Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

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Nickname
Macomber40
Età
30
Sesso
Città
Langhirano
Nome
Luca Scazza




Scopri tutti i voti di Macomber40
Tutti i Commenti e i Voti di
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Film: Easy rider 8 Gennaio ore 12:12
2
voto al film:   8,5

L'emblema cinematografico di un movimento culturale, il controcanto visivo dell'"On the road"di Kerouac, senza il labirintismo di Kerouac, il coraggio di aprirsi ad una realtà caotica di spazi e personaggi, bilanciato da un montaggio serrato. Ma mutua lo sforzo fatico, l'assurda necessità del domandare e del rispondere, le inquadrature ampie, la musica che da jazz diventa rock, la psichedelia e l'unico finale sensato e possibile, morte e vita, libertà e paura. Grande Nicholson.
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Film: Scialla! (Stai sereno) 5 Gennaio ore 11:05
3 1
voto al film:   6,5

Una bella commedia italiana di buon livello, contornata dalla grande prova di Bentivoglio, oltre che dall'aspettativa derivante da un'opera prima. E c'è un certo gusto per le inquadrature, complice un inizio davvero all'altezza. Ma resta l'impressione che il film, al di là del fatto di non porsi come un qualcosa di particolarmente originale (ed è già stato notato), procedendo verso il finale, non possa esimersi dal ripetersi un po', dal ricadere troppo frequentemente nelle stesse situazioni, senza che queste aprano spazi significativi per la conclusione, peraltro piuttosto interessante e gustosa, della storia raccontata.
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Film: La vita è meravigliosa 5 Gennaio ore 10:53
voto al film:   9

Il capolavoro di Frank Capra, la migliore espressione della sua concezione della vita. Un film che vive di un equilibrio perfetto tra tutte le proprie componenti, di una regia quanto più possibile essenziale, o per meglio dire naturale, non scontata ( e che bella la scena del telefono con Stewart e Reed), che ci permette di concentrare l'attenzione sulla costante ottimistica di Capra, che molti, senza comprenderla, hanno giudicato irrealistica e ingenua. Una visione della realtà che è in verità un accettare i problemi e le difficoltà inserendoli in una dimensione più ampia, più alta, il piacere che dà vedersi vivere e percepire il calore dell'esistenza.
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Film: Shining 5 Gennaio ore 10:42
3 1
voto al film:   8,5

Prova grandiosa di Kubrick, compositore di immagini ed emozioni. Il genere horror/thriller portato alle conseguenze più strabilianti, complice una idea di cinema universale, che si esplica in ogni possibile esternazione cinematografica. Basti pensare all'equilibrio tra lo studio dell'immagine (le carrellate grandiose, la razionalizzazione geometrica finto-geometrica, il montaggio a tratti rallentato, a tratti affannoso, la contrazione temporale) e il modo in cui l'angoscia monta nello spettatore, grazie a tutto questo, oltre che ad una ricerca musicale pregevole. Svetta l'oggettivazione della follia targata Jack Nicholson, targata Stanley Kubrick.
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Film: Tutto tutto niente niente 31 Dicembre ore 10:35
1
voto al film:   5,5

Errare humanum est, perseverare diabolicum et tertia non datur (non fit, quantomeno). Intendiamoci, Albanese è sempre un maestro quando si tratta di far ridere gli spettatori, e lo fa con una raffinatezza che pochi conoscono, risvegliando una reazione dal profondo, una risata con il ventre più basso, anche imbarazzante, incidentalmente regressiva. Ma la forma del film non convince. Lo si era visto con "Qualunquemente", esperimento dalla riuscita peraltro complessa, lo si vede con questo "Tutto tutto niente niente". Comprensibile la necessità di inserire nuovi personaggi/spunti di riflessione ma il film ne esce enormemente debilitato, privo di una struttura portante, ricco di scene fini a se stesse, svagato.
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Film: Le Idi di Marzo 31 Dicembre ore 10:19
2
voto al film:   6,5

Clooney racconta una bella storia, una corposa storia di giravolte, di ricatti e di vendette personali, e accompagna il tutto con inquadrature altalenanti, delle volte azzeccate, delle volte molto meno convincenti. Se il film si allontana da una sufficienza tirata è merito, oltre che di alcune intuizioni di Clooney regista, di una buona fotografia, di una buona sceneggiatura, di un'ottima prova degli attori, non solo Gosling, bravissimo, ma, ad esempio, Seymour Hoffman. Non sarà un film di cui rimarrà traccia, ma è una giusta e calzante riflessione sull'etica e sulle scelte dell'uomo, non solo politico.
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Film: Dracula di Bram Stoker 29 Dicembre ore 10:14
2
voto al film:   7

