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Recensione: Red Eye

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Red Eye
titolo originale Red Eye
nazione U.S.A.
anno 2005
regia Wes Craven
genere Thriller
durata 85 min.
distribuzione United International Pictures
cast R. McAdams (Lisa Reisert) • C. Murphy (Jackson Rippner) • B. Cox (Joe Reisert)
sceneggiatura C. Ellsworth
musiche M. Beltrami
fotografia R. Yeoman
montaggio S. LevyP. Lussier
uscita nelle sale 21 Ottobre 2005
media voti redazione
Red Eye Trama del film
Lisa Reisert è su un aereo di linea, diretta verso Miami, qualche minuto dopo il decollo, Jackson un affascinante viaggiatore che le siede accanto le rivela che è sull'aereo per uccidere un importante uomo d'affari, e che lei è obbligata ad aiutarlo, altrimenti suo padre - che si trova a Londra - verrà ucciso da un uomo che aspetta un segnale da Jackson...
Recensione “Red Eye”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 5,5)
"L’immagine vuota."

Wes Craven sceglie un’altra strategia di sopravvivenza (urgente rinnovamento), quella del "trasformismo": se in passato c’era stato il penoso tentativo di un melodramma (La musica del cuore), ora è la volta del thriller ad alta quota. Non ci sono persone braccate da un maniaco con coltellaccio e nessuno indossa una maschera se non per presentare se stesso in un modo e poi rivelarsi completamente diverso.
"Red Eye"; i voli notturni, quelli che ti fanno arrivare a destinazione con gli occhi rossi per la stanchezza di una notte insonne. Quelli in cui non ci sarebbe forse stato bisogno di inserire la tematica del terrorismo, se non per collegare la pellicola alla situazione presente e distanziarla invece dalle altre decine di film ambientati a bordo di un aeroplano. Ma "Red Eye" gira intorno alla questione senza possedere un’idea. Lo schema è davvero troppo ripetitivo, impantanato su sé stesso. Gli eventi si succedono meccanici e la protagonista si scava la fossa con un finale che incalza la vanificazione di un'idea. D’altro canto Craven riversa nel thriller tutti i suoi inconfondibili inseguimenti e "nascondini" prima psicologici, poi reali, seguiti dall’inevitabile ribaltamento finale carnefice/vittima che avviene nella solita Casa (l’inconscio).
Sconfinamento e mescolamento di generi: nel metahorror sicuramente distante anni luce dalle sue opere più autentiche (Il serpente e l'arcobaleno, Le colline hanno gli occhi), la macchina da presa si limita a grattare la superficie in maniera irrimediabilmente penalizzante.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Utente di Base (4 Commenti, 100% gradimento) celticpride 1 Settembre 2015 ore 14:04
voto al film:   6

Utente di Base (0 Commenti, 0% gradimento) stagnola 4 Settembre 2012 ore 12:11
voto al film:   5,5

Medaglia d'Oro (313 Commenti, 59% gradimento) Pangur Medaglia d'Oro 16 Aprile 2012 ore 11:38
voto al film:   6

Utente di Base (3 Commenti, 66% gradimento) Epo11 15 Aprile 2012 ore 19:26
voto al film:   6,5

Medaglia d'Oro (238 Commenti, 42% gradimento) AlbertoM Medaglia d'Oro 28 Settembre 2011 ore 10:50
3 1
voto al film:   6,5

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