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Il regista Gabriele Muccino torna a girare un suo film in Italia. "Baciami ancora" è il sequel de "L'ultimo bacio", uscito nelle sale 10 anni fa. Nella conferenza stampa di Roma è presente il regista Muccino ma anche gran parte del cast de "L'ultimo bacio", cresciuto anche nella realtà e pronto a interpretare gli errori e i traguardi raggiunti da Carlo, Giulia e tutti gli altri i protagonisti, i desideri e le delusioni che li hanno cambiati e che li hanno trasformati da ragazzi che non volevano crescere ad adulti. |
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La storia di "Baciami ancora" è quella di un gruppo di 40enni incasinati. E' un gruppo particolarmente sfortunato o rappresenta sostanzialmente uno spaccato della realtà? |
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Così come quando uscì L'ultimo bacio non volevo che si pensasse che era un film 'sui trentenni', così ora non voglio che si pensi che Baciami ancora sia un film 'sui quarantenni'. Quello che è sicuro è che vedo uomini disorientati da complicatissimi rapporti di coppia, che non lasciano lo spazio per dedicarsi alla famiglia, cosa che sembra più complessa di qualche decennio fa, probabilmente. |
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Nel tuo film i bambini sembrano avere un ruolo importante, sembrano essere dei testimoni muti, che ci guardano un po' attoniti. E' un'interpretazione che hai cercato volutamente? |
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La responsabilità degli adulti nei confronti dei bambini è totale, i bambini di oggi saranno delle persone con dei problemi domani. I risultati dei collassi famigliari li vedramo tra qualche anno. Il film cerca di raccontare proprio il nucleo famigliare, col quale dobbiamo necessariamente fare i conti e verso il quale, probabilmente, avere a volte il coraggio di tornare. |
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Qual è il senso del personaggio interpretato da Claudio Santamaria? |
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Beh bisogna accettare il fatto che nella vita c'è anche chi 'non gliela fa'. Il personaggio di Claudio è uno che fin dall'inizio è partito male, in fuga da tutto e da tutti, ma soprattutto da sé stesso. Paolo è bisognoso d'amore ma non cura minimamente sé stesso. In questo senso credo che il film provi a sottolineare anche come le donne siano fondamentalmente più saggie e riflessive, probabilmente più vicine al senso della vita. |
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Perché hai ridotto Giorgio Pasotti in quello stato? (Ndr trasandato con i capelli biondi lunghi) |
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(Ride) Effettivamente è stato un colpo basso. Diciamo che è troppo bello, ha una faccia davvero da bravo ragazzo e invece dovevo far vedere sulla sua faccia un passato estremamente difficile e pesante. |
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Perché hai inserito la vicenda della coppia che non può avere figli? |
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E' una storia reale alla quale mi sono ispirato. Penso che ognuno di noi abbia conoscenza, per via diretta o indiretta, di una coppia di persone che cerca di avere un figlio e non ci riesce. Mi piaceva raccontarlo e inserirlo nel film, anche perché trovo curioso il fatto che alcune persone facciano di tutto per non avere figli prima dei 35 anni e poi, tutto d'un tratto, facciano di tutto per avere un figlio. |
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