Sorrentino non ha bisogno di presentazioni il suo stile è inconfondibile, la cosa più importante per un grande artista. In questa sua pluri-premiata opera tocca nell'intimo gli italiani, e non solo; addensando un sublime d'insieme: intelligente poetico, evocativo, esistenziale, crudo, sottile... Va solo visto!

Questa è una testimonianza senza confini la storia tiene incollati dal primo istante in modo struggente fino agli ultimi fotogrammi, inutile commentare, va solo goduto e sofferto, come una di quelle opere che è difficile decidere di rivedere ma che è gravissimo non aver visto. Da non perdere!

un'ottima idea sviluppata con un profilo lineare e morbido tanto da privarci di quei momenti intimi che diventano personali; la fredda narrazione lancia innumerevoli immagini di profondo significato ma che lascia distaccati come su un fragile dipinto in bianco e nero. Meritata la visione!

l'inizio promette poco e lo svolgere dell'ardita e scontata sceneggiatura metterebbe a dura prova anche il Più dei registi, ad onor del vero, ci sono 1/2 minuti davvero esilaranti, non sufficiente da far diventare questa cosa minimamente tollerabile. Sconsigliato!

Una commedia tutta francese dove con i modi decisi e un po’ iracondi dei cugini d’oltralpe viene messo in evidenza quanto è semplice scendere a facili giudizi; ma questo è un film che va visto non discusso e poi inevitabilmente interiorizzato nella maniera più soave possibile, cioè quella ironica, divertente ed intelligente di un genere che se così ben recitato non avrà mai fine.

un film che m' ha portato non negli anni 80 ma nei film di quegl'anni, un coraggio straordinario da parte del regista realizzare una cosa così fuori dal suo tempo da risultarne inevitabilmente un po' scontatina..non voto perché alla fine del primo tempo, per la prima volta nella mia vita, me la sono data a gambe. voto: NC

Come rappresentare l’anima di un mondo di colori fumosi di voci e di sussurri, di naturali contraddizioni, di una profondità che nella sua essenza ci tocca tutti, fra dimensioni sociali più plurali e quelle personali più solitarie.. Le immagini high-tech, in questo raro caso si sposano perfettamente con la poetica, che non fa altro che esaltarne la singolarità. La tradizione, le religioni, le necessità, le contrapposizioni, la sopravvivenza, la vita. Un Gran Bel Viaggiare!

Se fosse stato un corto metraggio sarebbe risultato notevole, intrattenere in suspense, in questo genere di realizzazione, per un tempo tanto lungo è in assoluto un esercizio di stile straordinario.

La sceneggiatura è da romanzetto, inizialmente porta con se un aria semplice e un po’ scontata, poi la recitazione morbida dei due protagonisti e l’impronta leggera e poetica del regista fa prendere sempre più corpo all’insieme fino a rivelarsi in modo tenero e profondo nel finale. Da vedere

Questo documento non va visto ma va Visto e Rivisto e fatto Vedere a tutti, è d'obbligo essere informati su cose di questa Titanica Entità. VOTO NON PUO' ESSERE CHE DIECI

un particolare elogio a Brian De Palma che qui sa rappresentare la guerra con una semplicità ed una freddezza documentaristica di grande pregio; gli stati d’animo dei vari personaggi si sentono echeggiare ancora allungo dopo la fine del film e l’inevitabile morale anche se può sembrare scontata tiene una purezza degna di un diamante. D’obbligo la visione!

Il film è diretto magnificamente, gli attori sono degni di nota ed il contenuto mi avvicina un po’ alla dedica finale ad Andrej Tarkoskij. In rare occasioni da l’idea che possa mancare qualcosa o sia stato messo del troppo o con un po’ troppo impeto, ma nell’insieme la pellicola contiene un pensiero sulla natura umana come racchiuso in un’ ampolla di vetro pronto ad essere ammirato.

Un film calmo ma dal crescendo inesorabile, la sceneggiatura viene esaltata dalla regia e dagli attori che rendono così intensa “la storia che DEVE ESSERE raccontata”, qui le diverse vite infrangono l’una contro l’altra con una morbidezza e sincerità esemplari; resta un finale un po’ tremolante ma in linea.

