Recensione: Scream 4

Craven tiene appeso a un filo un'intero genere che si sta pian piano esaurendo. Film fatto di citazioni, riferimenti (agli altri episodi della serie, ma anche ai capostipiti dell'horror) e situazioni originali (vedi prima sequenza del film). Wes non ha perso le sue abilità.

Wes Craven confeziona un vero e proprio remake celebrativo e lo fa con indubbia classe, aiutato anche dal fatto che sono passati ben dieci anni da Scream 3, che non aveva chiuso bene la trilogia! Il regista gioca con l'horror e lo balck humor come sanno fare in pochi...sicuramente Scream 4 funziona meglio del previsto, forse è un tantino raffinato nel suo evolversi, ma quello che più importa è che é un remake perfettamente riuscito! Direi, però, sarebbe il caso di chiudere qui, evitando di sfidare la buona sorte, perchè sia chiaro se questo film fosse uscito ad un anno di distanza dal terzo capitolo avrebbe sortito senza dubbio tutt'altro effetto.

Wes Craven nella sua carriera di regista ha sempre avuto la capacità di reinventare un genere che rischia spesso (se non di più) di divenire ripetitivo e involontariamente ridicolo.
L'arma dell'ironia (come gia detto in altri commenti su Wes), è sfuttata con successo dando vita ad un film anti-horror, ovvero una pellicola che mette in luce le difficoltà del genere (una sorta di parodia quindi) che però riesce a creare qualcosa di nuovo e rivoluzionario, senza scadere nella parodia grottesca e demenziale. in poche parole craven si riconferma un maestro del cinema horror vecchio e contemporaneo.