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Il piccolo Champion vive con la nonna, Madame Souza. La sua è un'infanzia solitaria, niente sembra interessarlo o renderlo felice, finché un giorno non riceve in dono una bicicletta... La passione sportiva per il Tour de France lo condurrà attraverso inimmaginabili avventure, rapimenti e viaggi in terre lontane. E Madame Souza, aiutata da un trio di vecchie jazziste, Les Triplettes de Belleville, e dal fedele cane Bruno dovrà correre in suo aiuto. |
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"Pennellate lievi di poesia straniante."
In tempi di speculazioni digitali e ripensamenti disneyani, nella pellicola di Chomet il ruolo dell’eroe viene ricoperto da quattro vecchiette; una nonnina portoghese insieme al suo cane un po’ tonto, e tre ex cantanti di varietà che oggi si adattano a sopravvivere usando come strumenti alcuni oggetti di vita quotidiana: un aspirapolvere, un giornale, un frigorifero.
In perfetta "armonia" con la satira di una società che ha smarrito l’innocenza, Sylvain Chomet lascia che le sue nonnette ci conducano attraverso un regno di linee (dis)armoniche, di inquadrature su particolari, dove la computer grafica si impasta al disegno tradizionale in modo efficace. Dove i personaggi si esprimono unicamente attraverso le loro azioni, perchè il disegno permette libertà impensabili nell’immaginaria megalopoli di Belleville. Un luogo che non schiaccia i suoi abitanti unendosi invece agli stessi in un coro sinfonico che seduce lo sguardo dello spettatore e lo conduce lungo i binari di una storia "garbata", divertente e vitale.
Destinato agli adulti, "Appuntamento a Belleville" è semplicemente un prodigio inatteso nella sua incredibile originalità ed allucinazione grafica, surrealismo e umorismo malinconico.
Con qualche momento di stanca della sceneggiatura a metà percorso, dopo un prologo trascinante come una stupefacente improvvisazione jazz e prima di un finale allucinato, "Appuntamento a Belleville" è una lezione memorabile non solo per gli appassionati dell'animazione.
Presentato fuori concorso a Cannes 2003. |
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Commenti del pubblico |
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Un film d'animazione costruito più sull'azione dei personaggi che sui dialoghi: operazione a dir poco coraggiosa, che produce un risultato più che dignitoso.
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"Appuntamento a Belleville" non è, come si intuisce sin dalle prime scene, un semplice film d'animazione, ma una novità affascinante. Un film che pur essendo quasi del tutto privo di dialoghi, non annoia; una spietata critica alla società occidentale, alla patria del traffico, del consumismo e degli obesi rappresentata da una grassa statua della libertà che regge nella mano un hamburger.
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un'ora e venti magica, sembra di essere trascinati in un altro mondo. tutto fantastico, disegni , musica, la scelta dei non dialoghi, e la malinconica storia del ciclista e della sua famiglia!
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News sul film “Appuntamento a Belleville” |
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La migliore animazione italiana e internazionale dal 19 aprile al MIC ( 9 Aprile 2013)
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