Realizzare un soggetto di questo genere in questa modalità è coraggioso, purtroppo in questo caso sembra solo ardito; bravi gli attori ma zoppicante la sceneggiatura per una regia che non riesce a riequilibrare un film che risulta lento senza un buon motivo. 6--

L’impressione che se ne ricava è quello di un documento sull’aspetto psicosociologico che coinvolge una certa sottocultura di destra; la cosa che dovrebbe infiltrarsi nel cuore dello spettatore è: quanta parte di questo ci sia in ognuno di noi. Importante che la narrazione avvenga in modo così poco drammatico tale da permettere una serena riflessione. Regia e fotografia non sono da antologia ma il film lo si gode dal primo all’ultimo fotogramma.

I fratelli Coen hanno messo a nudo in meno di due ore le aberrazioni di una società occidentale che non a caso spesso viene definita (malata) in contrapposizione alla vita in quanto tale, Geniale portare con così tanto acume, ironia e humor un esempio tanto calzante. Assolutamente azzeccata la scelta degli attori, a tal proposito servirebbe analizzare ogni piccola sfaccettatura ma qui non è opportuno farlo. Un film che non si dimentica!

Un inizio calmo ma di un’agitazione imprigionata, che fa sentire un’onda che sta per emergere e travolgere ogni cosa, poi il perbenismo placido fa assomigliare tutto sempre di più ad un gioco dei piccoli equivoci alla Woody Allen, spaccato, guarda caso, di società New-Yorkese. Indiscussa la bravura degli attori che però non impedisce di far sentire, infine la cosa al contrario: ordinaria e ridotta. (6,75)

L’aspetto migliore di questa speciale realizzazione è la sua inevitabile complessità che racchiude l’essenza delle possibili variabili umane senza perdere di grande realismo. Da non dimenticare

Una rivisitazione dell’atteggiamento che ha coinvolto parte dell’umanità nel ventesimo secolo: una sola fede riconosciuta nell'unico scopo del progresso-scientifico, arroganza che annichilisce qualsiasi impeto etico-emotivo.. Qui le considerazioni non vengono messe in luce se non con le immagini, metafora di un genere umano ben riconosciuto e di grande attualità. Il libro avrà anche lasciato il segno il film non lo fa, resta una bella idea incompiuta.

Un inizio che tiene bloccati rigidi sulla poltrona in attesa di un esplosione di genio assoluto che purtroppo la sceneggiatura non concede, poi c’è un Milos Forman versione minore, MA, la firma ad arte di Jim Carrey vale tutto il film, sembra realizzato per il suo di genio e per lui verrà ricordato.

Un film leggero sciolto e disincantato un mix di libertà totale e ironia macabra e squallidina. A volte ricorda qualche sketch alla Aldo Macione e Alvaro Vitali. Queste tematiche meriterebbero qualcosina in più. Se proprio si vuole.. resta un’esperienza.

L’Italia aveva bisogno di questo film per esorcizzare la sospensione di umanità da parte dei nostri torturatori di stato, e misurare così il livello di civiltà del nostro stato di diritto. Ma anche un Film di denuncia più che mai attuale ed una sofisticata opera con grande realismo e tempi diretti magistralmente. Fa sorridere amaramente pensare che le cose più crude e raccapriccianti avvenute al carcere Bolzaneto non sono state rappresentate. Va assolutamente visto, specialmente per chi ne fa parte ed è parte-integrante di questa società. Per la denuncia e per non dimenticare il voto è 10!

Una piacevole commedia che parla delle distanze culturali che ci separano sino a quando non si scopre quanto umanamente siamo tutti più vicini. Il protagonista in un modo freddo e distaccato è costretto prima a confrontarsi con se stesso e la propria coscienza poi a relazionarsi agli altri nell’insieme delle scelte che tutti vorremmo fare ma..per cambiare in meglio. Il film si sviluppa in modo tanto naturale “da risultare trascendente”, tanto da sembrare una favola.
Vederlo!

In questo Tarantino ha perso il filo con la realtà dei suoi film, questo è un genere che non ha l’anima del manga, ne le caratterizzazioni letterarie pulp, ne tanto meno il tocco personale e originale delle sue Le iene(Reservoir dogs), qua ci si scontra con un guazzabuglio di sketch dall’aria canzonatoria qualche volta irrispettosa verso il buonsenso e celebrativa di un manierismo di assoluta sciattezza, se non fosse per le capacità di attori come Christoph Waltz non avrebbe raggiunto neanche la sufficienza. Bufala!

Non serve una regia una scenografia un montaggio e attori straordinari per realizzare un film che parli dentro che coinvolga profondamente e che sussurri all’anima cose di verità, di umanità e di similitudini a cui non siamo più abituati, ormai avvezzi a contrapposizioni certe ed inesorabili. Questo film è un po’ di questo e molto di più. Buona visione!