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Il naturale confronto con Carnage (peraltro inevitabile, per la natura "teatrale" del film) rischia di mettere in secondo piano la reale intenzione dei registi. Quella che era, per Polanski, una spietata riflessione sulla brutale natura dell'uomo, qui è piuttosto il sollevamento delle maschere della realtà quotidiana, l'epifania momentanea dell'ipocrisia, che non chiude da padrona ed offre un continuo spunto comico. I tempi e ritmi comici rispettati alla perfezione (oltre che l'ottima resa degli attori) rendono la commedia particolarmente frizzante e divertente. Non mi spiego l'utilità dell'introduzione parlata iniziale (ma bella la scena del pony express), come del resto pure certi flash-back a rompere l'integrità scenica.
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