Recensione: Il padre dei miei figli

Storia toccante e amara di una famiglia segnata dal fallimento e dal suicidio, storia che sembrerebbe un po' forzata se non fosse vera. In realtà storia un po' fiacca e a tratti noiosa che stenta a prendere lo spettatore per mano e lo fa nella seconda parte solo grazie allo sguardo innocente della giovane protagonista, spaesata ma dignitosa di fronte al dramma della perdita che sconvolge la sua vita. Tra le note dolenti sicuramente il doppiaggio

Film delicatissimo, che si muove intorno a un centro sempre mutevole rischiando (consapevolmente) anche di disorientare gli spettatori. Uno dei migliori cast degli ultimi anni per un film passato quasi inosservato in Italia ma da recuperare. Va visto assolutamente senza pause, tutto d'uno fiato.

Non succede molto in questo film, e succede sempre molto lentamente. Non c'è una conclusione in questo film, come non c'è quasi mai nella vita, come diceva Pirandello. Non c'è neanche retorica e sentimentalismo in questo film. Quello che c'è è un talento registico notevole per un esordiente e un cast di attori/attrici belli e bravi. Può tranquillamente bastare, a patto che non si abbia sonno...