|
|
Dal Tibet a Hollywood ce ne passa di strada. E di aria, e di parole, e di pensieri. Fino a che la distanza scolpisca modelli culturali lontanissimi tra loro, talmente distanti da divenire quasi casualmente opposti. Da una parte il cuore di quella che chiamiamo la cultura occidentale ; dall’altra la dottrina complessa, complicata per l’occhio esterno, della filosofia e del pensiero buddista. In mezzo agli antipodi culturali, la solita vecchia Europa, che le sue scelte le ha fatte già da un pezzo, e che, dell’occidente “primario”, è diventata alleata da lustri, di più, da secoli. Ma che conserva, ancora e a fatica, la sua vecchia personalità scettica, curiosa e nobile, con uno sguardo viziato ma comunque suo. Cos’hanno in comune Hollywood, l’Europa e il buddhismo? Poco, ma quel poco lo lascia intuire la prima di queste tre parole : hanno in comune il cinema, strumento spesso popolare che, oltre a registrare e conservare, come diceva il grande Bazin, tenta di capire ed accorciare le distanze. |
|
|
|