Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

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Nickname
giampaolosy
Medaglia d'oro
Età
49
Sesso
Città
brescia
Nome
giampaolo rocchi




Scopri tutti i voti di giampaolosy
Tutti i Commenti e i Voti di
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Film: Il giardino di Limoni 16 Maggio ore 22:30
voto al film:   7

Le premesse di questo film dovrebbero essere note a tutti. Per questa ragione Lemon Tree non si concentra sulla violenza che c'è, ed è talmente assurda da sembrare impossibile, ma sulla non violenza che dovrebbe esserci e che potrebbe ricondurre tutto alla ragione e alla logica. Questo credo sia il messaggio più importante, l'idea della non violenza come soluzione di conflitti vecchi di 3000 anni; non è un caso che i portatori di questo messaggio siano due donne che a loro modo danno una dimostrazione di dignità e rispetto enormi. La storia è poco verosimile e a tratti il registro che la caratterizza sfocia nell'allegoria, soprattutto quando si descrivono le figure maschili dei potenti sia israeliani che palestinesi, ma il grande merito del film è aprire la porta della speranza dando un messaggio sicuramente coraggioso, controtendenza e antistorico in quest'epoca di odio e guerre giustificate.
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Film: Urlo 16 Maggio ore 19:44
1
voto al film:   8

Il mito della beat generation e la necessità di produrre un manifesto che racconti la storia di una rivoluzione artistica e esistenziale che accompagna una rivoluzione sociale porta Epstein e Friedmna a dar vita ad un documento interessante e potente che si sviluppa su tre piani temporali nel quale viene sviscerato e analizzato l'Urlo di Ginsberg opera fondamentale e famosissima. L'intervista all'autore, il processo alle idee contenute nella poesia e la declamazione di quei versi caratterizzati da una musicalità unica (jazz e bebop) vengono sovrapposti all'animazione, davvero geniale, dell'Urlo. L'ora e venti scorre via che è un piacere e alla fine oltre a incensare l'opera e la figura di uno dei più grandi poeti del '900 si ridicolizza con stile l'ottuso bigottismo da caccia alle streghe del perbenismo post mccartista della società americana. In primo piano una generazione dedita a una rivoluzione culturale senza precedenti.
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Film: 35 rhums 16 Maggio ore 18:10
voto al film:   5

Lui fa il ferroviere, lei, la figlia, è una studentessa che lavora in un negozio di dischi. Poi c'è il collega che va in pensione, la vicina taxista, quello del piano di sopra, misterioso viaggiatore, che fa il filo alla ragazza come il compagno di scuola di lei. Tutto sotto il cielo cosmopolita di Parigi, tutto raccontato con una mestizia contagiosa, tutto fatto di sguardi e silenzi. Unica consolazione la bellissima colonna sonora in stile afro reggae coadiuvata dai Tindersticks. Ma è troppo poco, e a nulla servono un paio di scena a dir poco fuori posto nel tentativo di ravvivare una trama che racconta della relazione tra un padre e la figlia adolescente che sta crescendo e di persone che cercano di esprimere i propri sentimenti. Calma piatta.
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Film: Animal Kingdom 14 Maggio ore 05:55
1
voto al film:   8

Boom! Non esistono i buoni in questo film di buoni e cattivi ma solo vittime e carnefici che come nel regno animale cercano di sopravvivere giorno dopo giorno. A volte le vittime diventano carnefici o viceversa. Spietato, rigoroso e devastante dall'inizio alla fine. Per tutta la durata del film si ha l'impressione di mille dejavu di mille storie già raccontate ma, oltre all'impeccabile coerenza stilistica e a un protagonista bravissimo è la storia ad impressionare, il modo lento e inesorabile in cui corre verso l'ineluttabile finale in un vortice di violenza senza logica.
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Film: Kill Me Please 14 Maggio ore 00:59
voto al film:   7

