Le feste natalizie non sono ancora concluse che arrivano nei cinema tre film che lasceranno il segno: la qualità e lo humour di “Tamara Drewe” di Stephen Frears, l’atteso “Hereafter” del sempre più acclamato Clint Eastwood, presentato all’ultimo Festival di Torino, e il film che, salvo sorprese, sbancherà il botteghino: “Che bella giornata” di Gennaro Nunziante, seconda apparizione sul grande schermo per il comico Checco Zalone.
Il secondo weekend dell’anno porta in sala il vincitore del Festival di Roma “Kill Me Please”, commedia nera girata in un bel bianco e nero, divertente e originale; non incasserà quanto merita perché le copie saranno relativamente poche, l’effetto traino del festival andava sfruttato 2 mesi fa e la trama non invoglia di sicuro lo spettatore medio, ma il consiglio per tutti è di non lasciarselo sfuggire, perché nei prossimi 12 mesi saranno pochi i prodotti migliori di questo. Tra questi non rientra la commedia “Vi presento i nostri”, ennesimo siparietto dei cognati Stiller – De Niro – Hoffman, né il thriller ultraterreno “Skyline”, la cui vera impresa sarebbe quella di riuscire a dire qualcosa di nuovo in un genere che da anni ha perso ogni motivazione. Promette meglio “La versione di Barney”, curiosamente ancora con Dustin Hoffman, in sala dunque contemporaneamente con una commedia demenziale ed una drammatica; in questa seconda è accompagnato da un ottimo Paul Giamatti, insolitamente protagonista. Sempre venerdì 14 gennaio ci sarà spazio anche per i più piccoli, con la prima animazione nonché il primo 3D dell’anno: “L’Orso Yoghi” è un must soprattutto per la generazione che è cresciuta con le avventure di Yoghi e Boo Boo nel parco di Jellystone.
Saranno molte, in questi giorni, le uscite italiane all’ombra di “Che bella giornata”, e ce ne sarà veramente per tutti i generi: da “Un giorno della vita”, sorta di “Nuovo Cinema Paradiso” in Basilicata, al sentimentalismo di “Febbre da fieno” di Laura Luchetti, dalla comicità paradossale di Antonio Albanese e Giulio Manfredonia con “Qualunquemente” a quella più innocua di “Immaturi”, per chiudere con l’unico film che brillerà di luce propria anche al cospetto di Zalone, “Vallanzasca – Gli angeli del male”, il racconto di Michele Placido di un criminale e di un’epoca, con un grande cast internazionale attorno a Kim Rossi Stuart. Il film è già stato al centro di polemiche a settembre, quando i famigliari delle vittime hanno protestato contro la presentazione dell’opera a Venezia; “la nostra è una rilettura onesta”, commentò Placido, “è un film contro Vallanzasca ma l’Italia, col suo falso moralismo, è l’unica nazione in cui film del genere non si possono fare”.
La seconda metà del mese vedrà arrivare in sala “The Green Hornet”, atteso action-movie di Michel Gondry, che la distribuzione aveva in un primo momento tradotto come “Il calabrone verde”, salvo poi ripensarci e ripristinare il titolo originale; un film drammatico impegnato è il lungo “La donna che canta”, film canadese su un viaggio di due fratelli in Libano, mentre un viaggio nel passato è “Il discorso del Re” con Colin Firth nei panni di Giorgio VI, padre di Elisabetta II, e Helena Bonham Carter in quelli meno credibili di sua figlia, tuttora regina d’Inghilterra. Sul versante opposto troviamo due prodotti di scarsa qualità, dove il primo – “Parto col folle” – garantisce almeno una certa demenzialità di livello, con la coppia Galifianakis – Downey jr (l’autore è quello di “Una notte da leoni”, mentre il secondo – “Segui il tuo cuore” – ha tutta l’aria di un abominio sentimental-drammatico con tanto di sigillo di garanzia: il faccione di Zac Efron a tutta locandina. Le ultime due segnalazioni sono per le due facce dell’animazione: quella europea di “Animals United”, con un messaggio più forte rispetto a quella americana a scapito di un pizzico di qualità, e quella giapponese che dal cartone “Yattaman” prende la forma di un vero e proprio film fantasy. |