"El pueblo unido, jamás será vencido"
La sofferenza e l’orgoglio di un’Argentina ingannata e ferita. Come se non bastasse la feroce dittatura militare fascista durata fino agli anni settanta, ecco arrivare negli anni novanta il germe di una globalizzazione che finirà per rubare i soldi, e soprattutto la terra, a milioni di persone: campesinos, obreros, mujeres, estudiantes… In questo contesto senza dignità, sono protagonisti di questo documentario tutti quelli che invece la dignità non l’hanno persa. Con rabbia e tristezza si ascoltano (e soprattutto si vedono) le storie di decine di persone unite dalla voglia di cambiare, di lottare. Lotta, Rivoluzione, Patria, Povertà, Popolo, sono parole per due ore ritrovano un senso, parole che troppo spesso si sentono pronunciate impunemente e senza alcun rispetto da chi non è mai stato colpito alla testa da una “pallottola vagante” sperata dalla polizia, non è mai stato vittima di banche-usuraie, che non vive nel fango delle baraccopoli o che è vittima di costanti soprusi. Eppure, in questa Argentina da terzo mondo, c’è chi ha la forza di cantare l’inno nazionale per impedire il proseguimento di un’asta con la quale sarebbe stato venduto il proprio terreno; chi si organizza nel nome della fratellanza, e improvvisa una ‘mensa comunitaria’ per sfamare 100,200 persone; chi cammina mano nella mano, per 40 chilometri, per andare a manifestare per le strade di Buenos Aires e reclamare il diritto al lavoro. Storie di ordinarie ingiustizie, che in quanto tali sono destinate al silenzio.
Basti vedere in quante sale è in programmazione il film… |