Discreto thriller che rievoca un clamoroso caso giudiziario degli anni '90, con 3 bambini uccisi fra atroci sevizie. Buona la ricostruzione ambientale della provincia americana e il grado di suspense, soprattutto verso la fine, quando emergono tremendi dubbi sulla colpevolezza dei condannati e atroci sospetti sui presunti veri colpevoli. Il finale poteva essere migliore.

Mazzacurati ci lascia in eredità una commedia molto divertente e dal tocco leggero, con un Mastandrea perfettamente in parte (a tratti esilarante, anche solo con le espressioni del viso) e un cast ben assortito, arricchito da tanti camei: Albanese, Balasso, Ricciarelli, Citran, il duo di televenditori Orlando/Bentivoglio (divertentissimi!). La sceneggiatura è a tratti imperfetta ma la presa sullo spettatore non manca e anche le scene più grottesche (anche se volutamente così marcate), come quella dell'orso, non stonano nell'insieme.

Finalmente un horror al di sopra della media (purtroppo sempre bassa) di filmetti edulcorati per teenager. Qui c'è un regista esordiente con poche idee ma efficaci, che elabora una trama semplice ma solida, senza eccessive elucubrazioni. Molto suggestivo il montaggio che mescola in parallelo, senza soluzione di continuità, passato, presente, realtà e allucinazione. Buona anche la colonna sonora.

Esordio folgorante di Aronofsky: sceneggiatura ottima, come anche regia e fotografia. Perfetta la scelta del b/n sgranato e del montaggio (a tratti) frenetico accompagnato da musica elettronica e techno che si fonde benissimo con le immagini.

Condivido il giudizio della redazione: Noah è un film quasi inguardabile. Il fatto, poi, che sia stato diretto da un ottimo regista come Aronofsky, che personalmente ho apprezzato sin dal suo sorprendente esordio (Pi greco), lo rende ancora più deludente. Lento, noioso, eccessivamente melodrammatico nella seconda parte e nemmeno tanto ben recitato, nonostante il cast di tutto rispetto (Crowe, Connelly e Hopkins vantano tutti un Oscar). Incomprensibili le scelte di mescolare i testi biblici con aggiunte "fantasy" che sembrano uscite dal Signore degli Anelli (i Vigilanti... bah!) e di inserire una specie di morale vegetariana/vegana alla storia. Per non parlare dei costumi: per quale misterioso motivo l'umanità ai tempi di Noè è vestita come Mel Gibson in Mad Max?!? Mi aspettavo almeno un po' di spettacolo nelle scene del diluvio ma non durano più di 10 minuti in tutto (per cosa li hanno spesi i 160 milioni di dollari di budget?!?).

Film piacevole e discretamente recitato. Superiore alla media per quanto riguarda le commedie italiane ma meno originale e fresco rispetto a "Scialla!".

Oscar alla sceneggiatura più che meritato. Jonze firma uno script che per implicazioni e metafore è quasi più un saggio di "filosofia dei sentimenti" che un'opera cinematografica. Bravo J. Phoenix. Non ho visto la versione in lingua originale ma l'interpretazione vocale della Ramazzotti mi è parsa comunque all'altezza del compito.

Sceneggiatura perfetta (dialoghi da urlo e gran ritmo), attori in stato di grazia (Nicholson su tutti), musiche fantastiche e la solita regia da standing ovation di Scorsese. Un film indiscutibilmente eccezionale.

Meno coinvolgente rispetto al primo film, si tiene a galla grazie alla bellezza stratosferica di Eva Green e a una tonnellata di scene splatter.

Al terzo film Sorrentino scende un po' di livello rispetto a "L'uomo in più" e "Le conseguenze dell'amore". Si conferma comunque per l'ottima sceneggiatura e il personaggio di Geremia, ottimamente interpretato da Rizzo.

Un Servillo straordinario al servizio di un grande regista. Sceneggiatura pressoché perfetta.

Grandiosa rilettura critica del "personaggio" Andreotti.

Film splendido. In assoluto uno delle migliori opere prime viste nel cinema italiano.

Sono andato a vederlo dopo aver letto parecchie recensioni positive (alcune addirittura entusiastiche) e mi aspettavo decisamente qualcosa di più... Deludente.

Verdone prosegue il suo cammino di regista/autore/attore con un'altra commedia agrodolce, sempre attento ai mutamenti sociali che caratterizzano i nostri tempi. Stavolta affronta le tematiche relative al lavoro (che non c'è o che si perde) e al futuro, incerto e oscuro, delle nuove generazioni, soprattutto in un "paese per vecchi" come il nostro. Bravissima la Cortellesi, ma non è una novità. Verdone è fra i pochi autori italiani che scrive ruoli femminili degni di nota, valorizzando sempre le attrici che si mette accanto.

Per la qualità della regia e della fotografia e la resa delle scene di guerriglia urbana (montaggio e sonoro eccezionali) è da considerare fra i migliori film di guerra mai realizzati.

Clooney conferma il suo stile classico e solido ma stavolta si perde un po' per strada, nonostante un bel cast e una storia accattivante. Un po' lenta la prima parte, meglio la seconda, un pizzico di retorica in meno sul finale non avrebbe guastato. Comunque un passo indietro rispetto a "Le Idi di Marzo".

Film molto sottovalutato di Fincher (il DVD non è stato nemmeno mai rieditato dopo la prima uscita!). Invece si tratta di un ottimo thriller, con una sceneggiatura solida e precisa. Azzeccato anche il cast. 2 ore 40 non sono poche ma la trama le richiedeva, dato che si dipana per anni e racconta gli omicidi e le gesta "mediatiche" del serial killer attraverso le storie di più personaggi: il detective (Ruffalo), il giornalista (Downey jr.) e il vignettista che si appassiona al caso quasi fino a risolverlo (Gyllenhaal), dal cui libro (purtroppo mai tradotto in Italia) è stato tratto il film.

Cult assoluto. Uno dei pochissimi casi in cui il film è superiore al libro da cui è tratto. Ottima la regia di Fincher, grandi interpretazioni di Norton e Pitt, fotografia strepitosa.

Complimenti a Cuaron! Adrenalina, tensione e un 3D straordinario. Uno dei pochi film di fantascienza degli ultimi anni che coniuga qualità superiore nella regia, negli interpreti e negli effetti speciali, mettendo d'accordo critica e pubblico.

Coppola non tradisce mai, sceneggiatura solida (tratta da un romanzo di J. Grisham), regia sicura, cast di interpreti di valore (ottimi Danny De Vito e Jon Voight).

Un passo indietro di Blomkamp rispetto a District 9. Budget milionario e cast da blockbuster ma mancano le idee e l'originalità che erano il punto forte del suo film d'esordio.

Ron Howard ci regala un film godibile e ben girato. Le scene di gara sono eccezionali, la ricostruzione delle auto d'epoca anche. Ottimo Daniel Bruhl nella parte di Niki Lauda. Sceneggiatura accattivante ma la storia vera era già perfetta per un film.

Complimenti a Cuaron! Adrenalina e tensione. 3D è straordinario. Uno dei pochi film di fantascienza degli ultimi anni che coniuga qualità superiore nella regia, negli interpreti, negli effetti speciali e nella sceneggiatura.

Uno dei peggiori film di Luchetti. Lento, poco coinvolgente, non emoziona. Lontano anni luce da "La nostra vita" e "Mio fratello è figlio unico".