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Recensione: Quello che gli uomini non dicono

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Quello che gli uomini non dicono
titolo originale Selon Charlie
nazione Francia
anno 2006
regia Nicole Garcia
genere Commedia
durata 130 min.
distribuzione Lucky Red Distribuzione
cast V. Lindon (Serge) • B. Magimel (Pierre) • B. Poelvoorde (Joss) • J. Bacri (Jean-Louis) • A. Valois (Adrien) • F. Martin (Charlie)
sceneggiatura N. GarciaF. Belier-GarciaJ. Fieschi
fotografia S. Fontaine
montaggio E. Castro
uscita nelle sale 13 Aprile 2007
media voti redazione
Quello che gli uomini non dicono Trama del film
Cittadina sull'Atlantico, fuori stagione. Tre giorni, sette personaggi, sette vite in movimento alla ricerca di se stessi, che si incrociano, si sfiorano, si lasciano, sicuramente dopo questo incontro non saranno più gli stessi.
Recensione “Quello che gli uomini non dicono”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 6)
"Vagabondaggio interiore."

Tre giorni e tre notti nella vita di sette uomini che non si conoscono, ma si sfiorano, si colpiscono. Una piccola cittadina sull'Atlantico come palcoscenico, dove queste sette persone s'incontrano come in una pièce teatrale e pensano di salvarsi: si dice che tutti, una volta nella vita, incontrino la propria storia. Così, sulle orme dei vari Tavernier, Assayas, anche per Nicole Garcia (L'avversario) il tema è di quelli ad alto rischio di sintesi espressiva e 'poetica', un ritratto psicologico di sette diverse tipologie maschili alle prese con il proprio lato sentimentale.
"Quello che gli uomini non dicono" è una commedia brillante che gioca su una regia asciutta in cui la macchina da presa, mai ossessiva o troppo ravvicinata, osserva lo svolgersi degli eventi con imparzialità di giudizio in una sorta di stile neutro per tutti i personaggi e gli ambienti. Riuscita nell’intento di mantenere le storie in equilibrio senza che nessuna prevalesse sull’altra, Nicole Garcia realizza una pellicola leggera, imbastendo i fili di un piccolo affresco corale con professionalità e simpatia. Ricostruisce frammenti delle loro vite, li ruba, li insegue, li intreccia. Ma la drammaturgia rimane piatta, lo sguardo resta in superficie - le battute, i gesti, i disagi arrivano da un approccio strutturalmente meccanicistico: manca l’affondo nelle contraddizioni della vita.
Sette ruoli che mescolano le loro vite per un progetto definitivo: giungere al traguardo mano nella mano e salire sul gradino più alto, dove si confondono risate e commozione. E alla fine il cinema è tutto lì.
Presentato in concorso a Cannes 2006.
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