Berlino 2007 13/02: Un triangolo malsano nel film di Puccioni
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Un triangolo malsano nel secondo film italiano a Berlino. Dopo il bacio filosofico, dostoevskiano, che chiude "In memoria di me", il film di Saverio Costanzo in concorso, ancora Italia nella sezione Panorama con "Riparo" di Marco Simon Puccioni. Il regista porta a Berlino il drammatico spaccato di un paese vittima di pregiudizi, precariato e difficoltà di integrazione. Al centro della storia, interpretata dalla portoghese Maria De Medeiros insieme ad Antonia Liskova e all'esordiente Mounir Ouadi, è il malsano triangolo che si instaura fra due donne e un ragazzo maghrebino, che si nasconde nella loro auto, al ritorno da una vacanza. "Il mio film - spiega Puccioni - vuole essere una rappresentazione dell'Italia di oggi, in tutta la sua complessità. Senza l'ambizione di giudicare, ma sollevando riflessioni su questioni attuali come l'immigrazione, il lavoro e le nuove forme di convivenza". Nella sezione Berlino Special il ritorno dei fratelli Taviani. "La masseria delle allodole" si basa sul dramma del genocidio degli armeni a opera dei turchi. "Il film - raccontano i fratelli che recentemente hanno ricevuto un Globo d'Oro all'Accademia tedesca di Roma - è la storia di una famiglia che vive in Armenia e che in attesa dell'arrivo di parenti che si sono trasferiti in Italia restaurano questa masseria per accoglierli. Ma la guerra farà si che l'incontro con questi familiari italiani non avverrà mai". Dall'Argentina un dramma leggero e introspettivo sulla ricerca di se'. Commuove in concorso "El otro" di Ariel Rotter. Storia e soluzioni volutamente minimaliste sono a servizio del viaggio di un uomo, di fronte al bivio della paternità. Protagonista della storia, che si snoda fra lunghi silenzi e tante inquadrature fisse, è lo stesso Julio Chavez, già applaudito lo scorso al festival nell'argentino "El Custodio". Costretto al bilancio da un figlio in arrivo e un padre anziano da accudire, l'uomo parte per un viaggio senza apparente destinazione. "Quello del protagonista è un percorso tutto interiore - spiega Rotter - Potrebbe compierlo anche rimanendo seduto, ma la sfida del film è proprio quella di trasformarlo in azione". Un'ovazione ha accolto la fine della prima proiezione di "Irina Palm" il film in concorso di Sam Garbarski con Marianne Faithfull. La Faithfull veste i panni di una nonna che va a lavorare in un locale sexy per poter raccogliere soldi per il nipote malato. "Irina Palm", commedia tragica, ha dialoghi brillanti e candida l'ex cantante, strepitosa protagonista del film, per un premio come migliore interprete. Da segnalare fuori concorso "The Walker" del regista Paul Schrader, presente qui a Berlino come presidente della giuria internazionale. |
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