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Arriva in sala distribuito da Medusa Film "il film più atteso dell'anno": si tratta di "Tutta colpa di Freud", diretto da Paolo Genovese e con un cast che riunisce alcuni tra i volti più popolari del cinema italiano di questi anni. Un cast corale, quindi, per raccontare le vicissitudini sentimentali delle tre figlie di uno psicanalista (Marco Giallini). Genovese prosegue, dunque, il suo percorso nella commedia - non esente peraltro da fasi alterne - e racconta alla stampa il suo rapporto con questo genere cinematografico. |
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Come è nata l'idea del film? |
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Volevo dar vita a una commedia sentimentale al femminile. Ho pensato così a tre storie di ragazze dal punto di osservazione privilegiato di un genitore, in questo caso di un padre divorziato che fa lo psicanalista. Non si tratta però di un film sulla psicanalisi, né sulla terapia di coppia: “Tutta colpa di Freud” è un film sulle differenze in amore e sulla difficoltà di accettarle. |
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Si è documentato sulla psicanalisi? |
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Sì, ho parlato a lungo con uno psicanalist adi coppia per confrontarmi sulla credibilità di quello che succedeva nello studio del medio e per giustificare gli atteggiamenti deontologicamente scorretti, ma in realtà il lavoro più importante è stato quello con l'Associazione Italiana Sordi che ci ha aiutato lungo tutto l'arco del film e ci ha spiegato sia in fase si preparazione che sul set la psicologica, le debolezze e le fragilità di un non udente. |
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Che tipo di commedia è "Tutta colpa di Freud"? |
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Oggi da noi si punta quasi esclusivamente sui film comici, la commedia latita, i festival ci credono poco e anche i critici conservano ancora molti pregiudizi.
Spesso pensando di farmi un complimento mi dicono "il tuo film sembra una commedia americana". E io invece vorrei che mi dicessero che sembra una commedia italiana, un genere nobilissimo che spero torni ad essere fondamentale. La commedia deve avere la capacità di affrontare con leggerezza ma senza superficialità alcune realtà per farle arrivare dritte al cuore dello spettatore. Penso che questa sia una commedia che ha un suo respiro, una commedia generosa, piena di attori, storie, location e situazioni curiose e interessanti. Una commedia romantica, divertnte ma al tempo stesso molto emozionante: l'emozione scaturisce dall'archetipo dell'amore impossibile che quando trionfa, lo fa superando tanti ostacoli. |
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QUali analogie e quali differenze nota questa volta rispetto alle altre sue commedie? |
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Il tentativo è quello di fare sempre cose diverse, ma i temi importanti in fondo sono stati già raccontati tutti; noi autori possiamo poroporre solo un nuovo punto di vista e inq questo caso il tentaivo arriva dal tema della diversità. Forse rispetto al mio ultimo film “Una famiglia perfetta”, qui si tratta di una storia maggiormente calata nella nostra realtà, si raccontano vicende che potrebbero accadere a chiunque di noi e tutti i sentimenti sono amplificati dal fatto di essere reali e di permettere al pubblico la massima immedesimazione possibile. Come nella vita si alternano momenti divertenti e momenti seri, qui la risata scaturisce spesso dal dramma, la parte divertente non è affidata alle battute ma alle situazioni, ridicolizzando il dramma e viceversa. |
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Come ha scelto i suoi interpreti? |
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Dovevamo dar vita ad una commedia sentimentale, quindi c'è stata la necessità di poter contare su attori che avessero entrambi i colori, che fossero pronti alle dinamiche divertenti per la parte brillante ma che fossero in grado di poter accedere anche a tutte le sfumature per incarnare la parte più amara e malinconica. |
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Come ha lavorato da un punto di vista produttivo? |
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Marco Belardi con la sua Lotus e la Medusa mi hanno permesso di girare con tranquillità la parte iniziale a New York e di provare a raccontare con larghi mezzi la parte più bella di Roma. Abbiamo girato in tante splendide sere d'estate in luoghi magici del centro storico come Campo dei Fiori, Piazza Navona, Largo Argentina e via dei Coronari, che nella finzione ospita lo studio del protagonista. Infine sono felice di aver collaborato con Daniele Silvestri che ha composto la canzone del film e con tanti amici impegnati in brevi cameo. |
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