|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Una delusione. Anche Bertolucci ha toppato e con questo film ha raggiunto il punto più basso della sua (splendida) carriera. Cosa non va? Tutto. A partire dai due protagonisti, troppo "freddi" e "distanti" per attirare simpatia e la sceneggiatura che è imbarazzante. Occasione sprecata? Non lo so ma sicuramente il mio è stato un pomeriggio sprecato
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
Sicuramente non un capolavoro, non paragonabile ai precedenti di Bertolucci ma comunque da vedere.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Assolutamente d'accordo con ANZIANANZI....film senza senso che non voglio perdere tempo a commentare. Ennesimo caso in cui il libro supera ampiamente la versione filmata. Meglio ricordarsi di Bertolucci per ciò che aveva fatto...
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Il frame stop finale non ricorda solo il Tenente Colombo ma anche un certo film d'esordio di Francois Truffaut chiamato i 400 colpi. Non e' facile giudicare questo film sapendo che dietro la macchina da presa, con tutte le giustificazioni del caso, c'e' Bernardo Bertolucci. Probabilmente la storia non e' qualcosa di piu' di una storia banale ma e' anche la cosa che meno importa. Cio' che importa e' lo sguardo e la poetica. A tratti sembra riuscire nell'impresa, il regista, di filmare non gia' i "giovani d'oggi" ma il passaggio dall'adolescenza all'eta' adulta che e' un tema universale e non generazionale. Cinema di sottrazione in un epoca in cui si pensa solo ad aggiungere
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Un film difficilissimo da giudicare poichè si alternano momenti meravigliosi a scene davvero scontate, che sembrano una qualsiasi fiction italiana! Nell'insieme però non penso si meriti le innumerevoli critiche ricevute.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
comincia con una serie di scene francamente imbarazzanti, che sembrano girate dal più incompetente dei nostri sedicenti registi e basate sui più triti stereotipi di cui la letteratura psico-adolescenziale disponga, ma poi l'arrivo di lei distrae la telecamera dai brufoli di lui e nella solita cantina sembra entrare un po' d'aria. pia illusione: lo "spazio" è e resta occupato per intero da storie e parole vecchie (quando non improbabili), che risultano persino un po' patetiche nella loro evidente pretesa di sembrare nuove, e che suonano anche piuttosto fasulle. alla fine qualche verità arriva (insieme a un certo coinvolgimento, estorto allo spettatore a suon di capelli biondi "dipinti" su divani rossi e di ragazzi soli/ragazze sole), ma ciò serve solo a far venire il sospetto che questo film, fatto in un altro modo, un senso avrebbe potuto averlo. fatto com'è fatto, è inutile e bruttino, e a confronto The Dreamers era un capolavoro assoluto.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Uno che ha diretto Brando, Trintignant, Lancaster, De Niro, Tognazzi, Depardieu, Alida Valli, la Sandrelli, la Sanda, la Betti, Maria Schneider e via dicendo è qui alle prese con due attori inesperti, acerbi, inadatti. La carrera di Bertolucci si chiude con un film inutile, notevolmente sbiadito rispetto ai capolavori del passato. E' il film di un vecchio che crede ancora di capire i giovani. Ne chiude due in una cantina, li fa recitare frasi del tipo "è la droga che mi rende cattiva", cerca di costuire una metafora tanto scontata quanto noiosa sul desiderio di isolamento e sui legami che salvano. Da cosa poi? Devo dire che non lo aiuta nemmeno il testo di partenza, il libro di Ammaniti (autore molto letto da coloro che non hanno mai letto niente di serio) è una fiaba inverosimile, tediosa ai limiti del fastidio fisico. Mai un colpo d'ala, imbarazzanti gli attori, scrittura banale che scivola indolore fino al frame stop finale che ricorda le vecchie puntate dell'ispettore Colombo....
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Bertolucci riprende il discorso esattamente dove lo aveva interrotto nove anni fa con "The dreamers", ossia dagli adolescenti, e li racconta in modo credbile e a mio parere appassionato, riuscendo a fare un film coinvolgente soltanto con una cantina e due sconosciuti attori. Bentornato a un maestro che non ha perduto la voglia di mettersi in gioco.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|