j'etais chateur" (Quando ero un cantante) di Xavier Giannoli racconta l'incontro tra una donna e un ex cantante di balera, interpretato da Gerard Depardieu. Un film intimista che batte bandiera francese e che offre il ritratto di un cantante-filosofo. "Guardando i movimenti della gente sulla pista da ballo sono convinto che si capisca di più delle persone e del mondo". Dal Portogallo arriva invece "Juventude em marcha" di Pedro Costa ambientato a Lisbona. Storia di un uomo diviso fra il vecchio quartiere pericolante dove ha sempre vissuto e il nuovo appartamento nel nuovissimo condominio popolare. Ventura - abbandonato dalla moglie - si crea una nuova famiglia: tutti i bambini che incontra diventano i suoi figli. |