Non male, ma forse un po' sopravvalutato. Pretenzioso, ambizioso nello stile e nei personaggi, non sempre però col mordente che dovrebbe avere.

Ok che avevo basse, bassissime aspettative, ma è stato meglio di come pensavo, grazie alla sorprendente Cucciari!

Preferito al primo. Qui, poi, c'è pure un finale.

Non ha fuochi d'artificio, frizzi, lazzi... doveva raccontare normali vicende umane, benchè non quelle di tutti i giorni ovviamente (sennò sarebbe stato noioso). La sua mission era pertanto "solo" quella di essere credibile, in ogni normale parola che lui riceve o dice, al figlio come al collega. C'è riuscito. ps: potere dell'immaginazione, magia del cinema: una unica ambientazione? Non credo proprio, io ne ho "visualizzate" almeno quattro ;-)

Se volete un film da ricordare nel vs personale taccuino di cinefili aspettate (e soprattutto sperate). Se volete "solo" divertirvi, fatevi pure avanti, magari durante la settimana, a un primo spettacolo dopo una noiosa giornata di lavoro. Con queste commedie francesi si va sul sicuro. Un po' perchè, suppongo, da noi arrivino comunque quelle migliori (anche loro avranno i loro Vanzina, forse, che tengono solo per se). Un po' perchè loro questi film li sanno proprio fare! Dialoghi brillanti, attori più che degni (a proposito, alla fine sembra che gli attori siano max una decina, proposti in diverse combinazioni ad ogni film). Per il resto, per carità, nulla di "memorabile"... ma abbiamo riso e ci siamo divertiti, insomma ci ha intrattenuto... sette!

Difficile prevederne l'apprezzamento o meno, facilmente questo film spaccherà i giudizi. Io (io): l'ho trovato un po' ruffiano, un po' pretenzioso, un po' lungo, ma anche ben realizzato e ben concluso. Il mio consiglio, in caso di visione, è di fare il possibile per farsi trasportare, senza farsi e fargli troppe domande, senza giudicarlo prima di averlo visto (tutto).
Note: l'ho trovato in lingua originale, coi sottotitoli.

Leggero, leggerissimo, un'ora dopo te ne dimentichi. Ma dignitoso.

Ha mantenuto le promesse, per originalità e coinvolgimento. Bella realizzazione.

Molto carino, anche per adulti. Non vi annoierete, tranquilli. Anzi, considerando il finale... Ah, non canticchiate troppo il motivetto del film, altrimenti non uscirà più dalla vostra testa!!!

Ammetto, però, che avrei messo almeno 7 se non si fosse trattato dei Fratelli Coen. Da loro ci si può aspettare molto di più, ma rilevo che ormai tanti anni son passati dai loro migliori lavori. Qui manca quel mordente, quella ironia dirompente (Il grande Lebowski), quella atmosfera unica (L'uomo che non c'era), quei personaggi così interessanti (Fargo). Al cospetto di questi film, A proposito di Davis ci fa la figura del secchione al cospetto di geni. Quindi non male per carità, ma incapace di sorpendere veramente. PS: chi non ha visto uno dei film nominati qui, recuperi e buona visione!!!

Fu una delusione totale, e non solo per me. Ambizioso, ma scialbo.

“Diverte, sorprende, fa riflettere, non stanca mai.”. In piena sintonia, e complimenti per la sintesi [a proposito, dopo la visione sono andato a leggere un paio di recensioni (lo faccio di rado), e sono rimasto allibito. Ma quanto hanno da scrivere ogni volta… ho trovato tutta la trama del film, anche un accenno al finale. Ma roba da matti]. Non è la solita “graziosa commedia francese” (TM), è un qualcosa di diverso, un po’ più cerebrale, un po’ meno intuitivo, richiede un po’ di partecipazione nostra per districare qualche matassa psicologica, ma ciò non rende il film pesante ne’ poco fruibile. Tutt’altro, lo rende ben poco banale e, soprattutto, raro se non unico (di per se già un bel merito per quanto mi riguarda). Per me, da vedere. Essere cinefili onnivori premia, spesso e volentieri.

Non pensavo si potesse fare un giro sulle montagne russe (e di quasi tre ore) stando seduto su una poltroncina imbullonata al pavimento... wow!

Sarà che non sono un fan... ma a me sembra di aver visto il quinto film di una saga che, ad ogni appuntamento, ha si una qualche evoluzione nella trama, ma anche i soliti inseguimenti, le solite corse, i soliti dialoghi... Motivo per cui, con tutto il rispetto per Tolkien e per i suoi fan, non riesco ad andare oltre il voto qui segnalato. Jackson ci ha messo anche del suo, facendo una nuova trilogia quando questa volta, se forse un film era poco per raccontare tutto, tre sembrano davvero troppi, coi loro finali non-finali, e il finale di questo secondo episodio che già ti dice chi e come farà l'eroe nel terzo...

