Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: A est di Bucarest

Leggi i commenti 1 COMMENTO Vota il film 2 VOTI Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
A est di Bucarest
titolo originale A Fost sau n-a fost ?
nazione Romania
anno 2005
regia Corneliu Porumboiu
genere Drammatico
durata 89 min.
distribuzione Cinecittà Luce
cast M. Andreescu (Piscoci) • T. Corban (Jderescu) • I. Sapdaru (Manescu)
sceneggiatura C. Porumboiu
musiche Rotaria
fotografia M. Panduru
montaggio R. Szel
uscita nelle sale 6 Ottobre 2006
media voti redazione
A est di Bucarest Trama del film
È il 22 dicembre. Sono trascorsi sedici anni dagli sconvolgimenti del 1989 e si sta avvicinando il Natale. Pisconi, un anziano pensionato, si è ritirato a vita privata e si sta preparando a trascorrere ancora una volta le festività tutto da solo. Manescu è un professore di storia scontento di dover dilapidare tutto il suo stipendio mensile per pagare i suoi numerosi debiti. Neppure Jderescu, il proprietario della televisione locale, è interessato al Natale. Quello che desidera, con l'aiuto di Pisconi e Manescu, è trovare la risposta a una domanda che lo assilla da sedici anni: c'è stata veramente una rivoluzione nella loro città?
Recensione “A est di Bucarest”
a cura di Riccardo Rizzo  (voto: 7,5)
A fost sau n-a fost?, ovvero: c’era o non c’era (la rivoluzione) quel 22 dicembre 1989 nelle tante piazza rumene che festeggiavano l’addio al comunismo? O di rivoluzione non si può parlare, visto che a distanza di tanti anni poche cose sono cambiate, dopo l’eliminazione di Ceausescu e di sua moglie? E’ l’interrogativo sul quale si poggia l’originalissimo e brillante film dell’esordiente Porumboiu, vincitore della Camera d’or al Festival di Cannes, premio assegnato dai fratelli Dardenne, che nel 2005 vinsero la Palma d’oro. La domanda è amara, ai limiti del paradosso, ma si fa “reale” quando lo sguardo della macchina da presa ci mostra una periferia sporca e degradata, personaggi emarginati e con un futuro grigio, come il cielo di Bucarest. Ciò che poteva essere punto di svolta, si rivela un abbaglio, un’idea, magari un sentimento, visto che tutto sembra come prima; tra un passato autoritario, comunista e locale ed un presente pseudo-capitalista e globale ci sono di mezzo solamente poche persone (probabilmente scaltre e senza scrupoli), come chi da poliziotto privato si è ritrovato ad essere padrone di tre fabbriche...
Il regista rumeno sceglie di affrontare il tema con ironia e senza rancore, dando voce a tre personaggi alquanto bizzarri ma proprio per questo genuini e lontani da stereotipi. Da una parte un professore alcolizzato, appassionato di filosofia e senza un soldo; dall’altra un anziano burlone e senza peli sulla lingua che si diverte ad andare in giro vestito da babbo natale. In mezzo c’è Virgil Jderescu, giornalista con passato da ingegnere, conduttore di un programma di una decadente tv locale. Sono gli unici, forse, che ancora hanno voglia di parlare con emozione e trasporto della rivoluzione, di approfondire ciò che avvenne sedici anni prima, nostalgici di quel giorno “glorioso” passato davanti al municipio, inneggiando la fine del comunismo. A “guastare” questa visione idealistica ci penseranno le telefonate dei telespettatori che affermano come la gente sia scesa in piazza solo dopo la cacciata del dittatore, dopo le 12:08. Per un’ora si assiste ad una irrefrenabile comicità fatta di non-sense e litigi in diretta, di smentite e machiavelliche disquisizioni per stabilire insieme l’ora esatta in cui si riempì la piazza. Alle tenere affermazioni di nonno Piscoci fanno eco le chiamate di chi quella rivoluzione non l’ha mai riconosciuta né vista, fino a quella frase di una signora che invita tutti a finire questo inutile teatrino e uscire a guardare la neve, che il giorno dopo si sarà già trasformata in fango…
La scena finale riprende quella iniziale, con i lampioni che si accendono uno dopo l’altro, stanchi, ad illuminare uno scenario squallido, racchiuso in una cupa tristezza.
Una delizia, impreziosita da attori meravigliosi e musiche coinvolgenti: da non perdere!
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 5 Maggio 2014 ore 22:39
voto al film:   7

Regna il grigio a est di Bucarest; la fine della dittatura non ha cambiato le cose e la vita quotidiana scorre tra le miserie abituali. La Rivoluzione tanto sbandierata e celebrata non c'è mai stata, e se anche c'è stata non ha cambiato niente. Tutto questo il film lo dice in modo originale, attraverso una sgangherata trasmissione televisiva che alterna momenti comici, grotteschi e tragici.
Medaglia di Bronzo (58 Commenti, 51% gradimento) settembrenero Medaglia di Bronzo 9 Ottobre 2011 ore 20:30
voto al film:   5,5

News sul film “A est di Bucarest”
A est di Bucarest Rassegna La commedia del Potere all'Alphaville Rassegna "La commedia del Potere" all'Alphaville  (19 Marzo 2013)
Ultime Schede
Comoara
A est di Bucarest
Festival di Cannes 2006
59ª Edizione
COMPRA
IL DVD
Compra il Dvd A est di Bucarest