|
|
Tutto il paese di Castelcuto è stregato dalla bellezza di Malèna, e anche il giovane Renato ne rimane affascinato, rasentando l’ossessione. Sullo sfondo dell’Italia fascista della seconda Guerra Mondiale la bella Malèna dovrà affrontare la vedovanza, le ristrettezze, le pressanti avance degli uomini e le maldicenze delle donne invidiose, tutto accompagnato di nascosto dall’occhio di Renato. |
|
|
|
Partendo da un racconto-ricordo dello sceneggiatore Luciano Vincenzoni, la maestria del grande regista si sofferma ancora a raccontarci la Sicilia rurale, chiusa e omertosa, a tratti grottesca, ma bellissima nelle sue semplici forme. Ed è proprio la bellezza al centro della narrazione, la bellezza di Malèna, diminutivo di Maddalena (Monica Bellucci), che come sottolineerà giustamente l’infervorato avvocato, è colpevole solo di esser troppo bella e di suscitare così le malelingue delle comari.
Nei circa 105 minuti assistiamo allo svolgersi della vita nel piccolo paese di Castelcutò durante la seconda Guerra Mondiale, dalla dichiarazione alla liberazione americana, e mentre nel mondo imperversa il caos totale, a parte qualche bomba “alleata” e le urla delle liti familiari nel paesino continua la vita calma, lenta e silenziosa. L’unico elemento di diversione, l’unica nota di colore, è proprio la bellissima Malèna, la figlia del professore di latino, costretta a passare nella piazza centrale del paese per andare a trovare suo padre, sopportando alle spalle una strascico di commenti e ammiccamenti da parte degli uomini, fra cui c’è Renato (un Giuseppe Sulfaro alla prima apparizione) che si innamora ossessivamente di lei ed inizia a seguirla di nascosto, mostrandocene ogni piccolo segreto.
Il giovane Renato abbandonerà l’adolescenza sotto i nostri occhi mentre Malèna, novella “Boccadirosa”, passerà dalla vedovanza alla prostituzione per necessità, realizzando così le maldicenze del paese. Con la liberazione dal regime le malefiche comari si sentiranno investite del diritto di cacciare quello che per loro era il male e così Malèna lascerà Castelcutò.
Ma ecco il colpo di scena, il ritorno inaspettato del marito, che, aiutato da una lettera di Renato, riesce a riportare sua moglie in paese e, magicamente, tutto torna al suo posto, tutto è dimenticato sotto le convenzioni della società, e finalmente Renato riesce a rivolgere una parola all’oggetto del suo desiderio, ma solo per augurargli buona fortuna, mentre la voce fuori campo del giovane ormai uomo dichiara come delle molte donne che ha avuto di nessuna conserva ricorda tranne che di lei, Malèna.
Se è indubbia la maestria di Tornatore nelle sequenze di massa e nell’uso del dolly fra balconcini e panni stesi, il film sembra mancare di personalità, si ha spesso l’impressione che la vicenda si ripieghi su se stessa, e se le epifanie delle curve di una Bellucci mai volgare sono vera e propria arte, forse l’imposizione del colore voluta dalla produzione per un film pensato in bianco e nero ha tolto qualcosa al prodotto finale, nonostante l’ottima fotografia di Lajos Koltai (La leggenda del pianista sull’oceano). |
|
|
Ultimi commenti e voti |
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
|
|
|
|
Ci sono più pippe che poppe in questo fiacco Tornatore, che cerca di rendere poetiche e liriche le masturbazioni compulsive di un adolescente folgorato dalle curve di Malena, ma tralascia tutto il resto. Virtuosismi, dolly e sequenze oniriche (come le inutili ricostruzioni di pellicole d'epoca) non risolvono una sceneggiatura debole che, invece di rileggere in chiave moderna l'erotismo in tempo di guerra, si concentra solamente sull'abbondante balcone e sul sontuoso fondoschiena della muta Bellucci, ai quali poteva almeno riservare un bel primo piano.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5,5
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
|
|
|
|
Tornatore?
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
4,5
|
|
|
|
|
Rivisto in tv ieri sera .. Mamma mia! Fallisce completamente lo scopo, invece di un'atmosfera densa e sensuale una Sicilia da cartolina (ma che Tornatore giri per il mercato americano si era capito) e una storia senza svolte. Bella la Bellucci, ma fare un film su questo mi sembra eccessivo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
6
|
|
|
|
|
|