Commedia, tragedia o farsa? Caratterizzato da un bianco e nero freddo e cinematografico il film di Barco si apre con una riflessione tra il serio e il faceto sull'eutanasia nella società di oggi; improvvisamente pero' diventa una commedia nera a tratti sconclusionata in cui tutti i personaggi principali si rivelano una banda di folli. Tra l'ironia giovanile di un Lars Von Trier in The Kingdom, del resto anche i movimenti di camera ricordano certi dogmi, e la verve strafottente del genere pulp, il film prosegue così tra un colpo di scena e l'altro in un crescendo sempre più inverosimile in cui inevitabilmente sale in cattedra la vera protagonista: la morte.
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Film: La pelle che abito 13 Maggio ore 20:55
voto al film:   6,5

L'idea della storia è sicuramente intrigante e si presta a notevoli dissertazioni sul corpo e la maschera oltre che naturalmente, il genere. Almodovar condisce il tutto con la consueta ironia, più noir del solito, e il tocco ormai consolidato di maestro della settima arte. Per questa ragione il film ha dei punti forti come la fotografia, asciutta e geometrica, la regia e la colonna sonora ma ha anche punti deboli derivati soprattutto da una mancanza di coesione in alcuni punti della sceneggiatura, soprattutto nella prima parte e dal ruolo preponderante che ha il thriller sul dramma, sul melodramma. Finisce quindi per essere un'opera fredda, non delicata e che non riesce ad emozionare.
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Film: Standing army 9 Maggio ore 04:55
voto al film:   8

Chi non è cresciuto vicino a una base militare non può capire cosa significhi dal punto di vista sociale l'impatto di un esercito straniero a casa propria. Eppure l'Italia non è l'unico paese a dover vivere questa situazione piuttosto sono centinaia le basi USA sparse in giro per il mondo, nei 5 continenti, spesso installate in zone che non stanno vivendo conflitti. Standing Army è un ottimo e davvero ben fatto, promemoria giornalistico per quanti non avessero chiara l'idea che la militarizzazione USA all'estero risponda direttamente alle esigenze di un complesso militare industriale gestito da poteri fuori dal controllo del congresso e della politica, cosi come espresso, come monito, dal presidente Eisenhower nel 1961. Dal Dugongo a rischio estinzione di Okinawa, all'atollo espropriato Diego Garcia, passando per la base militare più grande d'Europa in Kosovo sono solo 3 esempi che servono per dimostrare inequivocabilmente come e perché l'impero USA utilizzi la forza del suo esercito
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Film: Dernière séance 9 Maggio ore 02:36
voto al film:   5

CI vuole ben altro che tre o quattro citazioni per fare di un film qualcosa di interessante e per cui valga la pena spendere 1h20. Dalle più dotte, Vigo e Bergman, alle più funzionali Argento, su tutti e certo gusto per il macabro tipicamente Sud Coreano; ci vuole ben altro soprattutto quando si ha a che fare con un genere come il thriller o l'horror. Ci vuole innanzitutto una storia e di conseguenza qualcuno che la sappia raccontare con fascino, catturare lo spettatore e tenerlo inchiodato alla sedia, coi nervi tesi e l'ansia di vedere cosa accadrà. La Derniere seance è invece un'escalation di sbadigli e calma piatta che tiene, si, inchiodati alla sedia ma solo perché ci si addormenta.
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Film: The Lone Ranger 7 Maggio ore 05:14
voto al film:   7

MI sembrano eccessive le critiche a un film che in fondo cerca solo di rendere omaggio a un'epoca prima ancora che ad un genere. Lone Ranger, trasmissione radiofonica, fumetto, antica serie televisiva e oggi anche film, mette in scene, oltre alla consueta fotografia paesaggistica, l'epopea dell'eroe stile cappa e spada con un senso dell'umorismo datato, un romanticismo decaduto e un ritmo che non si addice ai colossal fantasmagorici dei supereroi adrenalinici di oggi. A parte certe lungaggini pero' trovo che questi elementi non siano sufficienti per una stroncatura ma piuttosto rappresentino un valore aggiunto per un film atipico e fuori dagli schemi con una storia sufficientemente coinvolgente e un Johnny Deep che da solo vale il prezzo del biglietto anche solo per il mestiere. Come sempre, sconsigliato il doppiaggio
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Film: Anita B. 2 Maggio ore 05:45
voto al film:   5,5