Il film vive di un ottimo lavoro compiuto in fase di sceneggiatura sull'originale di Stoker, alla quale, forse, si potrebbe rimproverare un'eccessiva contrazione della parte iniziale all'interno del castello, fondamentale per la costruzione del personaggio Dracula; ma vive anche della grande sapienza registica di Coppola, che si trova a proprio agio nel giocare con effetti topici del cinema horror (dal quale si recuperano nient'altro che suggestioni), come giochi di luci e ombre, apparizioni di immagini, stacchi mai banali, regia affannosa e barcollante, con i quali, a volte, pare calcare eccessivamente la mano. Ne risulta un mondo vampirizzato, estetizzato direi, perfetta ambientazione per le vicende del conte Vlad.
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Film: Un borghese piccolo piccolo 28 Dicembre ore 10:50
voto al film:   7,5

Una storia di dolore, di perdita, di vendetta personale, offre a Monicelli la possibilità di riflettere su di un certo ambiente piccolo borghese, un poco fascista e arraffone. E ha ragione Gladio a individuare nella vicenda il germe del familismo amorale che ci perseguita, di una certa idea di Stato, di un certo modo di vivere la comunità. In un film tutto sommato non comico spiccano alcune scintille di ilarità disseminate da Monicelli, su tutte il rito di iniziazione massonica, che, minacciando l'integrità del racconto, lo rafforzano, rendendolo ancor più una narrazione meschina, piccola piccola.
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Film: Hollywood Party 27 Dicembre ore 10:59
1 1
voto al film:   8,5

Un film esplosivo, una commedia pura che strizza l'occhio all'arte della gag e degli sketch, ma non trascura la necessità di un motivo unitario che funga da struttura portante. E che idea incredibile dare alla successione delle scene comiche i tempi di un party ingessato dell'alta società californiana.E se tutto comincia in maniera ovattata, imbarazzata, vediamo piano piano la facciata sfaldarsi, sfilacciarsi, e allora il cameriere diventa sempre più ubriaco, gli invitati mettono in mostra tutte le loro debolezze, la festa esplode in un marasma informe, in un mare di schiuma che lambisce i residui di ipocrisia e perbenismo, e li porta via con sé. Era il 1968.
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Film: Lo Hobbit - Un viaggio inas... 27 Dicembre ore 10:48
2
voto al film:   6,5

Tralasciamo la scelta, peraltro discutibile, di cavar fuori una trilogia da un originale di poche centinaia di pagine. La sceneggiatura, o per meglio dire il lavoro fatto dagli sceneggiatori sul libro di Tolkien, è un ottimo lavoro (un lavoro atipico, che rifiuta il cesello e anzi dilata la trama, senza eccessive sbavature, nemmeno per i "tolkeniani militanti"). Che il film sia lento non è una novità, ma, come già detto, non è mia intenzione qui affrontare il problema a monte, quanto piuttosto valutare la qualità del prodotto. Complessivamente buona. Il sacrificio della trama in virtù del rispetto di tempi cinematografici, pochi lo avrebbero capito, tanti meno apprezzato. La regia dà il meglio nelle scene di combattimento e nelle aperture paesistiche, ma risulta sempre sufficiente. Per chiudere invito a riflettere su cosa significhi "livello cinematografico", ma temo sia un'esortazione inutile. E' un peccato.
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Film: Will Hunting - Genio ribelle 26 Dicembre ore 10:42
voto al film:   7,5

Film: Via col vento 24 Dicembre ore 10:37
2
voto al film:   9

Un film monumentale, granitico. Una storia ricamata sulle volute fumose della Storia. E la straordinaria abilità di creare personaggi completi, che si sviluppano ma non cambiano mai, un po' come noi. E poi gli spunti innumeri: il tempo che passa, il "vortice delle circostanze" (come diceva Dostoevskij), l'amore faticoso, l'afasia, la sconfitta e il successo, attorti, la morte e il giorno dopo la morte e tutto il resto. E' questo, oltre che una ben distillata dose di umorismo, l'equilibrio tra la risma dei possibili messaggi, che si accostano senza che uno prenda il sopravvento sulla storia di Rhett e Rossella, a fare del film di Fleming un pilastro della cultura popolare del nostro Occidente.
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Film: La Parte degli angeli 23 Dicembre ore 11:06
voto al film:   7,5

