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Recensione: Child of God

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Child of God
titolo originale Child of God
nazione U.S.A.
anno 2013
regia James Franco
genere Drammatico
durata 104 min.
distribuzione n.d.
cast J. Franco (Jerry) • T. Nelson (Sceriffo Fate) • J. Parrack (Vice sceriffo Cotton) • S. Haze (Lester Ballard)
sceneggiatura J. FrancoV. Jolivette
musiche A. Embry
fotografia C. Voros
montaggio C. Clayton
uscita nelle sale  non ancora disponibile 
media voti redazione
Child of God Trama del film
Child of God è basato sull’omonimo romanzo di Cormac McCarthy. La figura del protagonista o antiprotagonista, Lester Ballard, si richiama anche a Ed Gein, un killer che è realmente esistito negli anni Cinquanta e che ha inoltre ispirato il libro Psycho di Robert Bloch. È affascinante notare come tre prodotti molto diversi fra loro possano derivare dalla stessa fonte. In questo progetto vedevamo la possibilità di analizzare l’isolamento estremo. Quel macabro tema sarebbe stato affrontato in maniera responsabile, ma la sua funzione principale era di mostrare, in un modo certamente intenso, che cosa significhi volersi disperatamente collegare ad altri esseri umani e non essere capaci di farlo. È stato, questo, il nostro approccio: presentare un uomo desideroso di comunicare con i morti in quanto erano i soli che non l’avrebbero rifiutato. Egli è spinto in questa terribile situazione perché è stato completamente escluso dalla società civile. Che cosa fa l’individuo quando non riesce a tenere il passo con tutti i nuovi sistemi di civilizzazione e socializzazione? Lester passa dalla fattoria alla capanna, alla caverna e, infine, a un vero e proprio vagabondaggio sotto terra. È un reietto, con il quale tuttavia possiamo, noi tutti, essere collegati. La chiave del film sta nella proposta di qualcosa che è sia intenso sia guardabile. Lester è effettivamente un killer e un individuo disturbato, in alcun modo il suo comportamento è perdonabile, ma nella sfera dell’arte un personaggio come lui può essere utilizzato per studiare ciò che c’è dentro ciascuno di noi. E, diamine, quell’uomo è perfino un po’ divertente. È un killer imbranato.
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