|
|
Da Castelvetrano (Trapani) il vedovo pensionato Matteo Scuro (Mastroianni) parte per far visita alle due figlie e ai tre figli emigrati sul continente. Le tappe del viaggio sono Napoli (dove il figlio è irreperibile), Roma, Firenze, Milano e Torino con una deviazione quasi galante a Rimini. Il tema conduttore è la differenza tra verità e illusione: non è vero che i figli stiano tutti bene come avevano fatto credere al genitore. Il 3° film di G. Tornatore è magniloquente, tiepido, ripetitivo, inquinato da molti stereotipi e arricchito da poche invenzioni. Un viaggio può essere una “peregrinatio animae” o un “itinerarium mentis”. Il film cerca di essere l'una e l'altro senza riuscirci. |
|
|
|
|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Amara riflessione da parte del regista del rapporto tra padre e figli, dal momento che giunge il distacco tra la prole e i genitori. Un film di puro disincanto, specie se rapportato all'evoluzione del capofamiglia e del suo atteggiamento lungo l'arco della storia.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
8,5
|
|
|
|
|
Se "nuovo cinema paradiso" mi aveva intenerito, questo film mi ha fatto molto riflettere. Essendo meridionale il tema dell'emigrazione dalla propria cittadina mi riguarda molto da vicino. In questo film c'è la storia di tante famiglie costrette a dividersi per motivi lavorativi. Peppuccio lo sà raccontare in modo magistrale. Ci mette dentro l'idea geniale di mettere un padre vecchietto e malinconico che quasi ingenuamente si mette in viaggio per il belpaese descrivendoci anche tutte le peculiarità delle città in cui i suoi figli, bene o male, vivono. Probabilmente il film sarebbe sato un altro se dietro quei fondi di bottiglia non ci fossero stati gli occhi di Mastroianni. "stanno tutti bene" è la convinzione che ogni genitore ha, vera o falsa che sia, per subire un pò di meno il distacco dai suoi figli che col tempo si fà sempre più incisiva. Tremendamente reale.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
|
|
|
|
Eh, non c'è niente da fare ... Agli Americani i remakes dei film italiani non vengono tanto bene (vedi "Stanno tutti bene" versione Kirk Jones). Visto con qualche prevenzione, si tratta di un film forse eccessivamente lungo ma con alcune intuizioni (legate soprattutto alla rappresentazione della "modernità") notevoli. A tratti anche ironico - la versione americana (forse saggiamente) rinuncia completamente a giocare su questo registro.
|
|
|
|
|
|
|
|