"Miseria e narcisismo."
L’uomo ha un potere artistico: forse gli uomini sono un popolo di potenziali artisti o forse dentro ogni uomo c’è un desiderio di realizzarsi artisticamente, d’esprimere momenti intensi di verità. Anche Joe Morelli voleva diventare un’artista ma poi non ha saputo sviluppare il suo talento, forse non ha saputo scegliere bravi maestri. Egli sa però che dentro ogni uomo c’è questo potenziale artistico, che dentro ogni uomo c’è la voglia di andare più in là. Partendo da questa consapevolezza, senza alcuno scrupolo di coscienza, Joe si muove in un mondo dove sembra esserci una sola regola, deruba per non essere derubato. E’ un mondo dove non esiste l’amore, dove non esiste la pietà. Chi è stato derubato dal suo sogno si protegge con una maschera di cinismo; dentro ogni persona c’è un progetto, un sogno di realizzazione ed ogni persona cerca nella propria vita di sviluppare i propri talenti le proprie potenzialità. Ma spesso veniamo derubati dai nostri sogni e perdiamo la speranza di realizzare la nostra identità più profonda, ed ecco che a questo punto spesso le persone scelgono di immaginare una "maschera". Nella vita c'è amore: l'incontro con una giovane ragazza, il cui sogno di diventare un'attrice famosa è alimentato dal nostro venditore di illusioni, porta, dopo varie peripezie, ad una presa di coscienza del protagonista e coinciderà fatalmente con lo svelarsi del suo imbroglio. Lui finisce in prigione. La consapevolezza: un uomo totalmente cambiato, consapevole del dolore che ha provocato e cosciente di avere sprecato tesori di verità, d’umanità, di bellezza.
Giuseppe Tornatore sviluppa al meglio le proprie buone idee di partenza, soffermandosi arbitrariamente sull'idea globale che ha del cinema e della vita. Come in "Nuovo Cinema Paradiso", Tornatore chiude questa pellicola con una sequenza cinematografica di immagini, di flashback. I personaggi sopravvissuti a quelle illusioni hanno trovato, forse, il coraggio di riscattarsi da una terra dimenticata come la Sicilia o tutto il Meridione di cinquant'anni fa.
Vincitore di tre David di Donatello 1996.
Candidato all’Oscar come miglior film straniero. |
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