Dopo il weekend all’insegna delle grandi star che ha visto sfilare Penelope Cruz, Ryan Reynolds, Hayden Panettiere e Willem Dafoe conquistando un’affluenza di pubblico notevole negli spazi di questa 58a Berlinale, il culturale Festival di Berlino ha continuato oggi il suo sguardo sul cinema con succosi incontri che continuano ad accendere interesse nella capitale tedesca. Ad infiammare oggi la kermesse è stato lo spiazzante quanto realistico e deciso esordio al lungometraggio del regista José Padilha che in Tropa de Elite racconta le favelas corrotte di Rio De Janeiro nel Brasile attuale dove, come racconta, “si sta combattendo una vera e propria guerra” con le forze armate, il Bope, che intervengono con violente repressioni per ostacolare il potentissimo mercato dei trafficanti di droga. Un incoraggiante esempio che dimostra come la fervente intenzione di voler mostrare qualcosa di scottante su cui la polizia e le forze dell’ordine hanno sempre cercato di gettare un velo possa riuscire a trovare una degna distribuzione. “L’unico dvd del film che avevamo ci era stato sottratto per essere distrutto da chi considerava troppo scomoda la realtà di cui si faceva portavoce” – racconta Padilha - ma poi improvvisamente “le copie pirata hanno cominciato a circolare” e un pubblico di ben 11.000 milioni di spettatori è riuscito a vedere questo documento scottante per il quale lo stesso regista ha rischiato il carcere. A sfidare la pellicola brasiliana oggi il Concorso ha visto protagonista anche il regista Johnnie To che, con Sparrow, ha portato sullo schermo un divertente e onirico elogio alla sua Honk Hong. Un film elegante che, narrando le storie di una banda di giovani ladri, vuole riflettere i cambiamenti di una città da lui definita “profondamente cinese”, in continua evoluzione e che non può non sentire su di sé il peso di una forte influenza inglese.
Tra le sezioni di questa 58esima edizione festivaliera sono continuate le proiezioni nell’ambito della preziosa retrospettiva dedicata al regista spagnolo Luis Buñuel che ha riunito oggi un gran numero di spettatori colpiti dai sempre affascinanti fotogrammi di Belle de jour, La fièvre monte à El Pao, La mort en ce jardin, Robinson Crusoe e il capolavoro de L'âge d'or.
Molto atteso anche l’appuntamento con Panorama Special che ha visto protagonista la pellicola di Amos Gitai Plus tard, tu comprendras... proiettata nell’affollata sala del Filmpalast alla quale nel 2007 hanno lavorato Jeanne Moreau, Dominique Blanc, Hippolyte Girardot e Emmanuelle Devos. È stata la volta anche di Angst essen Seele auf di Rainer Werner Fassbinder all’interno della Sezione Rebellion Of The Filmmakers ma anche, a riconfermare l’aspetto culturale del Festival tedesco, che spazia a 360 gradi sul mondo della celluloide, dell’incontro con le casting directors Nancy Bishop (The Illusionist e Oliver Twist, per citare solo alcuni dei titoli che hanno segnato la sua lunga carriera), Juliette Menager and Emma Style (Il Fantasma dell'opera, Un té con Mussolini) chiamate a discutere sui differenti aspetti pratici legati al loro lovoro.
Continuano anche a rivelare il loro lungo ventaglio di proiezioni la sezione Panorama, con il lavoro tutto inglese Boy A di John Crowley, mentre nel Panorama Special lo sguardo tedesco di Özgür Yildirim con Chiko. Non meno interessante appuntamento con l’omaggio a Francesco Rosi, oggi con la proiezione de Il caso Mattei nel quale ha lavorato, agli inizi degli anni Settanta, un sempre strepitoso Gian Maria Volontè. |