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Jack e Marion decidono di lasciare New York e di andare finalmente a Venezia per la vacanza dei loro sogni. Jack è un arredatore d'interni americano, Marion una fotografa francese e durante il viaggio emergono una serie di contrasti dovuti alle loro differenti origini. Le cose volgono al peggio quando, sulla via del ritorno, decidono di fermarsi un paio di giorni a Parigi presso i genitori di Marion. Le differenze notate nei giorni precedenti si trasformano in veri e propri malintesi e conflitti, esasperati dai comportamenti dei genitori e degli amici della ragazza, dalla completa ignoranza della lingua francese da parte di Jack e dalla gelosia risvegliata in lui da un ex-fidanzato di Marion... |
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Libertà formale e ideale, contemplazione sentimentale, un mutarsi cercando disperatamente di aderire allo spazio incorniciato dall’inquadratura, di conquistare il fuoco della visione; un prendere forma di figure, linee e curve del campo visivo: la 'materia' che vuole essere a tutti i costi. Tentare di levigare e scavare il 'dentro' delle sue inquadrature in cerca di un 'fuori' che con il solo apparire può donare senso all’immagine. C'è l'esigenza di raccontarsi in "2 giorni a Parigi", ossia indagare con gli strumenti del cinema ciò che si agita al di sotto dell’immagine emozionale. Se in "Before Sunset", il sequel a dieci anni di distanza da "Prima dell’alba", si trattava di evidenziare il perenne rigenerarsi immateriale dei corpi ruotanti intorno al paradigma-seduzione dei 'sensi', l’opera prima di Julie Delphy evidenzia invece il dolce movimento 'centrifugo' che conduce alla ricognizione dei luoghi e delle sue storie: sogni tutto istinto e seduttività, un misto di attimi 'sperimentali', di uomini e di donne che permettono al cinema di muoversi.
In questo modo il tempo genuinamente 'libero' e in costantemente movimento di ristrutturazione, ritorna a definire una sinfonia minimale di microaccadimenti; la riappropriazione cinematografica onesta e romantica di "2 giorni a Parigi", risiede nel 'muoversi', nel primo caso, dal cinema verso il mondo e, nel secondo invece, dallo sguardo alla percezione del mondo. Una scommessa, appunto, che la neo-regista francese Julie Delphy, qui al suo esordio nel lungometraggio, riesce brillantemente a vincere.
Presentato al 57mo Festival di Berlino (2007). |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “2 giorni a Parigi” |
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La 'Contessa Dracula' per Julie Delpy ( 8 Gennaio 2008)
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2 giorni a Parigi per l'attrice di "Prima dell'alba" (25 Settembre 2007)
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