Una commedia in due tempi, schietto e duro il primo, più marcatamente comico il secondo, ed è bravo Loach a sapere passare con naturalezza da una situazione all'altra, finché la seconda componente non prenda il sopravvento. Una commedia sui vinti (dalla forza della vita, diceva un signore), sulle speranze e sulle prospettive di una generazione, ma anche una continua riflessione politica, in relazione alle possibilità di un riscatto sociale (e mi pare comunque significativo che il riscatto derivi da una situazione fuori dall'ordinario). Veramente divertente la scena iniziale.
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Film: A qualcuno piace caldo 21 Dicembre ore 09:11
2 2
voto al film:   9

Il prototipo della commedia americana, o forse l'adempimento, in un gioco straordinario di parti, e poi Curtis, Lemmon, Monroe. Che dire? Da questa miscela, oltre che dal genio di Billy Wilder, nasce un film immenso, perfetto nei tempi comici, svagato, anche romantico, anche serio, forse. La scena del festino sul treno, con quel tripudio di gambe da tutte le parti che si affastellano sullo schermo, vale il voto. Notevole la sceneggiatura, che regala alcune perle grandiose: non citerò il "Nessuno è perfetto", ma si pensi a come Curtis accoglie Marilyn sul molo. Fantastico.
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Film: Hannibal 21 Dicembre ore 08:58
1 1
voto al film:   6,5

Indubbiamente un film ben dosato, dove la tensione cresce nei momenti giusti e si risolve con una certa naturalezza (ergo classe del regista, ma non c'era bisogno lo dicessi io). Buona la prova degli attori, Hopkins, ovviamente, ma nota di merito anche a Giannini. Condivido in toto i dubbi di Overlook: non riesco a digerire aproblematicamente la allegra capatina a Firenze; la Moore non era forse la scelta migliore per il ruolo di Clarice Starling. Resta un buon sequel, considerando soprattutto quanto sia difficile approcciarsi ad un personaggio così straordinario, quale quello nato dalla penna di Harris, e quanti siano i tentativi decisamente meno edificanti.
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Film: Memento 20 Dicembre ore 09:58
2
voto al film:   7,5

Ok, è il miglior film di Nolan. Va bene, ti trascina, sei immerso nella storia, sussulti nel finale. E sei anche un po' meravigliato dell'abilità con cui si gioca sui piani temporali. E' un film che si può ammirare. Ma è possibile che dopo aver visto un film di Nolan ti venga il dubbio che in fondo il regista sia solo un sublime manierista, sublime, ma sempre manierista? Che le stesse cose si possano raccontare in tanti modi diversi, senza necessariamente subordinarle al proprio psicocentrismo smisurato? Possibile. Senza togliere alcun merito ad un gran film.
Forse (forse!) i grandi film nascono anche in questo modo.
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Film: Il Dottor Zivago 20 Dicembre ore 09:40
3
voto al film:   9

Il dottor Zivago ha tutto il respiro, l'epicità della grande letteratura russa, un'opera colossale che scorre liscia senza intoppi, sostenuta da una regia tradizionale che sembra non sbagliare mai ed offre il meglio di sé nel riprendere gli spazi sterminati (che siano le pianure, i monti della Russia, gli occhi dei personaggi), con una predilezione per il movimento, delle parole o del vento. Ma è da notare anche l'attenzione di Lean nell'accennare continuamente un discorso politico problematico, complesso ma mai risolto in semplificazioni, dove anche le più terribili nefandezze della rivoluzione sono, prima che uno sbaglio, un tentativo. Un capolavoro.
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Film: L'amore che resta 19 Dicembre ore 08:59
1
voto al film:   7

L'amore e il tempo della morte, due costanti sulle quali Van Sant costruisce un film che potrebbe sempre essere scontato, ammiccare alla banalità, nella quale tuttavia mai indugia. La via d'uscita sono inquadrature statiche veramente molto belle, una sceneggiatura che, pur intoppandosi certe volte, certe volte contraendosi forse eccessivamente (si veda il modo in cui siamo catapultati nella storia d'amore), si risolleva in continuazione, lievita, fino ad un finale già scritto, ma raccontato con grande dolcezza.
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Film: Amour 18 Dicembre ore 17:31
3 1
voto al film:   8,5

