Notevole come esordio. Una minore alternanza tra le vicende dentro la casa e quelle dei loro osservatori/aguzzini avrebbe giovato, come un minor ricorso al grottesco e all'ironia, come a volersi premunire in anticipo. L'avrei gradito in particolare in tutta la parte conclusiva, che avrebbe potuto avere ben altre potenzialità. Così resta qualcosa di interessante e apprezzabile, ma principalmente come riflessione divertita e compiaciuta sul cinema horror e i suoi meccanismi.

Soggetto interessante, anche se non sviluppato a dovere e che soffre di una certa semplicioneria a livello di sceneggiatura. Buone però le interpretazioni e a sorpresa il finale, che costituisce l'elemento di maggior pregio di Limitless nel suo allontanarsi da tutte le soluzioni già pensate. Peccato per la storia del cervello umano sfruttato solo in parte, peraltro smentita ormai da decenni di risultati scientifici. Se non ci si vuole proprio informare su quello che si scrive, basterebbe almeno evitare gli spiegoni. Il film avrebbe funzionato lo stesso.

Bello nella sua semplicità e molto intimo, sussurrato e talvolta solo suggerito, in particolare per il legame ambiguo tra i personaggi. Purtroppo i vampiri al momento sono una soluzione decisamente inflazionata, anche nelle loro varianti, e non sono un espediente che si presti ancora a sorprendere e terrorizzare. E nonostante si tratti di un film diverse spanne al di sopra degli altri del genere, non è comunque qualcosa di indimenticabile.

La rabbia giovane è di difficile giudizio. Forse il suo merito più importante è essere stato l'esordio di un grandissimo regista, in cui si possono rintracciare tematiche e stile sviluppati poi meglio nelle opere successive. Concordo con la definizione di film gelido della recensione, ma il contrasto tra l'apatia e insensatezza dei ragazzi protagonisti nel susseguirsi dei delitti e le splendide fotografie della natura in cui sono immersi ne fanno comunque un film apprezzabile.