Film in due parti completamente distinte. Nella prima la giovane Anita torna, alla fine della guerra, dall'incubo di Auschwitz e cerca di rientrare nel mondo dei vivi rendendosi presto conto che essere ebreo continua ad essere un problema anche fuori dal nazismo. In questo caso Faenza da un interessante contributo storiografico alle vicende dei superstiti, dopo l'olocausto. Purtroppo peró, senza molta coesione il film vira verso un melodramma sentimentale poco coerente e che con il passare dei minuti risulta addirittura noioso per sfociare in un finale poco convincente. Un film a metà
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Film: Katyn 2 Maggio ore 00:43
1
voto al film:   8

21.857 colpi di pistola risuonano in una delle tante notti dell'umanità, svelando l'ennesimo eccidio della 2ª guerra mondiale, perpetrato in nome di una real politik destinata in breve tempo a sgretolarsi di fronte all'acuirsi dei deliri imperialisti del Reich. Sullo sfondo il patto Molotov-Ribbentrop che sancisce di fatto la fine della Polonia come Stato sovrano e l'inizio di una prigionia che non finisce nel '45. Ma se la Storia è stata giustamente riscritta, non certo da questo film, dopo il '90; la verità necessaria, la dignità ai morti e ai vivi che hanno inutilmente atteso il ritorno dei propri cari per anni, di menzogne e falsità, vengono restituite grazie al cinema e a questo necessario documento. Caratterizzato da una fotografia raggelante e più cupa di un b/n il film di Wajda cresce per tragicità e drammaticità esponenzialmente con il passare dei minuti. Dall'orrore della guerra all'orrore del "popolo" prigioniero si arriva alla scena finale già sufficientemente provati...
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Film: This is England 30 Aprile ore 06:06
2
voto al film:   7,5

Come in un romanzo di formazione anche in questo film si affronta il tema del passaggio all'età adulta e come in un romanzo storico lo si fa incrociando la storia di Shaun e di un gruppo di skinheads con la Storia dell'Inghilterra negli anni della guerra delle Malvinas. Storia che rimane sullo sfondo ma che è chiave per capire l'epoca confusa e difficile che vive il paese, con la crisi e la disoccupazione al massimo storico e il Tachearismo imperante nonchê l'avanzata di gruppi e partiti neonazisti, nazionalisti e xenofobi. Il tocco drammatico e poetico, lo sguardo del ragazzino sono i punti di forza di un film che entra di diritto nei classici del cinema degli anni '00.
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Film: Bamboozled 30 Aprile ore 03:45
voto al film:   6,5

Tra commedia e tragedia Spike Lee mette in scena una spietata critica alla televisione e ai mezzi di comunicazione di massa in genere, con un'analisi accurata, quasi certosina della riproduzione dell'immagine degli afroamericani nella cultura di massa degli Stati Uniti dalla pietra angolare "Nascita di Una Nazione" passando per i terribili "MInstrel Show". Una critica feroce che non tocca solo i bianchi ma anche i neri accusati di prestarsi al gioco, di ridursi a macchietta di sè stessi o spettatori di una forma di razzismo accettata perché voluta, imposta dalla televisione. Il regista in modo controverso scrive un ulteriore capitolo di una carriera "politica" tesa a svegliare o risvegliare le coscienze sopite. Probabilmente non ne esce uno dei migliori capitoli, anche per la lunghezza eccessiva.
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Film: A Mighty Heart - Un cuore g... 28 Aprile ore 07:26
voto al film:   6,5

DI nuovo sulle strade del Pakistan, Winterbottom perde la vis polemica che aveva caratterizzato i precedenti film e veste i panni del giornalista di inchiesta in una precisa ricostruzione dei terribili giorni della scomparsa e dell'omicidio di Danny Pearl. Lo fa rendendo omaggio più alla figura della moglie o della coppia, dal punto di vista umano e cercando di mantenersi lontano dall'intrusione della politica pur avendo tra le mani materiale a dir poco scottante come la figura misteriosa del rapitore del giornalista Sheikh Sa‘īd. Un film evidentemente drammatico ma che perde di vista il nocciolo della questione per dedicarsi ad una sorta di agiografia. Un'occasione persa.
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Film: Big Eyes 27 Aprile ore 05:40
1
voto al film:   6,5