Un film che non si vuole nascondere, una sceneggiatura che non si perde in mille rivoli. Le inquadrature sofferenti rallentano, indugiano, grattano le immagini, ne estraggono quanto più possibile, poi le lasciano a languire in un angolo. Massicce dosi di realismo, di dolore amaro, non possono che sfociare, come una speranza o possibilità, nel surreale, in una rappresentazione finale della morte che è quanto di più toccante e splendidamente e sfacciatamente insincero si sia visto al cinema, sul tema, negli ultimi anni.
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Film: La sposa promessa 18 Dicembre ore 17:20
2 1
voto al film:   7

Burshtein rappresenta un mondo di cui fa parte, con una prospettiva interna tanto più straniante quanto più si allontana dal nostro consueto punto di osservazione. Se l'impressione generale è che risulti un film parzialmente ingessato su certi crismi (ma è probabilmente il naturale impatto di chi osserva il tutto dal di fuori), è vero che la complessità delle scelte individuali ne risulta addirittura rafforzata, e con essa l'idea che ogni società sia al fondo composta da vite umane, e che queste vite umane, al di là di tutto, non sono poi tanto diverse, da ambiente ad ambiente. Difficile equilibrio raggiunto, e resta il sospetto che anche parlare di equilibrio voglia dire assumere una posizione, per così dire, "militante".
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Film: Moonrise Kingdom - Una fuga... 18 Dicembre ore 17:04
2 3
voto al film:   7,5

Secondo quali criteri è possibile giudicare un film di questo tipo? Le scene che si susseguono nella loro mai banale plasticità, i contorni ben definiti e squillanti, che sfuggono non appena si voltano gli occhi, una colonna sonora strepitosa (basti pensare al Purcell parcellizzato che apre le danze), una immensa (ma non troppo) scatola dei giochi, un circo che coinvolge. Il tutto aggiunto ad una sapienza registica ammirevole, che spicca, ad esempio, nella squisita scena del ballo sulla spiaggia. E se la domanda finale è: "Ma qual è il senso di tutto ciò?", chiediamoci se sia poi molto diverso dal caos delle nostre vite, e se non sia proprio questo il succo di Moonrise Kingdom.
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Film: Una separazione 17 Novembre ore 13:55
voto al film:   7,5

Film: Another Year 16 Agosto ore 18:59
1
voto al film:   8

Credo Leigh raggiunga il proprio vertice, calandosi nel tempo della vita, delle vite. Si sente chiaro il respiro delle stagioni, ad accompagnare esistenze normali, in un anno normale, ed è allora normale la lentezza, che in prospettiva diviene una rapidità dolorosa, che fa male quando il film è finito. E' cosi che il dentro e il fuori lo schermo, il dentro e fuori la sala perdono di definizione, e ci si ritrova, come gli uomini di Leigh, immersi nel proprio tempo, nelle proprie esistenze e nelle esistenze altrui, con un certo bagaglio di sofferenze e gioie, di impossibilità e di dubbi insolubili.
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Film: Qualunquemente 16 Agosto ore 18:39
1
voto al film:   6

Voto politico. Povero Albanese, vacche grasse per i comici (satirici) verrebbe da dire. Inventi un personaggio che è la deformazione/degenerazione di una classe politica, poi arriva uno (fosse solo lui) che ti trasforma la realtà in satira, la satira in realtà, confonde le acque e non resta più spazio per niente e nessuno, soprattutto per un personaggio come La Qualunque. Se il film paga inevitabile dazio alla sovraesposizione mediatica (tutte le gag erano già passate in vari programmi comici), se la sceneggiatura è scialba (bravo Rubini, ma a che serve?), premio all'intenzione (solo Il Caimano, ma vuoi mettere...).
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Film: Amarcord 16 Agosto ore 18:10
3
voto al film:   8

L'oggetto del film non sono tante le memorie di Federico Fellini, la sua infanzia, quanto piuttosto una realtà farsesca, a tratti grottesca, che proviene dalle retrovie temporali e culturali di intere generazioni, la nostra infanzia. La spassionatezza è anche quel filtro per cui ogni cosa si riveste dell'ossessione erotica dell'adolescenza, ed ecco che Amarcord diventa la satira spietata di un fascismo provinciale, con erre moscia o accento napoletano, la Gradisca, il transatlantico, il seno (pardon, le tette) della tabaccaia, in un vortice di scene, personaggi, episodi, che mai diviene macchinoso, sempre autentico e vero. Amarcord.
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