Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Dicembre 2009 Dicembre al cinema

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a cura di Glauco Almonte
Quando l’ultimo foglio del calendario finisce nel cestino le sale cinematografiche si popolano di una moltitudine indistinta, famiglie felici di spendere 30 euro per due ore di risate viscerali, adolescenti pronti a far vibrare l’ugola tra schizzi di sangue e dinosauri in tre dimensioni, coppie che cercano sullo schermo il riflesso idilliaco di una relazione normale... A dicembre i cinema entrano effettivamente in una dimensione a-temporale che ripropone, anno dopo anno, gli stessi prodotti, destinati ad un pubblico entusiasta di comprare sempre lo stesso rassicurante, familiare prodotto. La fase più interessante è la prima, quella che i distributori chiamano “preNatal” (no, non la chiamano davvero così, ma potrebbero), quando escono film tipicamente natalizi ma non in grado di resistere all’ondata dei cine-panettoni, che per loro fortuna inizia la settimana prima di Natale.
E’ sintomatico come a cavallo tra l’ultima settimana di novembre e la prima di dicembre avvenga questo passaggio alla fase “preNatalizia”: da un lato le ultime uscite legate ai festival autunnali, il film che ha inaugurato il Festival di RomaTriage” di Denis Tanovic (una delusione, considerando le credenziali di Tanovic col suo precedente “No man’s land”, dove la guerra si vedeva di meno ma si percepiva di più) e quello che ha suscitato polemiche a Venezia, “Francesca”, prima regia di Bobby Paunescu (la polemica è una sola, di Alessandra Mussolini, che ha cercato di bloccare l’uscita del film senza riuscirci, contestando una battuta senza capirne il significato, che va al di là del linguaggio riuscendo a mostrare, per la prima volta, i pregiudizi dei romeni nei nostri confronti senza negare le nostre colpe e il nostro razzismo); ancora dal Festival di Roma arriva “A serious man” dei fratelli Coen (tipico esempio del cinema dei Coen, che fa tanto ridere quanto riflettere sulla realtà pur toccando le consuete note surreali), mentre risale a maggio, al Festival di Cannes, la presentazione della commedia “Il mio amico Eric” di Ken Loach, un imprevisto quanto intelligente cambio di genere per un cineasta sempre impegnato. Dall’altro lato di questo confine, invisibile ma inamovibile, la prima favola natalizia è “A Christmas Carol” di Robert Zemeckis, poco originale nel portare Dickens sullo schermo, ma bravo nel farlo; animazione e musica per “La Principessa e il Ranocchio”, in uscita nel periodo più caldo. La commedia americana è rappresentata da tre prodotti, dei quali solo il primo osa qualcosa e riesce in parte a sorprendere: si tratta di “500 giorni insieme”, pessima traduzione del titolo originale “(500) Days of Summer” che sarebbe stato meglio – e più semplice – tradurre come “500 giorni di Sole”. Il messaggio che Mark Webb coglie è che anche se il pubblico chiede sempre gli stessi contenuti, si può sperimentare un minimo sulla confezione, giocando con regia e montaggio con ironia e capacità. Non sono della stessa idea Robert Luketic (che ci mostra la solita relazione impossibile nascere ne “La dura verità”) e Peter Billingsley (che di coppie ne prende quattro, già formate, e le scioglie prima di ricrearle ne “L’isola delle coppie”). Schizzi di sangue per “Ninja Assassin” di James McTeague, autore troppo presto acclamato per “V per Vendetta”, mentre scorre meno copioso il sangue delle vittime di Megan Fox, irresistibile cheerleader in “Jennifer’s Body”, lanciato da una locandina con richiami sessuali abbastanza espliciti. Meno sangue ma più adrenalina per “Land of the Lost”, ispirato ad una serie televisiva andata in onda negli States oltre 30 anni fa.
Cercando di uscire dal sentiero canonico che dovrebbe guidarci di sala in sala nel prossimo mese, rimane qualcosa per gli appassionati meno inclini a lasciare che sia il prodotto a scegliere l’acquirente: è ancora novembre quando esce la versione di Oliver Parker di un’opera immortale, “Dorian Gray”; l’ultimo ciclo lunare porta in sala la fantascienza più classica di “Moon”, mentre fantascienza e animazione si fondono in “Astro Boy”, anche questo presentato al Festival di Roma. Le distribuzioni indipendenti propongono il belga “Ben X” e il francese “Welcome”, mentre per quanto riguarda l’Italia troviamo “Dieci inverni”, eccellente opera prima di Valerio Mieli. Tornando alle distribuzioni più grandi, completano il panorama italiano Sergio Rubini con “L’uomo nero”, il sorprendente “Meno male che ci sei”, il poliziesco “La cosa giusta” e la comicommedia “Cado dalle nubi”, che ravviva il genere “esordio-di-un-comico-con-un-film-che-ruota-tutto-intorno-a-sé”, molto in voga qualche anno fa.
La prima fase si conclude così, a un passo dalle ferie natalizie e dallo tsunami dei cine-panettoni.
Dicembre 2009 al cinema
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500 giorni insieme | Dicembre 2009 al cinema
A Christmas Carol | Dicembre 2009 al cinema
A Serious Man | Dicembre 2009 al cinema
Astro Boy | Dicembre 2009 al cinema
Cado dalle nubi | Dicembre 2009 al cinema
Dieci inverni | Dicembre 2009 al cinema
Dorian Gray | Dicembre 2009 al cinema
Francesca | Dicembre 2009 al cinema
Il mio amico Eric | Dicembre 2009 al cinema
Jennifer's Body | Dicembre 2009 al cinema
L'isola delle coppie | Dicembre 2009 al cinema
L'uomo nero | Dicembre 2009 al cinema
La cosa giusta | Dicembre 2009 al cinema
La dura verità | Dicembre 2009 al cinema
La Principessa e il Ranocchio | Dicembre 2009 al cinema
Land of the Lost | Dicembre 2009 al cinema
Meno male che ci sei | Dicembre 2009 al cinema
Moon | Dicembre 2009 al cinema
Ninja Assassin | Dicembre 2009 al cinema
Triage | Dicembre 2009 al cinema
Welcome | Dicembre 2009 al cinema
Ben X | Dicembre 2009 al cinema
Novembre 2009 al cinema
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