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Il rapporto adolescenziale tra Oscar, un giovane solitario e taciturno, e Eli, una bambina-vampira, sullo sfondo di una Stoccolma innevata e silenziosa. Un racconto di formazione mascherato da film gotico, una rivisitazione del genere horror ricca di passione e romanticismo. Un saggio sulla crescita, sull’innamoramento e su ciò che si è disposti a fare – e a dare – in condizioni estreme. |
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Crepuscolo nordico
Il caso vuole che due film di due generi praticamente opposti ma che si richiamano moltissimo escano in sala a poche settimane di distanza: al pubblicizzatissimo “Twilight”, tratto da un bestseller al primo posto in moltissimi paesi, succede “Lasciami entrare”, tratto anch'esso da un bestseller ma di dimensioni decisamente minori. Da una parte un fantasy per ragazzine. Dall'altra un thriller-horror che parla di sentimenti veri: un film sfacciato a confronto con un film intimista.
“Lasciami entrare” è in sostanza la storia dell'amicizia-amore tra un dodicenne solo (genitori separati che non gli danno retta, compagni di scuola che lo prendono in giro e lo picchiano) e una dodicenne altrettanto sola, con la differenza che la ragazza è una vampira. Oskar e Eli trovano l'uno nell'altra un modo nuovo per andare avanti, per affrontare i disagi dell'età da una parte e quelli della natura dall'altra. Tutto si riduce, nelle attutite atmosfere svedesi, in un contorno: tale è, almeno fino a 10 minuti dalla fine, il bullismo che opprime Oskar; tali sono gli omicidi che permettono ad Eli di sopravvivere, che scuotono il microcosmo del quartiere ma non riescono a penetrare il gelo che li attornia: è inutile cercare veridicità negli elementi di contorno di una storia di vampiri, sottolinea Tomas Alfredson.
L'ambientazione è il punto di maggior forza del film, una città immersa nella neve dove una pallida luce è il ricordo di un sole che si vede per pochi mesi l'anno, dove ogni cosa è illuminata dalla luce gialla dei lampioni. Il silenzio regna e condiziona la vita di chi vi abita, riflettendosi nell'introverso protagonista. E' il titolo originale a completare il senso della storia: non è soltanto “lasciami entrare”, giocando tra il bisogno dei vampiri di essere invitati per entrare in una casa e l'apertura dei due ragazzini alla fiducia nell'altro; “rätte”, “right”, “giusto” è una considerazione critica sulla natura di colei che entra, mettendo chiaramente al centro della storia l'influenza positiva che il rapporto tra i due ragazzi ha sulle loro vite.
Non avrà il successo di pubblico di “Twilight”, ma è già stato ampiamente lodato dalla critica (dal Tribeca Film Festival, dove ha vinto, al Torino Film Festival) e gli spettatori, almeno quelli che non si lasceranno fuorviare da un trailer che promette un film diverso, non rimpiangeranno il prezzo del biglietto. |
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Commenti del pubblico |
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News sul film “Lasciami entrare” |
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Cinema Grauco di Roma: programma di Aprile (18 Marzo 2010)
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Da venerdì in sala "Lasciami entrare" ( 7 Gennaio 2009)
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