Commedia ma amara, personaggio negativo ma in redenzione. Il film accontenta tutti. Una bella sorpresa.

Davvero bello, intimista, racconta le vicende coi tempi dilatati e coi silenzi, e può permetterselo vista la fattura. Ma, consiglio da amico, non andateci se siete in un periodo di umore nero.

Concordo coi toni positivi di Ale84, e lo dice uno che non vede i film di Allen da tanto, per scelta. Provai a dare una possibilità a "Midnight in Paris", ma fu una netta delusione. Questo è però un film che funziona come un orologio, anche oltre la pur bellissima interpretazione della meravigliosa Cate Blanchet. E vero che le psicosi hanno fatto parte di vari lavori di Allen, lui stesso parlava da solo in alcuni lavori di tanti anni fa, ma i film che vengono in mente non sono i suoi, ma altri. A me per esempio è venuto in mente "Il lato positivo", ma questo lo trovo superiore. Ci è piaciuto molto.

Uno: fa ridere. Due: ha numerosi richiami alla nostra società, dalle finanziarie all'invidia. Non mi sembra poco. E' al di sopra di una moltitudine di commediole italiane ma anche estere che arrivano nelle nostre sale, che fanno solo una delle due cose sopra, se non manco una! Non è che pretendiamo un po' troppo, dal caro Checco?

Sono andato a vederlo leggendo prima il meno possibile, anzi in questo caso proprio nulla. Le tre ore sono il risultato del dilungamento oltre lo standard di ogni parte, dei singoli dialoghi, delle scene intime, persino delle lezioni a scuola. Ma la qualità del film supporta l'espansione dei tempi. l'interpretazione di lei è praticamente schiacciante. Assoluta. Occhi che parlano, bocca da urlo (già segnalato qui sotto) che passa senza soluzione di continuità da sorrisi innocenti a piena voluttà con espressività massima. E' un errore pensare che questo sia il manifesto di un diverso orientamento sessuale. Questo film racconta di una formazione e di una storia d'amore. Il suo elemento predominante, pur esplicitato senza alcuna remora, non rende questo un film di nicchia. Piuttosto, anche col suo finale non finale, parla più in generale della vita, quella sentimentale ovviamente, in termini che non avverti poi così lontani, comunque la pensi sull'argomento.

Difficile far seguito a recensioni belle come quelle che potete leggere qui sotto il mio commento. Pro: il film entra subito nel vivo e ci rimane fino alla fine; effetti speciali messi alla frutta per l'ottenimento del maggior realismo possibile. Contro: se c'è realismo in ciò che si mostra, forse non ce n'è molto nella sequenza degli eventi. Non c'è molto altro da dire, nessuna pietra miliare, nessun futuro cult, ma uno "spazio" mostrato obiettivamente alla grande, un'ora e mezzo di intrattenimento che, sinceramente, non credo possa arrivare a far pentire della visione...
[PS: che bello lo spazio in cui regna il silenzio, vorrei che fosse così anche nelle sale cinematografiche, ma temo sia questa la vera FANTASCIENZA -sigh!]

Fattura diligente, spessore tutto sommato modesto. Quando un film non lascia nulla di più di quanto fatto vedere dal suo trailer... Si fa vedere ma lascia poco. Interessante l'ambientazione.

Un film ben fatto, che ha stimolato considerazioni varie ed eventuali dopo la sua visione, segno che ha lasciato qualcosa.
Anche quello seduto nella fila dietro ha lasciato qualcosa: essere appassionato di Formula 1 non è un male, va bene. Farlo vedere nemmeno, ok. Ma farlo vedere commentando le scene proprio durante il film... vabbè, la solita storia del silenzio che, è sempre più un lusso poco concessoci!

Film che abbiamo trovato assolutamente divertente, intendendo realmente divertente. Insomma non parlo di sorrisi, ma proprio di risate. Abbiamo rilevato una marcia in più rispetto a un esercito di commedie anche accreditate... Buon divertimento, ma lasciate a casa i bimbi.

Wall-e è inarrivabile, ma lo sappiamo tutti. Siamo probabilmente anche sotto UP, ma questo è comunque un ottimo prodotto. Veloce, mai banale, affronta un bel tema, quello del raggiungimento del proprio sogno/obiettivo professionale (magistralmente riassunto poi in due minuti, prima dei titoli di coda) un tema sicuramente già stravisto, ma qui proposto in un bel modo diretto, e reso verosimile. Come sempre i film Pixar sono preceduti da un "corto", quello di questa volta... wow!
[Continua la mia campagna per il silenzio in sala! Chi fa rumore in sala non è in alcun modo giustificabile. Men che meno se trattasi di un bambino. Ogni bambino ha sicuramente dei genitori di fianco a lui, purtroppo alcuni di essi forse pensano che l'educazione vada insegnata non prima dei 18 anni d'età... falli smettere! Al cinema si deve fare, e si deve pretendere, silenzio, senza eccezioni]