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Le vicende sentimentali di un gruppo di amici che per nulla al mondo rinuncerebbe alla partita del giovedì. In campo come nella vita: "dimmi come giochi e ti dirò chi sei". Ma non sempre è facile trovare il proprio ruolo e ne sanno qualcosa le rispettive mogli, ex mogli, amanti e fidanzate... |
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L’amore al tempo del calcetto è diventato un garbuglio inestricabile
Il terzo lungometraggio di Luca Lucini poteva essere uno dei soliti film “carini”, rappresentando comunque un passo avanti rispetto alle precedenti prove: il famigerato “Tre Metri Sopra il Cielo” e la scipita commedia romantica “L’Uomo Perfetto”. Lucini (coautore anche del soggetto) e Bonifacci (soggetto e sceneggiatura) scrivono invece un film che ha le qualità della spontaneità e di una certa originalità nell’affrontare temi e situazioni usurati da tanti racconti analoghi.
“Amore, Bugie e Calcetto” esce dalla massa di film corali sui piccoli drammi quotidiani della gente qualunque grazie a uno spunto furbo (l’impegno dei personaggi nella comune squadra di calcetto) che non diventa, per fortuna, il punto di forza del film, ma il punto di partenza per raccontare ben altro. Emblematico a questo proposito è il fatto che la mitica partita con gli Old Boys (ex glorie della serie A, un piacere per gli appassionati riconoscere i vari Schillaci, Tacconi, Rizzitelli, Maifredi), l’ambita sfida finale del torneo di calcetto, arriva alla fine del film a conclusione del percorso sportivo della squadra ma non di quello umano dei giocatori.
I protagonisti del film coprono una fascia d’età trasversale che va dal cinquantenne apparentemente vitale e arrogante (Claudio Bisio, bravo e con tutti i “tempi” giusti) allo studente universitario imbranato e ansioso (Andrea De Rosa), fino al marito e padre giovane e in crisi (Filippo Nigro). Facile riconoscere caratteri tipici del cinema italiano degli ultimi anni (ma non solo), e infatti Lucini e Bonifacci non si/ci risparmiano alcune cadute nel banale e nel macchietistico: i goffi tentativi di Lele e Silvia di recuperare la passione coniugale, il compagno di squadra falloso e “cattivo dentro”, per citarne solo alcune.
Ma il pregio maggiore di questo film resta comunque l’uso di molti (forse tutti) luoghi comuni della commedia all’italiana con l’abilità di fermarsi un attimo prima che lo spettatore abbia chiara la sensazione del “già visto”. Merito probabilmente di un buon ritmo e di una certa capacità nell’amalgamare le scene di movimento delle partite con il movimento (ben diverso ma ugualmente caotico) della vita quotidiana dei protagonisti.
Nonostante lo spunto iniziale faccia riferimento a una passione (quasi) esclusivamente maschile, il film offre infatti uno sguardo a tratti non banale del lato femminile della vita. Le donne, rigorosamente escluse dal rito del Giovedì, sono in realtà più che mai presenti negli spogliatoi e influenzano decisivamente le prestazioni sportive dei giocatori.
“Amore Bugie e Calcetto” poteva essere uno dei soliti film “carini” e in fondo lo è, ma non ha la pretesa di essere nient’altro, e questo è già tanto. |
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Commenti del pubblico |
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