Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Oscar 2006 Miglior Film "Crash", miglior Regia Ang Lee

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a cura di Vaniel Maestosi
La 78ª edizione dei Premi Oscar si è svolta domenica 5 marzo a Los Angeles e ha assegnato le sue magiche statuette. Dopo Billy Cristal l’anno scorso quest’anno l’Academy ha scelto come presentatore Jon Stewart, apparso decisamente in forma…forse anche troppo.
Il premio come miglior film è andato a “Crash – contatto fisico” del regista canadese Paul Haggis, 53 anni, sceneggiatore di “Million Dollar BabyPremio Oscar l’anno scorso.
Il film ha avuto un successo enorme negli USA e si è aggiudicato anche l’Oscar come Migliore Sceneggiatura Originale. Il premio è stato consegnato da un Jack Nicholson in forma smagliante!
Clamorosamente a bocca asciutta Steven Spielberg con “Munich”, 5 nominations e neanche un premio. Stesso discorso per George Clooney, il suo “Good night, and good luck” non è stato apprezzato dall’Academy che però gli ha assegnato la prima statuetta della serata come Miglior Attore non Protagonista per l’interpretazione di “Syriana”, e l’onore di essere premiato da una elegantissima Nicole Kidman.
Ang Lee porta a casa l’Oscar per la Miglior Regia: “I segreti di Brokeback Mountain” dopo il Leone d’oro 2005 vince anche agli Oscar; in tutto tre statuette per il film: Miglior Sceneggiatura non Originale, e Miglior Colonna Sonora le altre due.
Capitolo attori. Trionfa Philip Seymour Hoffman, premiato come Miglior Attore Protagonista da una splendida Hilary Swank, riuscito realmente a incarnare lo scrittore Truman Capote nell’intensissimo film di Bennett Miller.
Tra le candidate Attrici invece il premio è andato a Reese Whiterspoon, unica ad avere un nome americano. L’attrice più pagata di Hollywood si è dimostrata davvero brava nell’interpretare la musa/amante di Johnny Cash in “Walk the line”.
Nella categoria Non Protagonisti premiato il citato Clooney di “Syriana”; mentre nella categoria femminile ha vinto Rachel Weisz, intensa e commossa la sua interpretazione nel film di Fernando Meirelles, “The Constant Gardener”, l’attrice, in dolce attesa, ha affermato che il vero coraggio sta nella capacità di raccontare storie come queste lodando John Le Carré, autore dell’omonimo romanzo.
Il Miglior Film Straniero reca delusione all’Italia. “La bestia nel cuore” della Comencini è stato battuto dal toccante film sudafricano “Il suo nome è Tsotsi”. Il giovane regista Gavin Hood era entusiasta e ha ringraziato l’Academy per aver capito l’importanza umanitaria del progetto.
Così l’Italia è rimasta a bocca asciutta, anche Gabriella Pescucci, candidata all’Oscar per i Migliori Costumi, si è vista sfilare la statuetta da Colleen Atwood per “Memorie di una geisha”, film che a conquistato ben tre Premi Oscar.
Un’ultima citazione la merita senza alcun dubbio il grande regista, Premio alla Carriera, Robert Altman, americano del Missouri, autore di capolavori come “Nashville” e “MASH” e ancora oggi, all’età di 81 anni, instancabile nella sua attività, con oltre 80 regie personali. Commosso il suo intervento dove ha dichiarato: “Fare un film è come un castello di sabbia, in attesa dell’onda del tempo”.
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