Oscar 2011 Il discorso del Re vince tutto

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*a cura di Glauco Almonte*

MIGLIOR FILM: Il discorso del Re
MIGLIORE REGIA: Tom Hooper per Il discorso del Re
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Colin Firth in Il discorso del Re
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA: Natalie Portman in Cigno nero - Black Swan

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Forte delle sue 12 nomination, tutti si aspettavano che vincesse “The King's Speech” (“Il discorso del Re”), ma in pochi credevano nell'en-plein, ritenendo “Inception” o “The Social Network” (vincitore un mese fa dei Golden Globes) capaci di portare a casa almeno la statuetta per la miglior regia. E invece Tom Hooper vince su tutta la linea: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura originale e Colin Firth – questo sì, ampiamente prevedibile – miglior attore protagonista. Christopher Nolan è lo sconfitto dell'83sima notte degli Oscar insieme ai fratelli Coen, con la differenza che “Inception” 4 premi li porta a casa (eguagliando nel numero “The King's Speech”, ma il peso è ben diverso: miglior fotografia, montaggio sonoro, missaggio sonoro ed effetti speciali), “Il Grinta” resta a mani vuote pur partendo come runner up con ben 10 nomination.
Chi non esce battuto è “The Social Network”, al quale viene riconosciuta l'ottima sceneggiatura (non originale) di Aaron Sorkin, insieme al montaggio e alla colonna sonora; ne esce bene anche “The Fighter”, che come pellicola non ottiene premi ma porta all'Oscar entrambi i non protagonisti, Christian Bale e Melissa Leo; l'altro Oscar per la recitazione va a Natalie Portman, anche lei favorita della viglia al pari di Colin Firth.
Facile vittoria nella categoria dell'animazione per “Toy Story 3”, che aveva ricevuto ben 5 candidature tra cui quelle importantissime come miglior film e migliore sceneggiatura, ottenendo una seconda statuetta per la canzone "We Belong Together"; due Oscar anche per “Alice in Wonderland” nelle uniche due categorie in cui poteva competere, scenografia e costumi; la statuetta per il miglior film straniero va a “Haevnen” (In un mondo migliore), premiato qualche mese fa al Festival di Roma: il film della danese Susanne Bier partiva favorito e si è affermato grazie al fascino di un'ottima impostazione ma anche, bisogna dirlo, a una psicologia spicciola molto americana. L'Oscar per il trucco, infine, consente anche a “The Wolfman” di essere chiamato da Anne Hathaway e James Franco sul palco del Kodak Theatre.