Un inedito Tim Burton fuori dai mondi meravigliosi o spaventosi che è abituato a inventarsi e costruire minuziosamente, chissà per quale ragione, si lancia in un racconto reale, affatto inverosimile in cui l'unica paura è quella in carne e ossa generata dalle relazioni umane e che in fondo non ci si aspetta di ritrovare in un film di Tim Burton. I colori accesi, direi, pastello della fotografia oltre a qualche trovata scenica, onirica non sono sufficienti per farci ritenere questo un film del regista californiano ma cercando a tutti i costi dei punti a suo favore direi: la storia e l'ottima prova di Christopher Waltz protagonista di una follia degna del peggior Willy Wonka o per essere gentili di un Robert de Niro, Re per una Notte. Per il resto sarebbe stato molto meglio se il regista avesse utilizzato uno pseudonimo.
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Film: Welcome to New York 26 Aprile ore 06:19
1
voto al film:   6,5

Sbaglia i tempi, non i modi, Abel Ferrara nel raccontare troppo presto la storia legata a doppio filo con la cronaca, ancora in fieri, di uno dei più grandi scandali politici dei nostri tempi: la caduta rovinosa di uno dei principali candidati al trono socialista in Francia. Depardieu rappresenta in modo morboso e detestabile la figura di Dominique Strauss Kahn che all'apice della sua carriera viene colto in fallo e messo alla berlina. Tra fiction e realtà Abel Ferrara ne approfitta per dire due o tre cose sul potere. Mirabile l'interpretazione a la Ferrara di un enorme Depardieu ma, soprattutto a causa degli eventi reali il film perde e di molto il proprio fascino risultando a conti fatti abbastanza inutile
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Film: La Conquête 26 Aprile ore 06:13
voto al film:   5

Minuziosa e didascalica ricostruzione della figura rampante di Sarkozy da 2002 fino all'anno della elezione come presidente. Dalla grande sete di potere alla relazione con Chirac e la moglie oltre che con i "compagni di partito". Sicuramente un documento dal valore storico ma dal punto di vista cinematografico, calma piatta. Ne Il Caimano, Moretti aveva detto molto di più con molto meno.
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Film: Heli 25 Aprile ore 23:44
voto al film:   7,5

Nessun mistero, nessuna circostanza misteriosa, la trama del film è diversa da quella indicata. Il Messico è un paese in guerra, non ufficialmente forse ma nella realtà completamente, in guerra prima di tutto con se stesso con dei meccanismi culturali che finiscono per ricondurre tutto all'antica legge del Taglione dove vince il più forte, che sia un narcotrafficante, un paramilitare, lo Stato, una poliziotta o un tranquillo e onesto ragazzo che cerca di vivere dignitosamente la propria condizione di povero, in un paese povero. Così dunque finisce sempre per trionfare la violenza in un circolo vizioso che si rivela, lentamente e freddamente in questo film rivelatore di Escalante. Poca azione, zero musica ma tanta tantissima umanità nel bene e soprattutto nel male.
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Film: Giardini in autunno 15 Aprile ore 19:20
voto al film:   6

Iosseliani manda tutti i politici corrotti ai giardinetti in questa commedia come di consueto ricca di iliarità e leggerezza, Una leggerezza piena di profondità e sensibilità nella quale si tende alla continua ricerca della felicità, che pero' non è detto che si possa raggiungere. Al solito la presenza di attori non protagonisti o poco avvezzi alla recitazione determinano l'atmosfera tipica del cineasta georgiano, che inoltre in questo caso si prende il lusso di avvalersi di Michel Piccoli in un ruolo completamente inusuale e divertente. Il bello del film sta quasi tutti in questo, nello sguardo del regista e nella forma di raccontare le cose, la storia infatti non sembra particolarmente interessante.
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Film: White Material 14 Aprile ore 07:13
voto al film:   6

