Partiamo dal presupposto che non sono un fan sfegatato, ma i film precedenti mi piacciono, anche se sono spesso imperfetti e poco raffinati. Poi consideriamo che quasi tutti i film di Star Wars hanno preso come target i bambini di quel tempo ed e' superficiale pensare che siano banali o che hanno una storia a volte concettualmente non ben coerente. Detto questo, l'ultimo film aveva davvero la possibilità di oltrepassare i doveri commerciali e raccontare una storia più originale e sottile. Alla fine ci sono così tanti fan movies e story lines possibili che basta guardare su youtube per farsi un'idea nuova su come continuare la trama. Certo e' che se fossi un bambino forse non vedrei il palese tentativo di accontentare tutti e raccogliere il maggior numero di nuovi piccoli fan gadget-compranti. Non noterei i personaggi piattissimi, la storia lineare come un filo e banale come i miei temi delle medie. E poi vado al supermercato quando voglio comprare qualcosa, non al cinema.

L'inizio e' forzato e i personaggi fanno esattamente quello che uno si aspetta. Il loro spessore psicologico e' superficiale e la diatriba della colpa sul genocidio di massa nazista e' trattata con semplice banalita' e a volte insensatezza. Kate Winslet fa piu' o meno la stessa faccia tutto il film e subisce in maniera ebete cosa le succede intorno. Anche la scena finale del "anche io avevo una lattina di te' per portare le cose preziose" trascina emotivamente come un marciapiede. Del resto buoni i colori, la contestualizzazione storica e certe riprese

Davvero interessante. Complimenti. Inoltre sono completamente d'accordo, 2001 odissea nello spazio e' il punto di riferimento del genere, anche se avrei ampliato il discorso comprendendo quell'altro capolavoro di tarkovskij che e' Stalker. Gli esploratori come cercatori d'oro, cercatori del senso della vita.

Una pietra miliare del cinema. Le tematiche trattate, viste nel 2014 sono un po' scontate ma nel 1976 era tutto diverso. Molti meno canali e simile diffusione dell'apparecchio tv avevano un potere enorme. A prescindere di queste note, i monologhi sono una perfezione. Basti pensare a quello del signor Jensen. Uno spettacolo di luci e un tono di voce magistralmente orchestrato con l'insieme. Davvero da vedere

Magnifico. Tutto si muove intorno ad un pensiero fisso, come l'ombra di una roccia sul mare. il messaggio, oscuro e indifferente, è magistralmente veicolato con alcune delle immagini più belle che io abbia visto al cinema.

Un buon film anche se mi aspettavo di più da kubrik. Bei colori e atmosfere confusamente oniriche magistrali anche se pecca in una trama eccessivamente lineare , un protagonista monofaccia stupita e una certa sensazione che tutto sia affettatamente programmato

Nell'armoniosa simmetria degli splendidi suoni e colori i personaggi crescono e cambiano tra idee geniali e caratteri fuori dal mondo. Sicuramente alcuni possono dire che sia irreale o pretenzioso. Per me è semplicemente magico e divertente

Con Jhon Carter va nella grande classifica dei "Ma perchè?"...
Poi se uno ci pensa un attimo come fa a venire bene se ci metti 6 film insieme?

Davvero un film interessante è quello proposto dai fratelli coen, con i suoi alti e bassi. A volte il ritmo si appiattisce troppo, a volte l'atmosfera elegante stupisce. Citerei per quest'ultimo punto la scena in autostrada, in cui luci e musiche rendono perfettamente lo stordimento vitale del protagonista, moderno Ulisse la cui casa non esiste, il cui scopo non è altro che sopravvivere.
Alcuni amici mi hanno parlato di finale tronco, ma non condivido. Il finale è il coronamento dello stato di nulla, con l'ironia di un giovane bob dylan di sottofondo. Magistralmente triste

il film è decisamente ben costruito e dicaprio riesce ad essere perfettamente cosciente del personaggio. Le scene si susseguono, veloci, troppe scene; si ripetono troppo. Vedendo questo film ho avuto la sensazione di venire intrattenuto, il regista non prende posizione, vuole dare uno spaccato di una realtà lontana e folle, ma che francamente non mi ha lasciato nulla. Vorrei aggiungere che mi sento ben lungi dal giudicare la morale e il tema del film che in esso non sono trattati. Semplicemente penso sia divertente e bello da vedere, ma non importante. Diciamo trascurabile alla fine, anche vista la noia che si affaccia ogni tanto.

l'idea del film era molto promettente ma non si sente il peso del dramma umano quasi mai. Se intraprendi un tema di questo spessore gli stereotipi e la regia anonima da commedia italiana non quadrano. Con il finale Virzì avrebbe potuto fare il salto di qualità sottolineando come il cambiamento e il rischio umano gravino sulle vite dei personaggi con conseguenze imprevedibili. Invece ecco il lieto fine senza motivo. Va detto comunque che la tensione è ben gestita: anche se la tecnica è scontata è efficace.

Tutto il film è un magnifico crescendo di tensione, tramite gli stacchi sempre più vicini e la musica sempre più serrata. Difficile rimanere indifferente davanti alla bravura tecnica e all'analisi su più piani del tema della droga. Dal giovane al vecchio, tutto condito con un bel po' di irreale stile

Come un quadro i colori fiabeschi e le inquadrature studiate in ogni dettaglio sorreggono una storia frizzante e leggera. Come spesso in wes anderson i dialoghi sono statici, però qui i due bambini non reggono il peso della parte a mio parere. Indubbiamente un film che stupisce, ma la fissità di stile del regista, sebbene io la adori, mi annoia un po' e quindi manca il voto alto, di poco, anche per la sceneggiatura abbastanza scarna in sostanza