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Edgar Wright si distingue per l’indubbia capacità di giocare con gli stereotipi, ridicolizzandoli, e di fondere più generi (da ricordare, oltre all’esplosiva colonna sonora, alcune brillanti sequenze d’azione, alternate a momenti di sincera umanità dei personaggi). Il risultato è un minestrone pop/pulp/nerd, che provoca, allo spettatore ben disposto e consapevole (il flop mondiale al botteghino conferma come, purtroppo o per fortuna, sia un film per pochi), quel piacevole stupore infantile citato da Pangur.
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Visto in sala, in sei spettatori all'inizio della proiezione in quattro alla fine. Solo per nerd, ma per loro imperdibile. Io me lo sono gustato parecchio, in uno stato di piacevole stupore infantile.
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