Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Recensione: Una promessa

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Una promessa
titolo originale Une promesse
nazione Francia / Belgio
anno 2013
regia Patrice Leconte
genere Drammatico / Sentimentale
durata 95 min.
distribuzione Officine Ubu
cast A. Rickman (Karl Hoffmeister) • R. Madden (Ludwig) • M. Steed (Frau Hermann)
sceneggiatura P. LeconteJ. Tonnerre
musiche G. Yared
fotografia E. Serra
montaggio J. Hache
uscita nelle sale 2 Ottobre 2014
media voti redazione
Una promessa Trama del film
Germania, 1912. Un giovane laureato di umili origini viene assunto in un’acciaieria. Grazie alle sua capacità si guadagna la fiducia dell’anziano e malato proprietario che lo sceglie come segretario personale. Lavorando spesso a casa del padrone il ragazzo ha occasione di conoscere la giovane moglie del padrone, bella e riservata. Ben presto nasce tra loro un’intesa fatta solo di sguardi e di silenzi, ma quando il giovane si trova costretto a recarsi in Messico per affari, la donna gli rivela il proprio amore e gli promette che al ritorno sarà sua. Separati dall’Oceano i due innamorati si scambiano lettere appassionate. Ma scoppia la prima guerra mondiale e i collegamenti tra Europa e Sud America sono interrotti. Trascorrono otto anni, milioni sono i morti a causa della guerra, l’Europa è in rovina. Il giovane torna in Patria. L’amore sarà sopravvissuto al passare del tempo?
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) giulia 12 Febbraio 2017 ore 17:00
voto al film:   6

Utente di Base (4 Commenti, 100% gradimento) DrCiancegura 20 Luglio 2016 ore 00:13
1
voto al film:   4,5

maddaiiii! che feuilletton! eppure l'idea iniziale era brillante..
Medaglia d'Oro (682 Commenti, 68% gradimento) ale84 Medaglia d'Oro 6 Ottobre 2014 ore 14:02
voto al film:   6

Zweig è un autore che ha avuto molta fortuna al cinema: ha ispirato capolavori assoluti "Lettera da una sconosciuta" e film coraggiosi e originali come "Grand Budapest Hotel". L'ultima fatica di Leconte, tornato al cinema di fiction dopo la parentesi animata della "Bottega dei suicidi", non è al livello dei precedenti. Anche se le interpretazioni degli attori, soprattutto della protagonista femminile, sono notevoli, se la regia è nervosa e sapiente, se la fotografia è ottima, il risultato non sale al di sopra del melodrammone medio destinato prevalentemente a un pubblico di signore di mezz'età. Ci sono alcune intuizioni notevoli, soprattutto nella prima parte e nella scena finale, ma non sono mai approfondite a dovere e il coinvolgimento tende a latitare...
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