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Recensione: Amore & altri crimini

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Amore & altri crimini
titolo originale Ljubav i drugi zlocini
nazione Serbia e Montenegro / Germania / Austria / Slovenia
anno 2008
regia Stefan Arsenijevic
genere Drammatico
durata 105 min.
distribuzione Ripley's film
cast A. Dobra (Anica) • V. Kostic (Stanislav) • M. Dravic (madre) • F. Stojanovic (Milutin) • H. Schwamborn (Ivana) • L. Bandovic (Nikola)
sceneggiatura S. ArsenijevicS. KoljevicB. Vuletic
musiche O. Welter
fotografia S. Tansek
montaggio A. Bird
uscita nelle sale 12 Giugno 2009
media voti redazione
Amore & altri crimini Trama del film
La trentenne Anica, compagna di un pericoloso boss, Milutin, decide di cambiare vita e di lasciare il paese. Prima di fare tutto ciò però ha ben pensato di derubare il suo uomo. Ma Milutin è un uomo molto astuto, che ha ben capito le intenzioni di Anica; così quando la ragazza è ormai pronta a partire il boss le rivelerà il suo amore...
Recensione “Amore & altri crimini”
a cura di Glauco Almonte  (voto: 7)
Amore & altri crimini”: con un nome da commedia alla Woody Allen (e stavolta non è una scelta della distribuzione italiana, ma è la traduzione del titolo originale) esce a ridosso dell’estate nella sale italiane il film di gran lunga più deprimente dell’anno. Commedia quanto alla trama, il film di Stefan Arsenijevic, applaudito a Berlino oltre un anno fa nella sezione “Panorama”, è un dramma dell’esistenza attaccato con le unghie alla cruda realtà contemporanea. Si potrebbe pensare di assistere ad una realtà che non ci riguarda, la contemporaneità periferica di un posto dove non c’è più regime né guerra: ma la Belgrado di oggi è dietro l’angolo (la distanza da Roma è la stessa tra Nord e Sud Italia, due realtà ugualmente diverse) e Anica domani troverà lamerica in Italia.
Pitturati su uno sfondo di una desolazione convincentemente irreversibile, i protagonisti di questo strano teatrino scelgono di cambiare le proprie vite nell’arco di poche ore, sfiniti da un presente sempre uguale dopo un passato non per forza peggiore, e con l’unica prospettiva di un letto in un ospedale/manicomio o un pallottola in corpo.
Che sia vita reale e non incubo ce lo conferma la ricerca solo a tratti sospesa di una parvenza di vitalità, di un sentimento capace di essere motore e motivo per una svolta positiva. Tremendamente soli, i personaggi di Arsenijevic sono talmente umani da non essere né buoni né cattivi, da muovere a compassione qualsiasi cosa facciano, qualsiasi cosa sperino. Si esce dalla sala e si fa fatica a sorridere, perfino l’ossessiva reiterazione di “Besame Mucho” non s’imprime nella mente, dove s’apre un vuoto che fa paura guardare. E fa male.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (247 Commenti, 80% gradimento) giampaolosy Medaglia d'Oro 26 Gennaio 2014 ore 01:39
1
voto al film:   7

Solo un incantesimo puo' cambiare le cose a Belgrado, dove non c'e' alcuna speranza, non c'e' mai il sole e il freddo della neve penetra nelle esistenze. Chi fugge, fugge dal proprio amaro destino e si rifiuta di soccombere. La guerra in realta' non c'entra e rendersi conto di cio' e' forse la parte piu' triste di questo film ad alto contenuto depressivo. Un realismo nerissimo sostituito nella scena finale da un surrealismo che comunque non sembra voler significare speranza. Rigoroso.
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