|
Un film che è come un algoritmo, un processo di elaborazione di 'dati narrativi' in cui le uniche variabili sono le situazioni esteriori: i personaggi, invece, rimangono interiormente costanti, monolitici, esenti da dubbi e angosce circa la giustizia del loro operato (esemplare l'anaffettività criminale con cui Jack uccide i suoi nemici). Ne risulta una pellicola incapace di regalare emozioni autentiche, costringendo lo spettatore nel recinto di una sterile epoché. Fa eccezione (ma il ruolo è marginale) il tecnico informatico dei "cattivi" (forse il solo eroe tragico della fiction), che pagherà con la vita la propria 'colpevole compassione' per le vittime.
|
|