Parafrasando qualcuno verrebbe da dire: il colonialismo non è un pranzo di gala. Lo sguardo caustico e pedante di Claire Denis si concentra probabilmente su una sottintesa riflessione sui danni del colonialismo francese nelle terre d'Africa. La cocciutaggine, ottusa a tratti persino fastidiosa di Isabelle Huppert scandisce come rintocchi di una campana a morto l'ineluttabile climax finale che è il destino segnato, fin dagli iniziali flash back, del film. La protagonista perde il contatto con il reale, che non si vede quasi mai, troppo legata alla "roba" e a una terra che la respinge. Il resto è più o meno corollario.
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Film: La bocca del lupo 12 Aprile ore 22:52
voto al film:   7,5

Opera non convenzionale metà film metà documentario nel solco della tradizione del neorealismo racconta una storia altrettanto non convenzionale di ultimi, di vinti. Lo fa variando continuamente dalla recitazione alla fiction, dal docudrama al reality, il risultato visivamente e emotivamente è ottimo. Intorno ai protagonisti le macerie del passato e le macerie di un mondo perennemente in sfacelo chiuso in un ghetto esistenziale al quale è stato o viene reiteratamente relegato dal perbenismo, dalla legge, dalle regole. Neorealista e simbolista.
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Film: Il tempo che resta 12 Aprile ore 18:07
1
voto al film:   8

Come faccia Ozon a trattare con delicatezza e commovente sensibilità tematiche che è molto più facile banalizzare solo lui, che è un maestro, lo sa. Il mare ritorna all'inizio e alla fine del film come un'ossessione, così come in Sotto la Sabbia, dove praticamente è il protagonista. E' un mare che da l'idea del ricordo e dell'abbandono a cio' che di più ineluttabile esiste nella vita, la morte. In mezzo c'è il tempo che resta raccontato con maestria e un tocco unico.
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Film: L'enfer 12 Aprile ore 15:01
1
voto al film:   5

Tanovic si circonda di un cast eccezionale per il suo inferno e questa è una buona notizia, inoltre prende spunto da un'idea di Kieslowski un'altra buona notizia. Il problema è che L'Enfer non ne da altre. La recitazione è quasi sempre sopra le righe e il registro del film sbanda tra il dramma sentimentale e uno pseudo thriller che nasconde un'indicibile segreto risolto frettolosamente e male, nell'ultima parte con un finale a dir poco scadente. La regia così appare spesso sconclusionata perennemente in bilico mettendo in scena una telenovela d'autore appena appena patinata. Il personaggio del ragazzo confessore è a dir poco risibile. Un'occasione più che sprecata.
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Film: A history of violence 9 Aprile ore 07:29
2
voto al film:   6,5

Cronenberg si prende una certa distanza per descrivere questa storia di violenza quasi hitchcockiana, non giudica almeno apparentemente, ma sotto le ceneri cova tutta la violenza dello sguardo. Una vita fittizia che conviene più della realtà, che, ineluttabile ritorna. Una trama ben congegnata per una storia che pur avendo molti deboli mantiene la tensione almeno fino al finale un po' sgangherato.
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Film: I baci mai dati 9 Aprile ore 05:26
voto al film:   6

Le parti migliori di questo film sono senz'altro tutte visive, estetiche. Dai costumi, alla fotografia fino addirittura agli scenari che riescono a essere presentati come digeribili, per quanto si tratti di quartieri e palazzi di una Catania oggettivamente in degrado. Il punto debole è invece la storia, per quanto il soggetto sia intrigante, e il suo sviluppo, quasi ondivago, incerto e che porta a una conclusione repentina. Insomma una commedia che sviluppa bene, con una certa ironia e critica la parte dedicata ai miracoli e ai miracolati mentre soffoca un po' la storia personale delle protagoniste permettendole di affiorare solo nel finale. Parafrasando il film: era lecito sperare qualcosa di meglio.
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