Hanno fatto talmente tanta pubblicità su questo film, che mi aspettavo un qualcosa stile CADO DALLE NUBI....ma non è stato cosi...film ben diretto, ma vergognoso, per quello che mi riguarda....sceneggiatura pessima, battute scialbe e poche. I 4,5 voti che ho dato a questo film sono tutti per DIREZIONE DEL FILM e DENUNCIA NEI CONFRONTI DELLA MAFIA....

Pensavo meglio... so che si tratta comunque di un film anni 70... mi sono piaciute le musiche, le scenografie ma, probabilmente si sono dimenticati che stavano facendo un film su Gesù Cristo e non su Krusty il Clown, tant'è vero che è di pessimo gusto la scena di Erode... Non hanno trattato di scene della Passioni quale l'aiuto di Giuseppe d'Arimatea, il pentimento del ladrone, la spada conficcata nel costato.....e, cosa piu importante, la RESURREZIONE... vi è un minimo accenno nell'ultima scena, dove si vede un pastore seguito da pecore, che potrebbe essere un personaggio simbolico... e tutto questo perchè volevano fare un film libero da costrizioni religiose....ma se non vuoi, non fare un film di questo tipo... tutto è religioso, in questo argomento...mi sono piaciuti alcuni momenti di grande intensità e, soprattutto, come viene spiegata la posizione di Giuda, non nei panni di un traditore, ma di un prescelto per far avvenire le Scritture.....

Signori stiamo parlando di Clint Eastwood.... una persona che sa recitare, che sa fare il regista, che sa come si fa un film.....non poteva essere un insuccesso questo film....come non lo sono stati quelli che sono venuti prima e quelli che sono venuti dopo.... magnifico il rapporto che c'è con la famiglia coreana, come un vecchio soldato americano, devastato dai ricordi della guerra, decida autonomamente di dare una mano a persone vittime di bestialità. Bellissimo vedere come il suo cinismo vada man mano scenando nel corso del film... Film piacevolissimo, che consiglio a tutti... Non guardatelo, invece, se non vi piacciono le storie un po' scontate, perchè, in fondo, un po' scontato lo è.....non tanto il tema, ma lo sviluppo della storia....

Devo ammetterlo. Ero partito un po' prevenuto. Non credo che i documentari siano incisivi quanto i film, proprio perchè hanno delle regole fisse, molto più rigide che un film. E quando il contenuto dev'essere coattato, e non libera espressione diretta dell'autore/regista, allora tutta la fatica che si fa è vana. Tuttavia, questo non è accaduto. Ero preoccupato, per l'accozzaglia di temi, alcuni diversi (MOLTO!) tra di loro, perchè non ero sicuro che si potesse riuscire a tenere un unico filo conduttore. Ma anche questo non è accaduto. La regia era ottima, come tutti i film di moretti. Certo, non mi sono piaciute alcune cose: l'esagerazione di alcune scene è uno di queste. Alcuni discorsi erano forzati, Moretti faceva cose che una persona normale non avrebbe mai fatto. Talvolta sembrava addirittura stupido (sicuramente era l'effetto che voleva ottenere, ma non mi ha soddisfatto appieno). Alla fine, però, mi è rimasto il senso di pienezza, una bellissima sensazione di film riuscito.

Film geniale, che ripercorre in maniera esauriente e molto buona la vita del grande Ray Charles. Adoro i colori e le scene dell'infanzia del musicista e i discorsi, cosi veritieri, della madre. Egregi i pezzi musicali, ma trovo quantomeno irreale che tutte le canzoni che sono state fatte dal vivo nel film siano sempre identiche a quelle che ascoltiamo per radio. Diamine! E' impossibile che la quasi perfezione dello studio di registrazione sia eguagliata in un teatro. Pecca mostruosa, che rende meno veritiero l'insieme. Grande film, anche se hanno preferito dare spazio alla vita privata di Charles piuttosto che ai grandi successi. Se ne avete l'occasione, provate anche a vedere le scene eliminate, che non sono nella versione cinematografica ma integrale. MERITANO VERAMENTE!!!

Film emozionante che basa la sua esistenza su pensieri, convinzioni e sentimenti. La storia di Peppino Impastato, attivista di sinistra che ha deciso di combattere la mafia di cui anche suo padre fa parte, narrata attraverso l'individualità di Peppino, unico fra i tanti che ha abbastanza coraggio per non aver paura di morire, ma anche attraverso le mode e le correnti di pensiero degli anni Settanta.
Una cosa mi ha colpito tremendamente. Oltre i vari commenti geniali sulla bellezza, sulla giustizia e su altri temi relativamente elevati, una discussione tra Giuseppe e il fratello Giovanni mi ha scosso. Giovanni, infatti, dice che tutti sarebbero buoni di fare gli eroi, di urlare che la mafia è uno scempio, ma bisogna anche pensare alle persone che lo circondano, ai rischi che corrono e alle sofferenze che potrebbero patire. Mossa geniale del regista per non far passare la famiglia come un branco di omertosi. Complimenti!

Incredibile vedere un De Sica in veste seria e non da cinepanettone. Mirabile interpretazione di Zingaretti e del "figlio più piccolo". Geniale la contrapposizione tra furbate e giochi politici, e l'ingenuità del ragazzo, che ancora vede nel padre una figura positiva, come la madre del resto. Un film di denuncia, che mette al bando i sotterfugi diplomatici cui ricorrono spesso alcuni funzionari dello stato, ma che allo stesso tempo esalta la semplicità, la fiducia che anche il "cattivo" possa cambiare.
Ottime le scelte delle inquadrature. Film con una trama solida, talvolta leggermente esagerata. Splendida la figura della madre, che nella sua ingenuità/malattia vede sempre il bicchiere mezzo pieno...