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Sono ripartiti ieri nello storico ITI Galileo Galilei di Roma, i corsi impostati sul metodo del grande Alessandro Fersen, basato sulla tecnica psicoscenica dell’attore, una vera e propria grammatica interiore che costituisce la spina dorsale dell’interpretazione scenica.
Lo Studio Fersen di Arti Sceniche, creato nel 1957 da Alessandro Fersen, drammaturgo, regista e teorico del teatro, è rimasto aperto fino agli anni ’90 ed e’ stato un punto di riferimento per la scena culturale italiana. Frequentato da intellettuali e artisti come Pasolini, Dario Fo, Grotowski ed Andy Warhol, lo Studio Fersen ha formato attori quali Claudia Cardinale, Paola Pitagora, Monica Guerritore, Alessandro Haber, Cosimo Cinieri.
Nel 1957, all’apertura dello “Studio”, Fersen parte da Stanislavskij, il primo a teorizzare la necessità d’introspezione dell’attore. Fersen capisce che la tecnica del russo, che insegna all’attore ad individuare oggettivamente e assimilare le "intenzioni" del personaggio, è da superare. L’attore deve conoscere soprattutto se stesso e questa conoscenza deve divenire a sua volta sentimento. Per Fersen la vita teatrale deve tornare alla dimensione perduta del rito, all’origine. Da queste constatazio [...] |